domenica 20 dicembre 2020

La danza


L’anima del filosofo veglia nella sua testa

L’anima del poeta vola nel suo cuore

L’anima del cantante vibra nella sua gola

Ma l’anima della danzatrice

Vive in tutto il suo corpo

Khalil Gibran 


CommentoLa danza è il linguaggio nascosto dell’anima”. L’emblematica frase della danzatrice e coreografa americana Martha Graham, considerata da molti la “madre della danza moderna” , ci fa capire come la danza sia l’espressione profonda dell’anima. L’atto di danzare ci permette di rilevare il nostro io più profondo e recondito, esprimendo al meglio ciò che sentiamo. Questa disciplina è in grado non solo di plasmare e modellare il nostro fisico, ma soprattutto i nostri pensieri. Quando danziamo possiamo entrare in un’altra dimensione. Ci liberiamo delle nostre paure per esprimere al meglio la nostra vera identità. Non servono schemi o impalcature, quando balliamo esprimiamo noi stessi, sveliamo la nostra vera natura. Elena Parmegiani


Poesia di: Khalil  Gibran (Bsharre6 gennaio 1883 – New York10 aprile 1931) è stato un poetapittore e aforista libanese naturalizzato statunitense. La sua poesia venne tradotta in oltre 20 lingue, e divenne un mito per i giovani che considerarono le sue opere come breviari mistici. Gibran ha cercato di unire nelle sue opere la civiltà occidentale e quella orientale.

Postato da: E.d.R.7



lunedì 30 novembre 2020

Messaggi

Giungono dal proprio sé interiore che desidera essere ascoltato e condurci verso quel prezioso sentire che da sempre fa parte di noi, ma che causa una fuorviante materia, in alcuni, incontra difficoltà ad agire e in altri è completamente soffocata non riuscendo ormai in alcun modo a liberarsi.

Viviamo in una società dove apparire pare essere al centro di ogni cosa, eppure vi è talmente " tanto " altro che ognuno di noi rimarrebbe a bocca aperta nel trovarsi di fronte a un simile colosso.

Prestiamo attenzione dunque al momento, all'ora, all'adesso, cerchiamo di essere presenti e di non perderci nulla di ciò che ci viene fatto scorgere. Avete mai sentito la voce di un estraneo, all'improvviso alza la voce dicendo una frase che sentite essere per voi, un nome di una persona a voi cara scritta su un telo di un camion a caratteri cubitali, una frase su di una maglietta che all'improvviso si palesa di fronte ai vostri occhi, una nuvola prende forma. I messaggi sono tanti e giungono numerosi soprattutto in tempi maturi per dare l'opportunità di " essere chi si è ". 

Tempo Fugit
L.C.V777  





sabato 21 novembre 2020

21 Novembre Festa degli Alberi - L'amore per gli alberi

L'amore per gli alberi è, o dovrebbe essere, parte della nostra natura, come respirare. Gli alberi fanno parte della terra come noi, pieni di bellezza, con quel loro strano distacco. Così immobili, pieni di foglie, ricchi e luminosi, proiettano le loro lunghe ombre e la loro gioia selvaggia quando soffia la bufera. Tutte le foglie, anche quelle sul ramo più alto, danzano al minimo soffio di brezza, e l'ombra è accogliente, quando il sole batte forte. Seduti con la schiena contro il tronco, se rimanete in silenzio, stabilite un rapporto durevole con la natura. I più hanno perso questo rapporto; quando passano in automobile o risalgono queste colline chiacchierando, vedono tutte queste montagne, queste valli, i corsi d'acqua e le migliaia di alberi, ma sono troppo assorbiti nei loro problemi per guardarsi intorno e rimanere in silenzio. Un pennacchio di fumo si alza lungo la valle, e sotto passa un autocarro, carico di tronchi appena recisi, non ancora scortecciati. Un gruppo di ragazzi e di ragazze passa chiacchierando, facendo fremere l'immobilità del bosco.

