domenica 14 febbraio 2021

Ilmessaggio universale di Shambala

Kalachakra Mandala Shambala

 

“Il sacro non è legato al religioso e ancor meno alla politica oppure al neoromanticismo emotivo moderno. Esso oltrepassa di gran lunga queste condizioni, perché è percezione dei messaggi dei mondi sottili, degli universi spirituali o dei mondi degli archetipi celesti che si rivelano nei momenti più imprevisti dell’esistenza e che molti esseri hanno sentito in un lampo di lucidità psichica, come una tenda che si socchiude e si richiude subito dopo. I poeti, gli artisti e le persone sensibili conoscono bene questi istanti straordinari di comunione spirituale. Ma il senso del sacro, anche se trova conferma in queste subitanee e rapide esperienze giornaliere, le supera intensamente. Si tratta dello sviluppo di un sesto senso permanente che percepisce tutti gli eventi come se fossero dei segni ed è attento al messaggio che essi recano.

Questa sacralizzazione dello spazio e del tempo trasforma il nostro modo di essere. La natura non è più inerte ma viva, e niente esiste che non appartenga al Divino; questa vita originale, unica, profonda, si percepisce ovunque, in tutto me in tutti, nei minerali, nei fiori, negli animali, negli uomini, nel cosmo…

Questo senso sottile è abituale per quei popoli che si definiscono primitivi, per i quali tutto è un segno della presenza delle Potenze sottili: la capanna, la piroga, il suolo, gli animali della foresta, i fenomeni naturali; lo si trova ancora molto vivo nello “shinto” giapponese, nei culti delle “Piccole Madri” e delle presenze sotterranee, degli alberi sacri e dei fiumi dell’India. Questo senso del sacro trasforma e illumina gli oggetti volgari e, ad un alto livello, domina e dirige le aspirazioni più elevate dell’uomo.

Il senso del sacro si acquisisce attraverso la meditazione, il –mollare la presa- nel silenzio della mente; un'altra visione del mondo, una nuova prospettiva appaiono allora nel miracolo interiore della solitudine. Si stabilisce così una comunione con l’Universo che sboccia nel silenzio della meditazione e il pellegrinaggio verso Centro umano, questa discesa verso il Cuore ove troneggia il Sé. Ogni cosa subisce quindi una trasformazione, e viene sacrificata da una nuova percezione della sua profonda natura, della vera identità, della sua Realtà cosmica; è uno stato di grazia che è “samadhi” naturale.

Questa apertura di fatto spirituale, questa ricerca di un'altra dimensione di eternità, risveglia a poco a poco il senso della compassione che il Buddismo Mahayana ha magnificato nella sua concezione del Bodhisattva. Cioè la visione del sacro e la contemplazione del Sé viene accompagnata da un sentimento profondo di unità fra tutte le creature viventi.

La ricerca di questo senso del sacro, di questa nuova modalità dell’essere, questa compassione verso le sofferenze degli altri viventi incatenati alla ruota del loro egoismo e della lotta per la vita, questa rivelazione del Reale che costituisce l’accesso diretto alla Verità senza nome  e senza forma nel grande silenzio dell’Assoluto acquisito per mezzo di questo pellegrinaggio verso Sé: ecco, in breve, il messaggio universale del Regno di Shambala, rivelato dalla tradizione tibetana, invisibile eppure presente nel cuore di tutti gli uomini.

J.M.RIVIERE da Kalachakra – Iniziazione tantrica del Dalai Lama

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