giovedì 29 maggio 2014

conquistare un Iniziato è molto difficile

"Per conoscere gli esseri, per sapere se sono fedeli, sinceri, forti, saggi, generosi, basta osservare come attraversano le prove. Finché va tutto bene e niente li preoccupa o li fa soffrire, è impossibile rendersi conto di ciò che essi valgono in profondità. Altrimenti, perché credete che l’Iniziazione incominci con alcune prove?
Ma conquistare un Iniziato è molto difficile, e a ragione: egli non vi accetterà nel suo cuore, nella sua anima e nel suo spirito, prima di avervi un po’ esaminati, perché non può correre il rischio di mettere le sue ricchezze in un vascello che alla minima tempesta rischia di colare a picco. Ma se vede che la nave è solida, che nonostante le tempeste il discepolo si mostra stabile, resistente e paziente, allora, sì, l’Iniziato gli dà tutto ciò che possiede: la sua fiducia, il suo amore, la sua stima, i suoi tesori."
estratto da un pensiero di: Omraam Mikhaël Aïvanhov


Riflessione: Quanto sono vere queste parole, la grandezza di una persona la si può realmente vedere nei momenti difficili... ma superate le prove l'Iniziato dopo la tempesta ritrova il Sole che scalda il suo cuore dandogli la possibilità di guardare alla vita con un gusto diverso, apprezzandone le sfumature. Solo i Grandi Iniziati superando le prove poi possiedono le Verità, quelle che lo fanno essere cosciente e partecipante a tutta la Creazione perché consapevole del "tesoro divino" che si possiede quando "si E'".

M.G.T.777


Crediamo nel sogno per trasforlamarlo in realtà

Nel dopoguerra l'Italia (vedete i vecchi documentari) era una società prevalentemente contadina i cui valori erano la famiglia e il lavoro della terra e in questo caso abbiamo visto la predominazione della Democrazia Cristiana che era la depositaria proprio di questi valori.
Poi venne l'epoca della sinistra quando l'Italia si trasformò in una società operaia e rivoluzionaria.
Adesso, e questo la maggioranza dei politici non l'hanno compreso, la società italiana si sta trasformando in una società impiegatizia e chiaramente l'asse politico si è spostato a destra.
Chiediamoci, e auspichiamoci la prossima trasformazione, una società, non solo italiana, che si sviluppi su basi spirituali (non religiosi), una spiritualità pura che sia spuria da ogni forma di invidia e di gelosia e di competitività, una società semplice fatta e amministrata da spiriti puri.
Una società dove il materialismo si coniughi allo spirito e dove ogni essere umano possa vivere nello spirito godendo di quella serenità e tranquillità materiale.
Un sogno ? E allora iniziamo a coltivarlo sin da oggi per essere artefici e promotori di questa nuova società.

R.D.M.7*

lunedì 26 maggio 2014

Che cosa è l'ego?


E' una struttura che si forma nella fase incarnativa del corso della vita terrestre un mostro che cresce e che chiede sempre di più perché mai sazio, promettendo a ogni fase il conseguimento di gioia  prosperità e salute. 
Questa struttura fa sì  che l'esperienza venga fissata, invece che a livello dell'anima, nell'ego con conseguenze terribili per l'uomo cosa accade?
Accade che registrando l'esperienza nell'ego anziché nell'anima quando è il momento del trapasso con il corpo abbandoniamo anche il livello cosciente dell'esperienza vissuta con la conseguenza di non riuscire a fare il passaggio trascinando con noi la Consapevolezza dell'esperienza.
Liberandoci dell'ego fissiamo l'esperienza a livello dell'anima e ne rimaniamo coscienti a quel punto la morte per noi non sarà più vissuta come morte ma sarà una trasformazione da uno stato all'altro perché priva della perdita della Memoria.
Il problema per noi da millenni è proprio questo: la perdita della memoria.
Abbattere l'ego significa recuperare la Memoria.

Insegnamento di Siretta Ruggi postato da A.G.7 Faglia

Pont Saint Martin ove ancora si respira la leggenda di....