La morte di un albero, nel momento finale, a differenza di quella dell'uomo, è bella. Un albero morto nel deserto, senza più corteccia, ripulito dal sole e dal vento, con tutti i rami nudi spalancati al cielo, è una visione meravigliosa. Una grande sequoia, vecchia di molte centinaia di anni, viene abbattuta in pochi minuti per fare recinzioni e sedili, per costruire case o per arricchire la terra in un giardino. Quel meraviglioso gigante è morto. L'uomo avanza nel cuore delle foreste, distruggendole per creare pascoli e costruire case. Le regioni vergini stanno scomparendo. C'è una valle, circondata da colline che forse sono le più antiche della terra, dove i ghepardi, gli orsi e il daino, che un tempo era possibile vedere, ora sono completamente scomparsi, perché l'uomo è arrivato dappertutto. La bellezza della terra viene lentamente distrutta e inquinata. Macchine e costruzioni a più piani stanno facendo la loro comparsa nei luoghi più inaspettati. Quando perdete il rapporto con la natura e con i cieli immensi, perdete ogni rapporto con l'uomo.

Jiddu Krishnamurti - Dal Bulletin 56, 1989 - Saanen, Svizzera, agosto 1981

Postato da M.G.T.777



martedì 17 novembre 2020

Abbazia di Muckross, Irlanda L'albero del Tasso


Il luogo è magico, nel cortile interno un mangifico albero di tasso che sembra uscire da un romanzo di Tolkien!

Il tasso dell’abbazia di Muckross.

La caratteristica di essere sempreverde e la velenosità ha reso la specie simbolo di morte, ma anche di passaggio ad una nuova vita e di rinascita. Per questo i tassi venivano spesso piantati in cimiteri e antichi luoghi di culto celtici. Successivamente, con la cristianizzazione dell’isola d’Irlanda, i luoghi in cui sorgeva un tasso sono stati ritenuti i più adatti per la costruzione di chiese o abbazie.

Uno tra i più antichi tassi sorge infatti nel chiostro dell’abbazia di Muckross a Killarney, nella contea di Kerry vicino a Kenmare nel Sud dell’Irlanda. L’aura di mistero che circonda l’albero e l’intera abbazia ha fatto pensare che lo scrittore Bram Stocker si sia ispirato proprio a quel luogo, che spesso visitava, per il suo romanzo horror DraculaLeggende narrano che l’anima di Stocker vaghi ancora di notte per i portici del chiostro.

TRA MITI E LEGGENDE.

Secondo un’antica leggenda, i tre fratelli Mac Conn, Cian e Eogan furono stregati da un albero di tasso a tal punto da desiderare ardentemente di possederlo. Così un giorno si recarono alla corte del Re Aillil per scoprire a chi avrebbe donato l’ambito albero. Il re scelse Eogan, scatenando le ire del fratello Mac Conn, che decise di dichiarare guerra al re. Ci furono due sanguinolente battaglie, in cui persero la vita i sette figli del re Aillil e Mac Conn stesso. Ciò che accadde agli altri due fratelli non è narrato nelle cronache, ma ciò che sconcerta è la potenza magica dell’albero che, legato al nome di Eogan (letteralmente “nato dal tasso”), non permise a nessuno di frapporsi tra lui e il fratello più adatto ad esserne il proprietario.



Post inviatoci da Nonna Paola

giovedì 12 novembre 2020

Sacro abbraccio

Ciò che sta avvenendo 

è una dura prova per molti

La natura e' l'unico luogo sacro ove potersi rifugiare.

Il suo abbraccio ti porta lontano 

Nulla e nessuno è più puro..

Con lei puoi ritrovare te stesso.

