sabato 31 ottobre 2020

L'Essere

L'Essere

Un cuore scalpitante urlante cade di fronte all'immenso tocco;

Segue lo sguardo sfuggente insistente ogni istante;

Giunge piangente cantante e alla grande porta lancia alte le tue reali finzioni.

Lara C.V777 con Matteo G.T777

venerdì 30 ottobre 2020

ASTRATTISMO - Lo spirituale nell'arte

Wassily Kandinsky

 E’ invalso l’uso di chiamare “Astrattismo” quel genere di pittura che, sviluppando un tema non del piano fisico, si propone come fine principale non quello di riprodurre una semplice sensazione in chi osserva, bensì quello di stimolare lo sviluppo dei poteri occulti latenti in ogni uomo, dal più progredito al più basso.

L’astrattismo ha motivo di essere chiamato così soltanto in virtù del grande gioco di “causa ed effetto”, poiché ogni uomo può vedere solo ciò che il suo grado di progresso spirituale gli permette di vedere.

In un quadro esposto al pubblico, alcuni vedono: luce, vita, storia, arte; altri lo osservano e non vedono che delle macchie di pittura. I primi vedono, i secondi non vedono per quanto spalanchino gli occhi.

L’astrattismo e l’Informale non esiste in quanto la forma non è solo della materia visibile al profano, ma è della manifestazione che altrimenti sarebbe Verbo.

Abbattuto l’astratto, abbattuto l’informale, non ci rimane che rivolgerci alla verità e, poiché questo progredito esprimersi della pittura si muove sul piano astrale e animico, essa non può essere chiamata che con i due nomi assegnati a queste dimensioni: PITTURA ASTRALE, PITTURA ANIMICA, oppure: L’ASTRALE, L’ANIMICO.

Carmela Cioffi

Tratto da: Per piacere, vecchio muori… i miei figli saranno di luce di Marcello Tarantola

giovedì 29 ottobre 2020

Dizionario Arcano Sapere: F come Fata Morgana


 

FATA MORGANA: Colei che accoglie i viaggiatori e li guida lungo i sentieri tortuosi della foresta. Colei che accoglie e consola, che dà coraggio e svela un altro mondo.

mercoledì 21 ottobre 2020

Gli alchimisti e la via di Santiago

La via di Santiago è uno dei miti che gli alchimisti utilizzano per spiegare l’indole e la difficoltà dei loro lavori.  Insieme all’immagine del labirinto percorso dal magico filo di Arianna alle fatiche di Ercole è stata una delle parabole più utilizzate dai filosofi ermetici per illustrarci i numerosi pericoli che questi cammini riservano a coloro che osano inoltrarsi nei loro sentieri.


La Via Lattea è il percorso abituale che gli dei intraprendevano per avviarsi verso il palazzo di Zeus, un cammino molto trafficato perché vi transitavano i numerosi eroi che aspiravano ad entrare nell’Olimpo. La Via di Santiago è la rotta stellata riservata, come del resto l’Alchimia, esclusivamente agli eletti e ai saggi, a quei mortali più perseveranti e valorosi. La sua meta è costituita nientemeno che dall’Olimpo, un tesoro comparabile solo alla misteriosa pietra che concede a chi la possiede la virtù dell’immortalità, della conoscenza suprema e della ricchezza.
Nelle “Dimore Filosofali”, Fulcanelli (1) ricorda come ogni alchimista sia obbligato ad intraprendere questo pellegrinaggio almeno una volta nella vita, sia pure in forma simbolica. La bisaccia, il bordone (che è un lungo bastone dalla punta metallica, attributo di San Giacomo patrono degli alchimisti e guaritori) e la conchiglia (2) sono gli attrezzi necessari affinché l’adepto percorra con successo questo sentiero.


La somiglianza tra il cammino reale e quello simbolico sono molte. Non solo le numerose figure gli edifici che troviamo lungo il cammino delle stelle che parlano della pietra filosofale, ma inomi e la geografia sono segnati da questa meta della filosofia ermetica.
 

Nella fase che precede di poco l’arrivo a Compostela il pellegrino incontra il monte del Gozo, dalla cui cima può contemplare la città di Santiago. Gli Alchimisti chiamano così anche il passaggio immediatamente precedente la comparsa della pietra rossa: monte del Gozo; lì nel vaso, sulla materia appare qualcosa di simile ad una stella, segnale inequivocabile che il preparato è sul punto di raggiungere la meta.

