sabato 18 gennaio 2014

Un Iniziato alla ricerca del "Risveglio"

Meyrink Gustav
19 Gennaio 1868
Noi viviamo solo per raggiungere l'integrazione con la nostra anima”
Meyrink è stato per me un grande stimolatore nella ricerca in un periodo di grandi fermenti personali. Le tante frecce di una conoscenza elevata, di cui sono cosparsi i suoi scritti, sono capaci di colpire nel segno, e di invogliare chi legge ad una maggiore osservazione del proprio mondo interiore. Meyrink diceva:” Essere svegli è tutto. Sii sveglio in tutto quello che fai!”
La sua opera letteraria e magica è incentrata non tanto su una ricerca estetica quanto su una ricerca profetica, spirituale, occulta.
I suoi romanzi principali: il Golem al centro di questa opera c'è proprio la Cabala, rappresentata insieme allo spirito del popolo ebraico da questa creatura misteriosa e sfuggevole, eppure onnipresente che in un certo senso sembra rappresentare l'anima collettiva del ghetto; nella Faccia Verde spiccano le concezioni dello Yoga insieme alla cabala e ai principi rosacrociani; L'Angelo della finestra d'occidente ci conduce addentro alla ricerca della fusione del principio femminile con quello maschile con richiami al tantrismo... dice Meyrink:”L'unione di una forza maschile e di una forza femminile ecco il segreto del matrimonio, che l'umanità ha perduto da millenni”; il Domenicano Bianco (il mio preferito) è capace di farti penetrare nell'antica tradizione alchemica del Tao, quella della realizzazione iniziatica chiamata -dissoluzione del cadavere-; La notte di Valpurga ti trasporta nella forza del Sogno per ritrovare il cammino che conduce alla conoscenza del puro “Sé”; La casa dell’alchimista, un’opera frammentaria, pubblicata postuma, decenni dopo la morte dell’autore, doveva essere la sintesi della ricerca letteraria e spirituale di Gustav Meyrink: doveva essere un libro iniziatico .

Concludo citando Raymond Abellio che dice:”La morte di Meyrink fornì d'altro canto la prova simbolica che tutto ci chiama alla comunicazione e al risveglio, anche la morte, giacché egli volle morire ad occhi aperti, seduto in poltrona di fronte ad una finestra collocata ad oriente, ove stava ascendendo il sole d'inverno”.
 E.d.R.7

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