L.C.V777






Dizionario Arcano Sapere: I come Incantesimo



Dizionario Arcano Sapere = I come Incantesimo
- Entrare in sintonia con gli spiriti guaritori -

 

mercoledì 4 novembre 2020

ISSOPO (HYSSOPUS OFFICINALIS) 2


 

“L’issopo è la vibrazione dell’ottimismo, l’energia positiva e trasformatrice che segna il cammino della felicità

Questa pianta concretizza l’ignorato ma straordinario potere trasformatore che è insito nel sorriso; per questo gli antichi iniziati la convertirono in uno dei loro simboli alchemici più segreti e segnarono attraverso di esso alcune delle loro costruzioni magiche destinate a catalizzare e sintonizzarsi con le energie di potere e di trasformazione. Il sorriso è il segno che distingue ed eleva l’autentico iniziato, che ha compreso come l’energia dell’ottimismo sia la corretta via per sintonizzarsi con le vibrazioni più positive ed elevate.

Un’antichissima leggenda iniziatica narra che dopo la cacciata dell’uomo dall’Eden, Dio, nel suo infinito amore, inviò angeli sulla Terra per seminare alcune piante sacre del Paradiso, affinché il loro straordinario potere e la loro luce aiutassero l’uomo a recuperare l’Eden perduto e lo sconosciuto, ma non meno meraviglioso, paradiso che ogni uomo porta dentro di sé.

Una di queste piante sacre è l’issopo; per questo fu l’erba santa del cristianesimo, con la quale si ungevano, tra gli ebrei, i sommi sacerdoti.

La tristezza apre le porte ai virus e alle energie negative

“Chi supera dell’isoppo le virtù, conoscerà la verità”, dice un proverbio popolare. Tra le sue numerose proprietà di questa pianta, ci soffermeremo sulla curiosa azione che essa esercita sullo stato d’animo, favorendo il buonumore, e sulla sua influenza positiva sulla mente, che ne risulta risvegliata e potenziata.

La scienza ha riconosciuto nella tristezza un aspetto di vulnerabilità che attrae i virus, è possibile cominciare a considerare seriamente il potere che la mente e le emozioni esercitano sul corpo, e la stretta correlazione che li unisce.

Spiritualmente, l’issopo aiuta a ritrovare il dio interiore e il potere creatore che indica la strada per la felicità. Si ricordi che l’uomo è ciò che pensa, per cui deve sempre pensare in termini positivi.

L’issopo rafforza il campo magnetico creando una specie di scudo di luce. Tutto è energia materializzata, pertanto anche il più piccolo degli oggetti possiede un suo proprio campo magnetico. Negli esseri umani è come uno scudo protettivo che impedisce l’accesso alla malattia, alla sfortuna e alle altre forme di energie negative.

L’issopo rafforza il campo energetico e gli conferisce grandi poteri; le sue suffumicazioni purificano e trasformano le energie negative e rendono l’ambiente spiritualmente tranquillo. La suffumicazione può anche essere preparata con essenza di issopo, aggiungendo alcune gocce all’acqua del vaporizzatore.


Postato da Avus Henrici (Nonno Enrico) - continua

domenica 1 novembre 2020

Samahin - 1 Novembre


L’Irlanda è ricca di tradizioni mitologiche concernenti il Sidh (1). Il sidh era propriamente l’Altro Mondo, ma in certe occasioni, come nella notte di Samain (primo Novembre grande festa celtica) , si diceva che il sidh fosse aperto agli umani abbastanza audaci da entrarvi. Questo Altro Mondo era un universo meraviglioso simile al mondo terreno, ma dove non esistevano dolore, malattia o morte, e la giornata era “un giorno di eterno bel tempo”.

Grazie al calendario gallico di Coligny e ai numerosi racconti irlandesi, che l’anno celtico era incentrato su due poli: il primo novembre e il primo maggio, con due date intermedie: il primo febbraio e il primo agosto.

Ma la festa più importante era decisamente quella del primo novembre, di Samain, il cui nome significa “fine dell’estate”, integralmente recuperata nel cristianesimo con la festa di Ognissanti, in cui si celebrala “comunità dei viventi e dei morti”.