Pont Saint Martin from the highway
Pont Saint Martin (Pon Sèn Marteun in patois valdostano; Pont San Martìn in piemontese; Martinstäg in walser) è un grazioso paese in Val D'Aosta al confine con il Piemonte, allo sbocco della valle di Gressoney.
Già degna di nota è la chiesa romanica un tempo cappella dei Templari conservata nel cimitero del paese costruita tra il 1590 e il 1595 dal barone Pierre di Vallaise su un terreno di proprietà della sua famiglia, a lato della casa-forte, fu intitolata al Preziosissimo Sangue e Corpo del Nostro Signore Gesù Cristo e alla Beata Vergine Maria.
La chiesa è a pianta rettangolare, a tre navate, divise da pilastri affrescati con scene di Vita di Santi. I dipinti interni, in discreto stato di conservazione, portano la data del 1726. L'abside poligonale è provvista di deambulatorio che prolunga le navate laterali. Le volte sono a vela, divise da cordoni di pietra grigia. La facciata è stata affrescata nel 1600: i dipinti rinascimentali raffigurano scene delle Sacre Scritture. Sul fianco destro è addossata la Cappella del Santo Rosario, contemporanea del resto della costruzione. Il presbiterio è posto su un gradino sopraelevato rispetto al pavimento della navata: era anticamente delimitato da due colonne di tufo, ancora visibili sui muri laterali.
Le navate sono illuminate da quindici grandi finestre, un tempo dotate di vetri a piombo con le immagini di San Martino, la Gloria di Cristo, a Vergine e i Dodici Apostoli. Nel 1904 una ordinanza del Consiglio Comunale di Pont-Saint-Martin ne avrebbe addirittura disposto la demolizione, per consentire l'ampliamento del cimitero attiguo. L'intervento del parroco don Fortunato Quendoz fu decisivo e valse a salvare dalla distruzione il gioiello di architettura sacra: nel 1910 la Direzione Regionale dei Monumenti Antichi dichiarò infatti la Chiesa di Fontaney monumento nazionale.


Ma la magia scaturisce semplicemente dal ponte che dà il nome al paese... che è un ponte romano del I secolo d.C. sul torrente Lys. La leggenda vuole che questo però sia il secondo ponte, dopo che il primo era stato travolto dalle acque del torrente. A farlo costruire fu San Martino vescovo di Tours, propagatore del monachesimo oltre le Alpi, ma più noto per essere stato il santo che diede metà del suo mantello ad un povero. Martino era anche un esorcista e pertanto con il diavolo aveva una certa scomoda dimestichezza. Il maligno, infatti, lo tormentava perfino durante la messa, così che il santo fu costretto a firmare un patto per la costruzione di questo ponte: dovette promettere all'avversario l'anima di chi per primo lo avrebbe attraversato.
Ma il diavolo fu gabbato dall'astuzia del vescovo: il primo a percorrerlo fu, infatti, un .... cane (povera animuccia però!). Questa è una leggenda che è diffusa in tutto l'arco alpino,dal cuneese all'alta Valtellina e al Friuli, e persino in Emilia-Romagna e Sardegna.
Se avete occasione vi consiglio di visitare questi luoghi perché vi si respira quel mistero che veramente fa nascere nella mente immagini di lotte fra santi e diavoli, streghe e sortilegi e mistici cavalieri di cui parlano tante leggende il tutto impreziosito da una natura che lo rende di una bellezza che ti entra nel cuore. C'è quel pizzico anche di mistico e sacro che ricorda in alcuni momenti la regione francese della Linguadoca il luogo ove si respira l"anima" dei Catari!
Mi dimenticavo di dirvi che questa leggenda che fa parte del ricco repertorio della valle del Lys, rivive ogni anno nel carnevale storico. E nel carnevale di Pont-Saint-Martin, i personaggi principali sono rappresentati dal diavolo,da San Martino, dalla ninfa del Lys, dai Romani e dai Salassi. 

Il rogo del diavolo al Carnevale di Pont Saint Martin
Postato dallo scriba dei Sette: Sofia

venerdì 23 maggio 2014

Il verde che ci è accanto e ci circonda



..quanti incantevoli angoli di natura pervadono il nostro mondo agitato, immerso ormai nei grigi colori di palazzi irti e sempre più alti e numerosi. Il verde sta sempre più divenendo raro da poter ammirare e vivere, ma ancora angoli magnifici pervadono ampi spazi colorandoli di incredibili colori.

..stupende creature vivono in questi luoghi e li curano, li riempiono d'immenso amore ed è questa la tranquillità che questi posti hanno la capacità di trasmetterci, ce la trasmettono grazie alla loro semplice e magica esistenza ma molto conta chi li illumina e li fa risplendere d'immenso.