Molti sono gli adepti che hanno realizzato questo viaggio; la tradizione ci parla di Lullo, Flamel e tanti altri anonimi artisti che trovarono sicuramente in detto sentiero la risposta a un interrogativo che ha attraversato “indenne” l’intera storia e che ancor oggi costituisce un affascinante enigma.

 

1 - Fulcanelli è senz'altro il più famoso alchimista del XX secolo; la sua fama leggendaria lo ritrae come il più grande Iniziato del '900, autore di due opere.

2 – La conchiglia serve, nella simbolica segreta, a disegnare il principio Mercurio (il Mercurio è l’acqua benedetta dei filosofi) chiamato anche viaggiatore o pellegrino. Essa è portata misticamente da tutti coloro che intraprendono il lavoro e cercano di ottenere la stella (compos stella)

 

Postato da: E.d.R.7 e R.L.D.M.7*



sabato 17 ottobre 2020

L'Infinita Anima

Quando perdi un'anima a te vicina,

Quel tuo grande unico riferimento chiude gli occhi alla terra e li apre al cielo,

Non pensare mai il suo sguardo sia da te lontano..

Perché lui ora è l'infinito. 

L.C777



venerdì 16 ottobre 2020

Potere segreto delle piante -1-

Le piante verde alchimia aprono le porte astrali di quella scienza straordinaria nota agli iniziati delle più grandi civiltà; sono il regalo della madre Terra, e permettono di controllare le energie eteree della natura rivelandoci le leggi segrete che ci governano.

La natura racchiude i segreti e le leggi che governano la creazione e la vita. Per addentrarsi nei suoi misteri più profondi non basta studiarla, bisogna essere in grado di leggere e ascoltare i suo linguaggio occulto, perché la natura parla e si rivela attraverso le chiavi della sua geografia sacra, dell’energia dei minerali e delle correnti telluriche e, in particolar modo, del potere eccezionale e segreto delle piante. Non invano la clorofilla –un privilegio che le piante posseggono in esclusiva- fu il mezzo che permise l’esplosione della vita sul pianeta Terra. Da allora esse continuano a rinnovare il perenne miracolo della MATERIA VIVA, fondendo e trasformando le energie solari con le sostanze e le energie telluriche. L’uomo è talmente ancorato ai principi e alle lusinghe del materialismo da dimenticare di trovarsi di fronte ad un processo energetico che dimostra come, in fondo, tutto sia energia materializzata. Le piante, legami del cosmo con la Terra, sono le grandi trasformatrici della natura, grazie alla loro misteriosa energia cercata senza sosta dagli antichi alchimisti, che avevano capito come esse racchiudessero il segreto della vita e il potere della mutazione. Ogni tipo di energia non è altro che una diversa manifestazione della grandiosa energia che unifica tutto il creato. 


Le piante sono canali dell’energia che trasforma la materia e realizza i desideri

Per chi conosce l’alchimia verde, il potere delle piante è radicato nella loro capacità di incanalare l’energia universale, un’energia cosciente che mise in moto l’universo e che non è latro che il Principio Creatore nel suo significato più profondo. Secondo la teoria esoterica l’uomo ha perso coscienza della sua partecipazione alla divinità; nella sua “densificazione” si è dimenticato di avere un potere di pensiero e di verbo creatore, e cioè, che la sua mente e la sua parola possono modificare la materia e gli eventi.

L’alchimia verde non è, come credono i non iniziati, un mezzo per trasformare il piombo in oro, bensì un modo per consentire all’uomo di recuperare una capacità che ha e che ignora: quella di agire sul proprio corpo e su tutto ciò che lo circonda.  Quando è cosciente di questo, l’uomo dispone di efficaci strumenti per superare gli ostacoli che trova sul proprio cammino e compiere così le sue aspirazioni più autentiche.


Le piante alchemiche crescono nei luoghi di maggior forza tellurica, indicando così i luoghi magici e sacri del pianeta.