Samain era il momento ideale in cui il tempo normale diventava eternità. A Samain i tumoli funerari venivano aperti consentendo la mescolanza dei due mondi, quello dei vivi e quello dei morti. In quell’occasione si collocavano anche le azioni drammatiche riportate nelle antiche epopee mitologiche. Samain era la svolta decisiva dell’anno celtico, e non mancano i documenti per illustrare questa evidenza. Un assemblea tenuta ogni anno dagli Ulati, tre giorni prima e tre giorni dopo Samain, e anche il giorno stesso di Samain si svolgevano giochi, riunioni e banchetti. Durante la festa di Samain venivano decise le leggi dagli uomini d’Irlanda e nessuno osava trasgredirle fino a che non fossero di nuovo riuniti l’anno dopo. E chiunque la trasgredisse veniva bandito dall’Irlanda. 


Vi era una grande affluenza di maghi, incantatori, indovini e guaritori, tutti appartenenti alla categoria dei druidi per celebrare incantesimi e invocazioni magiche. La parte sacra veniva presieduta dai sacerdoti, Gutuater Martis, coloro che vengono incaricati della predicazione ma hanno anche la funzione di pronunciare incantesimi, lodi o satire, tutto di natura magica. Alti dignitari e sapienti, rivestivano la massima carica sociale e pubblica e detenevano un potere illimitato, lontano dalla semplicistica figura stregonica che qualcuno ha voluto tramandare, rimandando di essi un’immagine impropria, lontana dalla verità. I Druidi possedevano una conoscenza ancestrale, e l’etimologia che emerge dal loro nome scaturisce dalla lingua greca dalla quale deriva l’appellativo di Druidae. Un anonimo scrittore del 200 a. C. definiva questi sacerdoti Magicus, attribuendo loro poteri straordinari e nozioni magiche di livello elevato. 

Le cerimonie si svolgeva all’aria aperta, su alture sacre o in mezzo ai boschi.

(1) Il Sidh ( o Sidhe ), nella mitologia celtica, rappresenta una sorta di porta di passaggio tra il “prima” ed il “dopo”. Molti ritengono sia il nome attribuito all'oltretomba celtico, come pure alle terre abitate dal popolo fatato.


Tratto da: Il Mistero dei Druidi di Jean Markale (Jean Markale, pseudonimo di Jean Bertrand, è stato uno scrittore, conduttore radiofonico, conferenziere e insegnante francese. Ha pubblicato numerosi libri sulla civiltà celtica, in particolare il ruolo delle donne nella cultura celtica, e la letteratura arturiana.)


 

sabato 31 ottobre 2020

L'Essere

L'Essere

Un cuore scalpitante urlante cade di fronte all'immenso tocco;

Segue lo sguardo sfuggente insistente ogni istante;

Giunge piangente cantante e alla grande porta lancia alte le tue reali finzioni.

Lara C.V777 con Matteo G.T777

venerdì 30 ottobre 2020

ASTRATTISMO - Lo spirituale nell'arte

Wassily Kandinsky

 E’ invalso l’uso di chiamare “Astrattismo” quel genere di pittura che, sviluppando un tema non del piano fisico, si propone come fine principale non quello di riprodurre una semplice sensazione in chi osserva, bensì quello di stimolare lo sviluppo dei poteri occulti latenti in ogni uomo, dal più progredito al più basso.

L’astrattismo ha motivo di essere chiamato così soltanto in virtù del grande gioco di “causa ed effetto”, poiché ogni uomo può vedere solo ciò che il suo grado di progresso spirituale gli permette di vedere.

In un quadro esposto al pubblico, alcuni vedono: luce, vita, storia, arte; altri lo osservano e non vedono che delle macchie di pittura. I primi vedono, i secondi non vedono per quanto spalanchino gli occhi.

L’astrattismo e l’Informale non esiste in quanto la forma non è solo della materia visibile al profano, ma è della manifestazione che altrimenti sarebbe Verbo.

