L'amore per gli alberi è, o dovrebbe essere, parte della nostra natura, come respirare. Gli alberi fanno parte della terra come noi, pieni di bellezza, con quel loro strano distacco. Così immobili, pieni di foglie, ricchi e luminosi, proiettano le loro lunghe ombre e la loro gioia selvaggia quando soffia la bufera. Tutte le foglie, anche quelle sul ramo più alto, danzano al minimo soffio di brezza, e l'ombra è accogliente, quando il sole batte forte. Seduti con la schiena contro il tronco, se rimanete in silenzio, stabilite un rapporto durevole con la natura. I più hanno perso questo rapporto; quando passano in automobile o risalgono queste colline chiacchierando, vedono tutte queste montagne, queste valli, i corsi d'acqua e le migliaia di alberi, ma sono troppo assorbiti nei loro problemi per guardarsi intorno e rimanere in silenzio. Un pennacchio di fumo si alza lungo la valle, e sotto passa un autocarro, carico di tronchi appena recisi, non ancora scortecciati. Un gruppo di ragazzi e di ragazze passa chiacchierando, facendo fremere l'immobilità del bosco.
La morte di un
albero, nel momento finale, a differenza di quella dell'uomo, è bella. Un
albero morto nel deserto, senza più corteccia, ripulito dal sole e dal vento,
con tutti i rami nudi spalancati al cielo, è una visione meravigliosa. Una
grande sequoia, vecchia di molte centinaia di anni, viene abbattuta in pochi
minuti per fare recinzioni e sedili, per costruire case o per arricchire la
terra in un giardino. Quel meraviglioso gigante è morto. L'uomo avanza nel
cuore delle foreste, distruggendole per creare pascoli e costruire case. Le
regioni vergini stanno scomparendo. C'è una valle, circondata da colline che forse
sono le più antiche della terra, dove i ghepardi, gli orsi e il daino, che un
tempo era possibile vedere, ora sono completamente scomparsi, perché l'uomo è
arrivato dappertutto. La bellezza della terra viene lentamente distrutta e
inquinata. Macchine e costruzioni a più piani stanno facendo la loro comparsa
nei luoghi più inaspettati. Quando perdete il rapporto con la natura e con i
cieli immensi, perdete ogni rapporto con l'uomo.
Jiddu Krishnamurti - Dal Bulletin 56, 1989 - Saanen,
Svizzera, agosto 1981
Postato da M.G.T.777
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