Kalachakra Mandala Shambala |
“Il sacro non è legato al
religioso e ancor meno alla politica oppure al neoromanticismo emotivo moderno.
Esso oltrepassa di gran lunga queste condizioni, perché è percezione dei
messaggi dei mondi sottili, degli universi spirituali o dei mondi degli
archetipi celesti che si rivelano nei momenti più imprevisti dell’esistenza e
che molti esseri hanno sentito in un lampo di lucidità psichica, come una tenda
che si socchiude e si richiude subito dopo. I poeti, gli artisti e le persone
sensibili conoscono bene questi istanti straordinari di comunione spirituale. Ma
il senso del sacro, anche se trova conferma in queste subitanee e rapide
esperienze giornaliere, le supera intensamente. Si tratta dello sviluppo di un
sesto senso permanente che percepisce tutti gli eventi come se fossero dei
segni ed è attento al messaggio che essi recano.
Questa sacralizzazione dello
spazio e del tempo trasforma il nostro modo di essere. La natura non è più
inerte ma viva, e niente esiste che non appartenga al Divino; questa vita
originale, unica, profonda, si percepisce ovunque, in tutto me in tutti, nei minerali,
nei fiori, negli animali, negli uomini, nel cosmo…
Questo senso sottile è
abituale per quei popoli che si definiscono primitivi, per i quali tutto è un
segno della presenza delle Potenze sottili: la capanna, la piroga, il suolo,
gli animali della foresta, i fenomeni naturali; lo si trova ancora molto vivo
nello “shinto” giapponese, nei culti delle “Piccole Madri” e delle presenze
sotterranee, degli alberi sacri e dei fiumi dell’India. Questo senso del sacro
trasforma e illumina gli oggetti volgari e, ad un alto livello, domina e dirige
le aspirazioni più elevate dell’uomo.
Il senso del sacro si
acquisisce attraverso la meditazione, il –mollare la presa- nel silenzio della
mente; un'altra visione del mondo, una nuova prospettiva appaiono allora nel
miracolo interiore della solitudine. Si stabilisce così una comunione con l’Universo
che sboccia nel silenzio della meditazione e il pellegrinaggio verso Centro
umano, questa discesa verso il Cuore ove troneggia il Sé. Ogni cosa subisce quindi
una trasformazione, e viene sacrificata da una nuova percezione della sua
profonda natura, della vera identità, della sua Realtà cosmica; è uno stato di
grazia che è “samadhi” naturale.
Questa apertura di fatto
spirituale, questa ricerca di un'altra dimensione di eternità, risveglia a poco
a poco il senso della compassione che il Buddismo Mahayana ha magnificato nella
sua concezione del Bodhisattva. Cioè la visione del sacro e la contemplazione
del Sé viene accompagnata da un sentimento profondo di unità fra tutte le
creature viventi.
La ricerca di questo senso
del sacro, di questa nuova modalità dell’essere, questa compassione verso le
sofferenze degli altri viventi incatenati alla ruota del loro egoismo e della
lotta per la vita, questa rivelazione del Reale che costituisce l’accesso
diretto alla Verità senza nome e senza
forma nel grande silenzio dell’Assoluto acquisito per mezzo di questo
pellegrinaggio verso Sé: ecco, in breve, il messaggio universale del Regno di
Shambala, rivelato dalla tradizione tibetana, invisibile eppure presente nel
cuore di tutti gli uomini.
J.M.RIVIERE da Kalachakra –
Iniziazione tantrica del Dalai Lama
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