Tratto dal libro: Le Confessioni di Leonardo di Vittoria Haziel
Sento il bisogno, a questo punto, di dare un nome nuovo è più appropriato alla tela di Torino. Chiunque ne parli usa da sempre il termine "sindone" o, in alternativa, sudario di Cristo, telo funebre e così via.
Il termine "sindone" è improprio. Riprendo la definizione che l'Enciclopedia Treccani dà a "sindone", termine di origine greca.
Da sempre è conosciuta come il telo che avvolse il corpo di Gesù una volta deposto dalla croce, e che riporta tutti i segni della Passione. Una sorta di Vangelo per immagini. Ma ai tempi di Cristo il termine indicava una tunica e non un lenzuolo funebre. Quindi, il nome è inesatto. E come se chiamassimo "tovaglia" un pigiama. Oltretutto nel sepolcro non c'era nessun lenzuolo, furono trovate delle bende e il telo che era stato posto sul volto di Gesù. Proprio come è scritto di Lazzaro, che nel sepolcro aveva mani e piedi fasciati dalle bende. Dunque, con il nome "sindone" alla fine paradossalmente definiamo qualcosa che non c'è.
Esiste però un secondo e determinante motivo che mi ha spinto a scegliere un nome più appropriato. La tela di cui parliamo è un manufatto: non serve il test al carbonio14. Dunque per indicare questa tela dobbiamo trovare un nome che sarebbe adatto a un quadro, a un affresco o a una scultura. "Icona" mi sembra un termine corretto. E poi l'immagine alcuna al loro Dio e considerano Gesù non come il messia, ma come un profeta.
Perché, passo dopo passo, il manufatto si rivelerà un'opera d'arte firmata da Leonardo, trovo giusto e appropriato chiamarlo Icona da Vinci.
Descrizione : In questo libro si intrecciano due misteri: quello della sindone conservata nel duomo di Torino e quello che avvolge la figura di Leonardo da Vinci.
Il telo che avrebbe coperto il corpo di Gesù deposto dalla croce è da tempo al centro di un giallo intessuto di motivi artistici, storici e religiosi: sacra reliquia o mirabile falso d'autore?
Dopo oltre vent'anni di ricerche, Vittoria Haziel non ha dubbi: l'impronta sul sudario è il capolavoro del Maestro, un'opera realizzata in completa segretezza, sfidando il pericolo di essere imprigionato come blasfemo o addirittura condannato al rogo.
Un'intuizione esposta nel primo libro dedicato al tema, La passione secondo Leonardo - ripreso qui con ampi aggiornamenti e approfondimenti -, e sviluppata attraverso una meticolosa e acuta indagine, che svela e interpreta le tracce e i messaggi in codice disseminati dall'artista sull'immagine sindonica e nei suoi scritti, fra i quali una frase che suona come una vera e propria confessione.
Ma perché Leonardo si sarebbe dedicato a un'impresa così difficile e rischiosa? Per rispondere alla domanda l'esplorazione apre scenari inediti sulla vita del genio di Vinci, con rivelazioni sorprendenti circa le sue origini e i suoi rapporti con l'Oriente.
E l'oscuro legame con la sindone assume un nuovo significato alla luce di un silenzioso patto fra il papa Innocenzo VIII e il sultano ottomano Bayezid II.
L'originalità degli argomenti, la ricchezza delle informazioni, l'ampiezza della ricerca fanno di quest'opera, corredata da un inserto illustrato, la guida ideale per chi voglia addentrarsi negli enigmi della storia rinascimentale e del pensiero del genio toscano.
Postato da E.d.R.7
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