martedì 5 febbraio 2019

Dedicato a FOSCO MARAINI, VIAGGIATORE LUNARE

"Quando la morte busserà alla porta ch'ella sia benvenuta! Non si creino ostacoli al compimento dei suoi processi naturali. La morte non rappresenta forse un rientro nelle arcane orologerie del cosmo? Attraverso di essa partecipiamo allo svolgersi, misterioso e sublime, dell’essere, ci tuffiamo per così dire nei reami del tempo-spazio, i cui limiti trascendono maestosamente la brevità della nostra vita terrena…".

Fosco Maraini e l'etica della curiosità

Per ricordarlo voglio mettere un breve dire, di Claudio Cardelli, su un suo libro che è stato capace di aprirmi porte verso un non conosciuto che molto ha inciso sulla mia anima, il libro è Segreto Tibet:
“Segreto Tibet” è il più bel libro mai scritto sul Paese delle nevi. “Segreto Tibet”, accompagnato da fotografie straordinarie, penetra e racconta l’animo tibetano ben oltre gli stereotipi tanto vagheggiati in occidente. Fosco, pur da laico convinto, descrive il mondo monastico, l’arte tibetana, i rituali nei templi e i dettami del buddhismo tibetano, in modo ben più intrigante e fascinoso di qualunque ponderoso e accademico testo di filosofia, di arte o di Dharma. Dunque leggendo il libro finisci per essere magnetizzato da questo mondo tibetano cogliendone sì la profonda spiritualità, lo spessore culturale, la raffinatezza delle arti, ma anche la vigorosa, affascinante e in qualche modo misteriosa umanità. I ritratti dei personaggi in “Segreto Tibet” ti fanno vedere la persona, la senti parlare, la vedi muoversi nelle stanze buie dei Gompà, nelle caverne degli eremiti, nelle case dei villaggi…Ormai sono quasi miei parenti. Il lama Ngawang, con cui Fosco ingaggia una memorabile tenzone dialettica sulla morte… Il sarto Tobchen, notabile del viallggio di Yatung e gran maestro del Lhamo, il teatro tradizionale tibetano… il piccolo incarnato Trommo Tulku, che passa col suo piccolo corteo regale in un villaggio tra lo stupore ingenuo dei bambini e la venerazione forse un po’ cieca degli adulti… Il prefetto di Gyantse col suo aristocratico orecchino di turchese, il medico, Amchi, di Gyantse… e tanti altri fino alla sublime, vibrante, spiazzante principessa Pema Chokyi fotografata sulle nevi del Natu La, con quella piccola mano sulla fronte mentre getta uno sguardo, diremmo un ultimo sguardo, verso un Tibet ancora libero, assolato e spazzato dai venti, prima della tragedia dell’invasione cinese.

Fosco Maraini - Segreto Tibet

Ricordo di R.D.M.7*

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