Abbattuto l’astratto, abbattuto l’informale, non ci rimane che rivolgerci alla verità e, poiché questo progredito esprimersi della pittura si muove sul piano astrale e animico, essa non può essere chiamata che con i due nomi assegnati a queste dimensioni: PITTURA ASTRALE, PITTURA ANIMICA, oppure: L’ASTRALE, L’ANIMICO.

Carmela Cioffi

Tratto da: Per piacere, vecchio muori… i miei figli saranno di luce di Marcello Tarantola

giovedì 29 ottobre 2020

Dizionario Arcano Sapere: F come Fata Morgana


 

FATA MORGANA: Colei che accoglie i viaggiatori e li guida lungo i sentieri tortuosi della foresta. Colei che accoglie e consola, che dà coraggio e svela un altro mondo.

mercoledì 21 ottobre 2020

Gli alchimisti e la via di Santiago

La via di Santiago è uno dei miti che gli alchimisti utilizzano per spiegare l’indole e la difficoltà dei loro lavori.  Insieme all’immagine del labirinto percorso dal magico filo di Arianna alle fatiche di Ercole è stata una delle parabole più utilizzate dai filosofi ermetici per illustrarci i numerosi pericoli che questi cammini riservano a coloro che osano inoltrarsi nei loro sentieri.


La Via Lattea è il percorso abituale che gli dei intraprendevano per avviarsi verso il palazzo di Zeus, un cammino molto trafficato perché vi transitavano i numerosi eroi che aspiravano ad entrare nell’Olimpo. La Via di Santiago è la rotta stellata riservata, come del resto l’Alchimia, esclusivamente agli eletti e ai saggi, a quei mortali più perseveranti e valorosi. La sua meta è costituita nientemeno che dall’Olimpo, un tesoro comparabile solo alla misteriosa pietra che concede a chi la possiede la virtù dell’immortalità, della conoscenza suprema e della ricchezza.
Nelle “Dimore Filosofali”, Fulcanelli (1) ricorda come ogni alchimista sia obbligato ad intraprendere questo pellegrinaggio almeno una volta nella vita, sia pure in forma simbolica. La bisaccia, il bordone (che è un lungo bastone dalla punta metallica, attributo di San Giacomo patrono degli alchimisti e guaritori) e la conchiglia (2) sono gli attrezzi necessari affinché l’adepto percorra con successo questo sentiero.


La somiglianza tra il cammino reale e quello simbolico sono molte. Non solo le numerose figure gli edifici che troviamo lungo il cammino delle stelle che parlano della pietra filosofale, ma inomi e la geografia sono segnati da questa meta della filosofia ermetica.
 

Nella fase che precede di poco l’arrivo a Compostela il pellegrino incontra il monte del Gozo, dalla cui cima può contemplare la città di Santiago. Gli Alchimisti chiamano così anche il passaggio immediatamente precedente la comparsa della pietra rossa: monte del Gozo; lì nel vaso, sulla materia appare qualcosa di simile ad una stella, segnale inequivocabile che il preparato è sul punto di raggiungere la meta.

Molti sono gli adepti che hanno realizzato questo viaggio; la tradizione ci parla di Lullo, Flamel e tanti altri anonimi artisti che trovarono sicuramente in detto sentiero la risposta a un interrogativo che ha attraversato “indenne” l’intera storia e che ancor oggi costituisce un affascinante enigma.

 

1 - Fulcanelli è senz'altro il più famoso alchimista del XX secolo; la sua fama leggendaria lo ritrae come il più grande Iniziato del '900, autore di due opere.

2 – La conchiglia serve, nella simbolica segreta, a disegnare il principio Mercurio (il Mercurio è l’acqua benedetta dei filosofi) chiamato anche viaggiatore o pellegrino. Essa è portata misticamente da tutti coloro che intraprendono il lavoro e cercano di ottenere la stella (compos stella)

 

Postato da: E.d.R.7 e R.L.D.M.7*



sabato 17 ottobre 2020

L'Infinita Anima

Quando perdi un'anima a te vicina,

Quel tuo grande unico riferimento chiude gli occhi alla terra e li apre al cielo,

Non pensare mai il suo sguardo sia da te lontano..