..suoni  e colori giungon ai nostri uditi.. sono le loro parole, il loro comunicare che viene percepito non solo dal nostro senso più terreno quale è l'udito ma prima di tutto dal cuore.. dalle nostre emozioni che invadono la nostra mente.. e quei bellissimi brividi che ci procurano l'effetto " pelle d'oca " non sono nient'altro che il " riconoscere " .. il vero " percepire ".

..con sommo piacere questo scorcio di splendida magia vuol essere un invito a vivere il sogno che ci circonda. Scoprite il bello, ciò che vi rende felici e colmi di gioia, già ogni giorno avete modo di avere a che fare con predatori, usurpatori, produttori di malinconia e infelicità.. aprite il vostro cuore al di là delle barriere che da voi e il vero mondo vi dividono. Con immenso affetto.. L.C. 777

mercoledì 21 maggio 2014

Lei verrà


Dedicato alle "Ricercatrici": il testimone passa e "lei verrà ma è già estate... per noi avrà strane parole... amore che non dà più sogni..."

R.D.M7* - M.G.T.777

martedì 20 maggio 2014

" La Voce del Condannato "




" Ooooh... mistica notte, luminosa luna, trascorrete lente senza fretta alcuna, il gallo dell'aurora la fine segnerà a questo pover uomo la morte porterà.."
"Non provo alcun dolore se non per il mio amore che sola rimarrà e so mi piangerà, ma il bimbo che ha in grembo del padre potrà dire di dir la verità ebbe sempre l'ardire.."

Le parole cantate e da questa dolce musica accompagnate furono scritte e cantate da Giorgio Pastore. Il suo canto triste e di profondo amore.. designa ciò che l'umanità compie nella propria ignoranza e nasconde tra le innumerevoli parole la nostra più Alta Verità.
Le sue parole escono come una futura verità.. l'uomo è cieco senza più morale.. 
Avverte i " fratelli condannati "...condannati.. di fare attenzione al lamento suo e saranno fortunati a uscire vivi per le strade rievocando il suo cantare e questo perché la gente che verrà in futuro possa imparare ciò dal ricordo imperituro.
A niente serviranno le loro armi o l'inganno, il loro fuoco nell'ignoranza annientarci non potranno perché le idee sono eterne professiamo la verità, la nostra patria è il mondo intero, la nostra legge è libertà...
( " La Voce del Condannato " ).

Parla la ricercatrice: La consapevolezza nell'abbandonare colei che è parte di colui che incontrato è fuggito, lui già conosce le lacrime che sarebbero cadute sconfitte in un lago di immenso pianto.. un anno prima queste parole vennero cantate.. Ahimè, lui mai proverà un simile profondo sentimento, la scintilla che si accende negli animi di coloro che sono nel compito.. nessun altro potrà mai accendere perché viene accesa nell'anima e nello spirito, non solo nel cuore.
Lei sola è rimasta, pur sempre in attesa di colui che l'ha bandita a un interminabile esilio in cambio di qualche caramella, non potendo accettare alcun altro giungere, vana fu l'attesa, lui accettò ogni sorta di arrivo, bandì colei che giunta ha riconosciuto.
Ahimé condannando lei e i suoi fratelli.. sacrifici si son dovuti subire, sangue è sgorgato di fronte al nemico, sofferenza e immensa solitudine.. Ma l'eterna promessa vive, tutto è stato vissuto per poter il compito continuare.. a dispetto del nemico a favore di coloro che attendon o ancor nel sonno son costretti.

Il bimbo tutt'oggi custodito viene con tutto il mio amore e lealtà.. mai per un istante decisi di privarmene, lui che è frutto del nostro eterno amore, sapere e volere, simbolo di un compito che doveva essere sul palmo di una mano portato e a tutti i costi nel cuore e nel tempo salvato.. Lui ha già ripreso ciò che di tutti era e ancor più forte diverrà nel momento in cui otterrà quella piccola parte che ancor manca.

Canto di verità nel cuore di coloro che odono.. canto funereo per colei che all'esilio è stata bandita per colui che ha deciso di volgere il proprio essere.
Colui che decise l'altra strada, lui ancor potrebbe ripensare.. ma il tempo è trascorso, tutto è stato vissuto per un tradire.. la ricercatrice si accinge nel decidere.. dolore al di là di ogni comprensione e immaginazione..

