lunedì 15 agosto 2016

Mosè Maometto,,, i primi canalizzatori ingannatori!

 
Perché ci stupiamo di quelle persone che dicono di canalizzare e parlare direttamente con angeli. con illustri personaggi defunti o altro, alla fine Mosè parlava direttamente con Dio, il Corano raccoglie una serie di sedicenti rivelazioni, fatte da Allah a Maometto, tramite l’Arcangelo Gabriele, e in quanti ci hanno creduto, alla fine erano uomini anche loro che canalizzavano e la credulità e stupidità di interi popoli è caduta nel tranello divenendo schiavi di religioni senza dio. E' per questa ragione che io credo in un Principio Creatore che contiene sia il Femminile che il Maschile, e non in un dio di questa o quella religione che mi viene imposto da un essere umano, la verità l'ho sempre cercata in me stessa e non fuori e soprattutto non seguendo a testa bassa chi mi obbliga attraverso la paura a essere ubbidiente alle sue idee o al suo credo fatto di potere e sopraffazione. Da sempre sono stati e sono dei grandi manipolatori che hanno successo grazie all'ignoranza, alla fragilità e alla mancanza di forza d'animo delle persone. Se si guarda alla storia i canalizzatori sono stati capaci di dividere l'umanità, parlano d'amore ma portano solo paura o ti fanno credere in ciò che non c'è, grandi manipolatori che ti portano a rimanere prigioniero nelle spire dei loro interessi di potere. la maggioranza maschilisti crudeli. RINNEGATE COSTORO che non vi permettono di essere liberi di scoprire la verità attraverso voi stessi, dal passato al presente la storia non cambia e l'umanità continua a vivere prigioniera di uomini abietti, che parlano di un dio ingiusto e inesistente in realtà l'umanità è schiavizzata da dei grandi millantatori, ladri di anime. Il tempo del risveglio da tutte le schiavitù costruite da uomini abietti su uomini creduloni che non vogliono capire la realtà e preferiscono affidarsi a interpretazioni altrui avendo rinunciato a usare il proprio cervello e la propria anima nello scoprire la verità deve finire.
E.d.R.7
 
 

 
 
 

venerdì 12 agosto 2016

A Parsifal



Dedicato a Parsifal la splendida creatura che arriva dal profondo sud per portare gioia, potenza e conoscenza.
 

martedì 9 agosto 2016

La confessione di Leonardo


Tratto dal libro: Le Confessioni di Leonardo di Vittoria Haziel
 
 
Sento il bisogno, a questo punto, di dare un nome nuovo è più appropriato alla tela di Torino. Chiunque ne parli usa da sempre il termine "sindone" o, in alternativa, sudario di Cristo, telo funebre e così via.
Il termine "sindone" è improprio. Riprendo la definizione che l'Enciclopedia Treccani dà a "sindone", termine di origine greca.
 
SINDONE = Con questo nome i greci indicavano una tela fine di origine straniera, una specie di lino, ma anche, più particolarmente, un pezzo di stoffa tagliatoper forgiare bende, vele, e infine certe vesti. Con quest'ultimo significato la parola sindone figura infatti nell'inventario delle vesti della dea Era a samo. In epoca più tarda questo termine fu usato per indicare una specie di veste leggera, d'origine egiziana, paragonabile alla tunica lintea, e con tale origine egiziana si spiega come mai delle sindoni venissero adottate nel culto della dea Iside. Invece la "Sacra Sindone", fenomeno del XX secolo, sta ormai ad indicare il lenzuolo funebre, custodito nel duomo di Torino fino all'incendio della cappella del Guarini dell'11 Aprile 1997.
Da sempre è conosciuta come il telo che avvolse il corpo di Gesù una volta deposto dalla croce, e che riporta tutti i segni della Passione. Una sorta di Vangelo per immagini. Ma ai tempi di Cristo il termine indicava una tunica e non un lenzuolo funebre. Quindi, il nome è inesatto. E come se chiamassimo "tovaglia" un pigiama. Oltretutto nel sepolcro non c'era nessun lenzuolo, furono trovate delle bende e il telo che era stato posto sul volto di Gesù. Proprio come è scritto di Lazzaro, che nel sepolcro aveva mani e piedi fasciati dalle bende. Dunque, con il nome "sindone" alla fine paradossalmente definiamo qualcosa che non c'è.
Esiste però un secondo e determinante motivo che mi ha spinto a scegliere un nome più appropriato. La tela di cui parliamo è un manufatto: non serve il test al carbonio14. Dunque per indicare questa tela dobbiamo trovare un nome che sarebbe adatto a un quadro, a un affresco o a una scultura. "Icona" mi sembra un termine corretto. E poi l'immagine alcuna al loro Dio e considerano Gesù non come il messia, ma come un profeta.
Perché, passo dopo passo, il manufatto si rivelerà un'opera d'arte firmata da Leonardo, trovo giusto e appropriato chiamarlo Icona da Vinci.
 
 
Descrizione : In questo libro si intrecciano due misteri: quello della sindone conservata nel duomo di Torino e quello che avvolge la figura di Leonardo da Vinci.
Il telo che avrebbe coperto il corpo di Gesù deposto dalla croce è da tempo al centro di un giallo intessuto di motivi artistici, storici e religiosi: sacra reliquia o mirabile falso d'autore?
Dopo oltre vent'anni di ricerche, Vittoria Haziel non ha dubbi: l'impronta sul sudario è il capolavoro del Maestro, un'opera realizzata in completa segretezza, sfidando il pericolo di essere imprigionato come blasfemo o addirittura condannato al rogo.
Un'intuizione esposta nel primo libro dedicato al tema, La passione secondo Leonardo - ripreso qui con ampi aggiornamenti e approfondimenti -, e sviluppata attraverso una meticolosa e acuta indagine, che svela e interpreta le tracce e i messaggi in codice disseminati dall'artista sull'immagine sindonica e nei suoi scritti, fra i quali una frase che suona come una vera e propria confessione.
Ma perché Leonardo si sarebbe dedicato a un'impresa così difficile e rischiosa? Per rispondere alla domanda l'esplorazione apre scenari inediti sulla vita del genio di Vinci, con rivelazioni sorprendenti circa le sue origini e i suoi rapporti con l'Oriente.
E l'oscuro legame con la sindone assume un nuovo significato alla luce di un silenzioso patto fra il papa Innocenzo VIII e il sultano ottomano Bayezid II.
L'originalità degli argomenti, la ricchezza delle informazioni, l'ampiezza della ricerca fanno di quest'opera, corredata da un inserto illustrato, la guida ideale per chi voglia addentrarsi negli enigmi della storia rinascimentale e del pensiero del genio toscano.
 
Postato da E.d.R.7