Perché lui ora è l'infinito. 

L.C777



venerdì 16 ottobre 2020

Potere segreto delle piante -1-

Le piante verde alchimia aprono le porte astrali di quella scienza straordinaria nota agli iniziati delle più grandi civiltà; sono il regalo della madre Terra, e permettono di controllare le energie eteree della natura rivelandoci le leggi segrete che ci governano.

La natura racchiude i segreti e le leggi che governano la creazione e la vita. Per addentrarsi nei suoi misteri più profondi non basta studiarla, bisogna essere in grado di leggere e ascoltare i suo linguaggio occulto, perché la natura parla e si rivela attraverso le chiavi della sua geografia sacra, dell’energia dei minerali e delle correnti telluriche e, in particolar modo, del potere eccezionale e segreto delle piante. Non invano la clorofilla –un privilegio che le piante posseggono in esclusiva- fu il mezzo che permise l’esplosione della vita sul pianeta Terra. Da allora esse continuano a rinnovare il perenne miracolo della MATERIA VIVA, fondendo e trasformando le energie solari con le sostanze e le energie telluriche. L’uomo è talmente ancorato ai principi e alle lusinghe del materialismo da dimenticare di trovarsi di fronte ad un processo energetico che dimostra come, in fondo, tutto sia energia materializzata. Le piante, legami del cosmo con la Terra, sono le grandi trasformatrici della natura, grazie alla loro misteriosa energia cercata senza sosta dagli antichi alchimisti, che avevano capito come esse racchiudessero il segreto della vita e il potere della mutazione. Ogni tipo di energia non è altro che una diversa manifestazione della grandiosa energia che unifica tutto il creato. 


Le piante sono canali dell’energia che trasforma la materia e realizza i desideri

Per chi conosce l’alchimia verde, il potere delle piante è radicato nella loro capacità di incanalare l’energia universale, un’energia cosciente che mise in moto l’universo e che non è latro che il Principio Creatore nel suo significato più profondo. Secondo la teoria esoterica l’uomo ha perso coscienza della sua partecipazione alla divinità; nella sua “densificazione” si è dimenticato di avere un potere di pensiero e di verbo creatore, e cioè, che la sua mente e la sua parola possono modificare la materia e gli eventi.

L’alchimia verde non è, come credono i non iniziati, un mezzo per trasformare il piombo in oro, bensì un modo per consentire all’uomo di recuperare una capacità che ha e che ignora: quella di agire sul proprio corpo e su tutto ciò che lo circonda.  Quando è cosciente di questo, l’uomo dispone di efficaci strumenti per superare gli ostacoli che trova sul proprio cammino e compiere così le sue aspirazioni più autentiche.


Le piante alchemiche crescono nei luoghi di maggior forza tellurica, indicando così i luoghi magici e sacri del pianeta.

Le piante, come catalizzatori delle energie cosmiche, reagiscono in modo particolare all’influsso del sole, della Luna e delle correnti telluriche. E’ stato dimostrato che la luna in quarto crescente aumenta l’energia e i principi attivi delle piante; per questo motivi gli alchimisti consigliano di raccoglierle in quel periodo, soprattutto le piante alchemiche, che immagazzinano più energia perché crescono in luoghi di maggior forza tellurica, indicando, inoltre, con la loro presenza, i punti di massima potenza e i limiti dei medesimi.  Le piante alchemiche sono, in sostanza, un regalo della madre Terra, che ci permette di controllare le potenti energie eteree della natura. Esse rappresentano la stella alchimica che guidò gli antichi iniziati lungo i sentieri retti dell’alchimia verde, che rivelano la scienza perduta e che si ricollegano con il Sacro Graal, illuminandoli con la luce della fede, dell’amore e dell’ottimismo. Le energie trasformatrici delle piante sono le più importanti nell’ambito dell’alchimia mentale: i loro poteri occulti possono illuminare le nostre vite, restituendo all’uomo il diritto di sognare e realizzare i propri sogni.


