La via di Santiago è uno dei miti che gli alchimisti utilizzano per spiegare l’indole e la difficoltà dei loro lavori. Insieme all’immagine del labirinto percorso dal magico filo di Arianna alle fatiche di Ercole è stata una delle parabole più utilizzate dai filosofi ermetici per illustrarci i numerosi pericoli che questi cammini riservano a coloro che osano inoltrarsi nei loro sentieri.
Nella fase che
precede di poco l’arrivo a Compostela il pellegrino incontra il monte del Gozo,
dalla cui cima può contemplare la città di Santiago. Gli Alchimisti chiamano
così anche il passaggio immediatamente precedente la comparsa della pietra
rossa: monte del Gozo; lì nel vaso, sulla materia appare qualcosa di simile ad
una stella, segnale inequivocabile che il preparato è sul punto di raggiungere
la meta.
Molti sono gli adepti che hanno realizzato questo viaggio; la tradizione ci parla di Lullo, Flamel e tanti altri anonimi artisti che trovarono sicuramente in detto sentiero la risposta a un interrogativo che ha attraversato “indenne” l’intera storia e che ancor oggi costituisce un affascinante enigma.
1 - Fulcanelli è senz'altro
il più famoso alchimista del XX secolo; la sua fama leggendaria lo ritrae come
il più grande Iniziato del '900, autore di due opere.
2 – La conchiglia serve, nella simbolica segreta, a
disegnare il principio Mercurio (il Mercurio è l’acqua benedetta dei filosofi)
chiamato anche viaggiatore o pellegrino. Essa è portata misticamente da tutti
coloro che intraprendono il lavoro e cercano di ottenere la stella (compos
stella)
Postato da: E.d.R.7 e R.L.D.M.7*
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