domenica 23 febbraio 2014

La sacerdotessa archeologa ma anche una riflessione sul nucleare...


Ennigaldi principessa e sacerdotessa figlia dell'ultimo re babilonese Nabonedo , (l'ultimo re dell'impero neo-babilonese) la si può definire, anche, la prima donna archeologa, perché nel 530a.C. nella città di Ur aveva allestito un museo raccogliendo pezzi d'antiquariato provenienti dalle regioni meridionali della Mesopotamia. Ma erano ben tre i suoi impegni sociali, uno era come insegnante, un altro era come curatrice del museo ma la carica più importante era quella di Sacerdotessa.
Ennigaldi diventa Sacerdotessa nel 547 aC., incarico tenuto anche da sua nonna Adad-Guppi. Al suo nome aveva aggiunto l'appellativo di Nanna perché era sacerdotessa del dio Nannar (conosciuto anche come Sin che impersonava la Luna e Nanna in specifico si riferisce alla fase del plenilunio). Per antica usanza una delle figlie del re sumero si doveva occupare del culto lunare, e delle giovani del rango superiore votate a diventare sacerdotesse.
Ma lei va ricordata per l'eccezionale iniziativa del museo , sappiamo che il museo è stato costruito con il sostegno e l'incoraggiamento di suo padre il re, che era egli stesso un antiquario impegnato e collezionista di reperti antichi. E 'difficile sapere dove il suo interesse per il passato provenga, ma potrebbe avere qualcosa a che fare con il fatto che veniva da umili origini e che aveva spodestato il suo predecessore. Senza una storia ricca di suo regale da cui attingere, è possibile che Nabonedo avesse trovato un sostituto nella antica città di Ur.
I Sumeri sono stati il primo popolo a intuire il valore delle concezioni religiose e delle idee individuali, a dotarsi del Codice delle leggi, e soprattutto a inventare una serie di simboli incisi che, corrispondessero a quanto pronunciato a voce, dette inizio a ciò che chiamiamo storie e storia. Questa cultura e comunicazione portò Ennegaldi ad organizzare un museo, catalogando importanti manufatti antichi e opere d'arte risalenti fino a duemila anni antecedenti. Di tutto questo ne siamo venuti a conoscenza attraverso gli scavi effettuati nel 1925, dall'archeologo Leonard Woolley. Tra i reperti furono trovati alcuni cilindri d'argilla, ognuno con testo cuneiforme esplicativo in versioni diverse: la lingua più antica sumera e quella dell'epoca. Reperti ben ordinati, però non in successione temporale dai più antichi ai più recenti. Come mai? E perché Ennigaldi voleva che i cilindri avessero la funzione di essere ritrovati, e letti, da chi successivamente facesse ristrutturazioni o distruzioni al palazzo reale e alla ziqqurat?



La ziqqurat era un tempio e non una tomba come le piramidi egizie, assomiglia molto alle piramidi a gradoni del centro America. Le scale servivano al dio Nannar per scendere sulla terra, non alla sacerdotessa al cielo (e viene logico pensare a questi dei che vengono dal cosmo per insegnare agli uomini sulla terra). In quella regione sono state ritrovate numerose ziqqurat, ed ognuna aveva un nome, quella di Ur si chiamava Etemenniguru “casa la cui terazza incute terrore”. Il luogo ove si manifestava il dio la cui presenza incuteva paura.
Si sa inoltre che fu riportata alla luce a Ur una grande pietra nera ovale, coperta di sculture in rilievo con ai lati delle iscrizioni. Era un cippo di registrazione della posizione e anche dei contorni di una proprietà fondiaria, con la dichiarazione su come è venuta legalmente nelle mani del proprietario. E una terrificante maledizione su chi provasse a rimuovere il punto di riferimento o deturpare e distruggere il ricordo.
A che cosa si riferiva quel terrore? Esperti inglesi ipotizzano che come ora sono nel mondo in costruzione i depositi per le maledette scorie nucleari, che faranno paura anche in futuro, così Ennigaldi voleva mettere in guardia i posteri. Da che cosa non riusciamo ancora a capirlo. Ma un paragone contemporaneo ce lo permettiamo... noi stiamo allestendo qualcosa che in futuro sarà un rompicapo per i posteri: i siti nucleari. Un archeologo del futuro di fronte al sito sconosciuto non si fermerà. I cartelli di pericolo saranno sbiaditi, e forse incomprensibili perché chissà quale lingua userà. E allora il curioso va avanti: come sempre hanno fatto i suoi predecessori violando la necropoli che sono i cimiteri dell'antichità sin dai tempi degli etruschi, le piramidi egizie o maya, e così via. Allora qualcosa di peggio di una maledizione si abbatterà inesorabilmente su di lui e sul pianeta. Per questo il “NO” alle centrali nucleari va sostenuto con forza e decisione.

Riflessioni e storia raccontata dalla giovane scriba dei 7: Sofia

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