Postato da Avus Henrici (Nonno Enrico)

continua


Riflessione sulla religione e la scienza

Miliardi di persone per anni hanno creduto che Eva è stata tentata dal Serpente, che le anime di tutti gli infedeli bruciano all’inferno dopo la morte, che la Madonna era vergine… senza alcuna evidenza scientifica. Notizie false, mezzi di informazioni e di repressione hanno permesso per millenni alle religioni di sottomettere l’umanità.

Negli ultimi decenni molte notizie religiose hanno perso credibilità nella popolazione a favore della scienza. Oggi si agisce in nome della Comunità Scientifica come tempo fa si agiva in nome di Dio. Oggi si chiudono interi stati, si ledono diritti umani, si indeboliscono le democrazie… in nome della Scienza e chi prova ad opporsi viene immediatamente screditato in nome di una verità assoluta.
Che differenza c’è quindi fra gli effetti sull’umanità della narrazione religiosa e della narrazione scientifica?




Pensiero di Francesco Angelo Rosso condiviso da Facebook

mercoledì 14 ottobre 2020

Anima cara

Con tutto il cuore.. che il tuo passaggio verso l'Oltre possa esserti ora di conforto. Non ho potuto nulla, un profondo dolore e il desiderio di isolarmi da tutto e tutti.. perché la vita di un micio è pari alla mia, un'anima pura che ha visto la sua vita interrompersi soffrendo perché il nemico di questo tempo è anche questo, sacrificio e dolore a anime pure.. Piccolo, mi hai in questo momento particolare ancor più fatto capire cosa devo fare e chi sono.
Piccolo o piccola.. avevi un cinturino in cuoio.. io ti ho preso e adagiato.. in attesa ti portino di nuovo alla terra piccola dolce creatura celeste.
Con amore.. e dolore nel cuore..ti accolgano le anime più pure piccola grande anima..
L.C.V 777




martedì 13 ottobre 2020

Il monte Fuji - la montagna sacra

 



Il Fujiyama è realmente una montagna sacra sulla cui vetta è situato un santuario dedicato a Konohana Sakuya Hime (la Prinicipessa che fa fiorire i ciliegi) ma la potenza del luogo è tale che anche sulle pendici del monte sono costellate di templi e santuari shintoisti e buddisti.

Non è chiaro se il Fuji sia esso stesso un kami (un dio). Si vuole che in alcune zone siano attraversate da invisibili energie mistiche sempre in movimento. Questi vortici di energia spirituale confluiscono da tre grotte, punti sacri e segreti, che rappresentano il passato, il presente e il futuro.

E’ una montagna “gravida di luce” e l’interno del suo vulcano emana energia esoterica, che si manifesta con turbini di polveri fosforescenti o in forma di dei alati o fanciulle-albero, inviate dalla dea dei ciliegi.


Kono-Hana-Sakuya-Hime

La salita del monte Fuji costituisce un tipico atto di pellegrinaggio religioso.

E Segen Sama, la dea del monte Fuji che viene venerata ogni anno dai giapponesi che si recano in pellegrinaggio, salendo sulla sua cima all’alba per adorare il sole che sorge. Lì dimora Sengen Sama adorna di antiche e ricche vesti tenendo nella mano destra un gioiello magico e un ramo d’albero di sakaki nella sinistra.



Postato dall'amica Nonna Paola su gentile concessione di "I SETTE"

giovedì 1 ottobre 2020





                                  AUTUNNO

Stagione

Dal cupreo colore

Che imprigioni

Nei tuoi giorni

Il grande segreto...

 

La chiave

Ora possiedo

Per entrare in questo

Autunno dorato

Che già rammemora

Ed urla i nostri nomi.

 

Lirica di Eliana de Rienzo