“Non fa a tempo ad aprire bocca che nasce una
poesia” (Vivian Lamarque)
Nata a Milano nel 1952 (decennio importante per i 7) da famiglia di origini russe, si è convertita
al buddhismo, ha passato lunghi periodi di tempo in India e vive nel capoluogo
lombardo traducendo dall’inglese testi buddhisti: ma non appena può si ritira
in un monastero sulle colline del Northumberland, ai confini con la Scozia. Il
suo nome elettivo, “Chandra”, significa “Luna”, e del suo interesse per la
meditazione e la spiritualità sono pervasi tutti i suoi testi.
Alida Airaghi, poetessa italiana, così descrive il suo primo
incontro con Chandra: “Ho conosciuto Chandra Livia Candiani in una giornata
primaverile del 1986, insieme a Vivian Lamarque, e dei suoi giovani editori
reggiani Giorgio Messori e Beppe Sebaste Chandra mi era parsa da subito un po’
intimidita: minuta, silenziosa, se non a disagio appena spaesata, quasi
interrogativa nel guardarsi attorno e nel soppesare meditabonda e lontana da
qualsiasi intenzione giudicatrice le nostre chiacchiere, le nostre prevaricanti
esibizioni di loquacità. Le mie bambine, Daria e Silvia, avevano allora sette e
un anno, e Vivian, presentando Chandra alla più grande, l’aveva così avvertita:
“Vedi questa ragazza? E’ un folletto!” E in effetti, con la sua espressione di
infantile stupore, i capelli corti, biondi e dritti sulla testa, il corpo agile
e inquieto, Chandra ben si prestava a incarnare una vaporosa figurina boschiva. Quando poi la Polaroid rese a noi, increduli e
divertiti, una foto di gruppo in cui il viso del poetico folletto risultava
coperto da una luminosa bolla a raggiera, una sorta di sole o simbolo azteco,
mia figlia fu convinta definitivamente della straordinarietà extraterrestre
della nostra ospite.
Di guerrieri indifesi
ha bisogno il mondo,
di sacra ira
di occhi spalancati
a bere
le sue diecimila facce
di bambino di sangue
e parola.
I suoi libri di poesie sono un tuffo non solo nella sua
spiritualità ma nella spiritualità che pervade il cosmo. Ove gioia e dolore si
intrecciano in un’unica danza, ove la ricerca di sé stessi si confronta con gli
altri per tornare nella propria solitudine e nel silenzio della propria natura
ove risiede il segreto inviolabile.
La poesia è l’arte fatta parola più profonda in cui si
scandaglia le profondità dell’essere!
Ecco gli ultimi libri di Chandra: Vista dalla Luna, Il
silenzio è cosa viva, Fatti vivo, Tenerezza. Incontro con Chandra Livia
Candiani e La bambina pugile.
“Vai da sola. / Vai da sola nel
mondo grande / abbi paura / portala con te / che ti tiene a terra / ti arma le
spalle fa barriera”, “Chiedi l’arte di perdere”, “chiedi
agli animali / come si azzarda un orientamento”, “Non
smettere di guardare il cielo / ti assegna la precisa misura”, “Allora
senti… / … lasciati bruciare…”.
La meditazione, se praticata
quotidianamente e con senso di avventura, cioè di ricerca, a poco a poco cambia
la vita, perché cambia gradualmente il nostro stato di coscienza. C’è una
bellissima definizione di Yogananda in proposito: “meditare significa morire al
mondo senza morire”.
Postato in onore di una donna di luce da: R.L.D.M.7* e
M.G.T.777
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