martedì 29 settembre 2015

Gosos

Si è giunti ad un punto della storia umana ove il degrado della conoscenza arcana ed il rispetto di essa è scomparso. Ora si dà spazio a costumi ed idee, in nome di una globalizzazione del mondo, che tendono a distruggere tutto quel sapere esoterico che in varie arti  e pensieri ci hanno tramandato i nostri antenati. Diamo spazio a brutture e violenze, ci battiamo per far rispettare religioni e credi che distruggono offendendola la divinità che risiede in noi. Io sono nato in una terra antica e ricca di magico sapere, i cui primi abitanti ancora rimangono un mistero: la Sardegna. Per questo oggi voglio parlare dei gosos un patrimonio importante del popolo sardo che non deve scomparire sotto altre forme di espressione che in realtà portano all'allontanamento del sapere.
La voce umana è musica delle sfere se usata nella giusta maniera, in realtà è la musica suonata dall'organismo umano che rappresenta nel microcosmo quella suonata dall'universo nel macrocosmo

gosos o gòggius sono dei canti devozionali e paraliturgici, di provenienza iberica, diffusi in Sardegna.
Il canto viene eseguito a cappella da quattro uomini in gruppo che si dispongono in cerchio rivolti all'interno.
Uno intona il canto e gli altri si devono accordare al momento. Interessante la presenza del numero quattro. Le loro voci intonano  i quattro toni principali. Il quattro è anche il numero della croce e il numero del quadrato. Perciò da questo canto nasce la quadratura del cerchio.


Per proteggere e far conoscere quelle arti nobili che vengono dal passato: M.G.T.777




https://it.wikipedia.org/wiki/Gosos