Wassily Kandinsky |
E’ invalso l’uso di chiamare “Astrattismo” quel genere di pittura che, sviluppando un tema non del piano fisico, si propone come fine principale non quello di riprodurre una semplice sensazione in chi osserva, bensì quello di stimolare lo sviluppo dei poteri occulti latenti in ogni uomo, dal più progredito al più basso.
L’astrattismo ha motivo di
essere chiamato così soltanto in virtù del grande gioco di “causa ed effetto”, poiché
ogni uomo può vedere solo ciò che il suo grado di progresso spirituale gli
permette di vedere.
In un quadro esposto al
pubblico, alcuni vedono: luce, vita, storia, arte; altri lo osservano e non
vedono che delle macchie di pittura. I primi vedono, i secondi non vedono per
quanto spalanchino gli occhi.
L’astrattismo e l’Informale non
esiste in quanto la forma non è solo della materia visibile al profano, ma è
della manifestazione che altrimenti sarebbe Verbo.
Abbattuto l’astratto,
abbattuto l’informale, non ci rimane che rivolgerci alla verità e, poiché questo
progredito esprimersi della pittura si muove sul piano astrale e animico,
essa non può essere chiamata che con i due nomi assegnati a queste dimensioni:
PITTURA ASTRALE, PITTURA ANIMICA, oppure: L’ASTRALE, L’ANIMICO.
Carmela Cioffi |
Tratto da: Per piacere, vecchio muori… i miei figli saranno di luce di Marcello Tarantola
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