Le piante, come catalizzatori delle energie cosmiche, reagiscono in modo particolare all’influsso del sole, della Luna e delle correnti telluriche. E’ stato dimostrato che la luna in quarto crescente aumenta l’energia e i principi attivi delle piante; per questo motivi gli alchimisti consigliano di raccoglierle in quel periodo, soprattutto le piante alchemiche, che immagazzinano più energia perché crescono in luoghi di maggior forza tellurica, indicando, inoltre, con la loro presenza, i punti di massima potenza e i limiti dei medesimi.  Le piante alchemiche sono, in sostanza, un regalo della madre Terra, che ci permette di controllare le potenti energie eteree della natura. Esse rappresentano la stella alchimica che guidò gli antichi iniziati lungo i sentieri retti dell’alchimia verde, che rivelano la scienza perduta e che si ricollegano con il Sacro Graal, illuminandoli con la luce della fede, dell’amore e dell’ottimismo. Le energie trasformatrici delle piante sono le più importanti nell’ambito dell’alchimia mentale: i loro poteri occulti possono illuminare le nostre vite, restituendo all’uomo il diritto di sognare e realizzare i propri sogni.


Postato da Avus Henrici (Nonno Enrico)

continua


Riflessione sulla religione e la scienza

Miliardi di persone per anni hanno creduto che Eva è stata tentata dal Serpente, che le anime di tutti gli infedeli bruciano all’inferno dopo la morte, che la Madonna era vergine… senza alcuna evidenza scientifica. Notizie false, mezzi di informazioni e di repressione hanno permesso per millenni alle religioni di sottomettere l’umanità.

Negli ultimi decenni molte notizie religiose hanno perso credibilità nella popolazione a favore della scienza. Oggi si agisce in nome della Comunità Scientifica come tempo fa si agiva in nome di Dio. Oggi si chiudono interi stati, si ledono diritti umani, si indeboliscono le democrazie… in nome della Scienza e chi prova ad opporsi viene immediatamente screditato in nome di una verità assoluta.
Che differenza c’è quindi fra gli effetti sull’umanità della narrazione religiosa e della narrazione scientifica?




Pensiero di Francesco Angelo Rosso condiviso da Facebook

mercoledì 14 ottobre 2020

Anima cara

Con tutto il cuore.. che il tuo passaggio verso l'Oltre possa esserti ora di conforto. Non ho potuto nulla, un profondo dolore e il desiderio di isolarmi da tutto e tutti.. perché la vita di un micio è pari alla mia, un'anima pura che ha visto la sua vita interrompersi soffrendo perché il nemico di questo tempo è anche questo, sacrificio e dolore a anime pure.. Piccolo, mi hai in questo momento particolare ancor più fatto capire cosa devo fare e chi sono.
Piccolo o piccola.. avevi un cinturino in cuoio.. io ti ho preso e adagiato.. in attesa ti portino di nuovo alla terra piccola dolce creatura celeste.
Con amore.. e dolore nel cuore..ti accolgano le anime più pure piccola grande anima..
L.C.V 777




martedì 13 ottobre 2020

Il monte Fuji - la montagna sacra

 



Il Fujiyama è realmente una montagna sacra sulla cui vetta è situato un santuario dedicato a Konohana Sakuya Hime (la Prinicipessa che fa fiorire i ciliegi) ma la potenza del luogo è tale che anche sulle pendici del monte sono costellate di templi e santuari shintoisti e buddisti.

Non è chiaro se il Fuji sia esso stesso un kami (un dio). Si vuole che in alcune zone siano attraversate da invisibili energie mistiche sempre in movimento. Questi vortici di energia spirituale confluiscono da tre grotte, punti sacri e segreti, che rappresentano il passato, il presente e il futuro.

E’ una montagna “gravida di luce” e l’interno del suo vulcano emana energia esoterica, che si manifesta con turbini di polveri fosforescenti o in forma di dei alati o fanciulle-albero, inviate dalla dea dei ciliegi.


Kono-Hana-Sakuya-Hime

La salita del monte Fuji costituisce un tipico atto di pellegrinaggio religioso.

E Segen Sama, la dea del monte Fuji che viene venerata ogni anno dai giapponesi che si recano in pellegrinaggio, salendo sulla sua cima all’alba per adorare il sole che sorge. Lì dimora Sengen Sama adorna di antiche e ricche vesti tenendo nella mano destra un gioiello magico e un ramo d’albero di sakaki nella sinistra.



Postato dall'amica Nonna Paola su gentile concessione di "I SETTE"

giovedì 1 ottobre 2020





                                  AUTUNNO

Stagione

Dal cupreo colore

Che imprigioni

Nei tuoi giorni

Il grande segreto...

 

La chiave

Ora possiedo

Per entrare in questo

Autunno dorato

Che già rammemora

Ed urla i nostri nomi.

 

Lirica di Eliana de Rienzo