L'Amore continui a innondare gli animi di tutti coloro che attendono, la Terra vi dia modo di pensare e vigili rimanere, il Fuoco bruci le cattive intenzioni  e i nemici che per depredar giungon al vostro cospetto, l'Aria fresca vi accarezzi nell'animo e il cuor sollevi al di sopra di tutto  e che  l'Acqua disseti i vostri animi con le gocce più liete e serene...

Nell'attesa del Raduno.. tempo e tempi si stringono in un sogno che tra lacrime e sorrisi continuan ad essere alimentati e sempre alti portati.. le forze sono tante, nulla può sconfiggere ciò che con anima  e spirito viene condotto.. anche a costo del proprio essere. L.C. 777




Il dolore è stato vissuto e or è conosciuto, la solitudine parte di me,
la sofferenza a volte giunge, nello spazio immenso
tutti noi..

 


lunedì 19 maggio 2014

Il ritorno del "Re Lucertola"

opera di Massimo Rotundo
Entrasti piano piano
bussando al nostro cuore
per poi espanderti
in una danza d'amore
dando gioia
ai nostri giorni
figlio prediletto...
Ma un cupo giorno
fatto di rinuncia
scegliesti la via che
distante da noi ti portava
chiuso nel tuo dolore
e solo....
La tua avventura, però,
ora continua e cavaliere celeste
cavalchi stelle piumate
andando libero alla conquistare
di nuove terre sconosciute...


Matteo Giovanni Tantulli nasce a Cernusco sul Naviglio il 19 maggio 1979 ma nel suo sangue scorre antico sangue sardo, poeta che attingeva dal profondo della sua anima alle sue esperienze spirituali i suoi valori erano: l'amore la fratellanza la spiritualità il rispetto per ogni forma di vita. Nel 2001 ha scelto il cammino nell'Oltre....
E.d.R.7 – R.D.M.7* 

Matteo è il ragazzino con la camicia bianca

Fratello mio..

Incantevole amor ne i tempi lontani, giammai dimenticai, sempre visse nel cuor custodito,
il tempo trascorse e nulla cambiò, già solo nella persona che mia memoria passata colse.

Fragili e delicati lineamenti pervadono il tuo viso, bei capelli dal manto scuro e occhi dal
profondo abisso, sorriso che sorge con il sole del mattino e non nascosto è al tramonto 
questa la visione di te in quanto umano terreno, nulla a che vedere con ciò che ci lega e 
ci stringe. E' come averti qui al fianco, forti, stretti e nell'attesa del
Raduno, per trovare coloro che nel cuor e nel ricordo ci attendon

In questo giorno ti ricordo, nel saggiare ciò che sarà per noi, nel
rammentare il tuo sacrificio in memoria a profonda e reale lealtà

Piccolo, Grande Uomo dal saggio cuore e profondo senso della
giustizia, mai tradisti il tuo compito, che ancor oggi da lontano in
me ricercatrice prosegui, tua amata sorella che le tue parole in 
sé porta nel far sì che gli altri fratelli riconoscano e or giungano.

Nel portare coloro che nell'umanità sono pronti al vero saggio
risveglio. Perché il tuo e di tuo padre sacrificio mai invano sia
avvenuto.. e nel vedervi volare.. spiriti puri tra stelle e fiori
nell'incanto dell'immenso.. per ricordare te anima mia 
non ti ho potuto incontrare ma ho la fortuna nell'udire
nell'attesa di un ritorno perché tu, voi, possiate
regnare nella Vittoria
Tua Lara
L.C. 777

  

domenica 18 maggio 2014

Riflessione sulla prosa di Shakespeare

Shakespeare non ti porta ad elevarti al di sopra dell'umano ma ti trascina coi suoi magistrali ed incantevoli scritti a comprendere quali catene non ti fanno elevare tenendoti prigioniero sulla terra, a tutti i distruttivi sentimenti come la gelosia di Otello, l'odio, la sete di potere, lo stesso amore troppo umano che restringe il “campo visivo” che non ti permette di ESSERE in un turbinio di lotte ed estasi che ti svuotano, e ti fanno trascorrere questa breve vita terrestre nell'inconsapevolezza.
Ha descritto tutte quelle grettezze in cui viviamo dimentichi della nostra deità, portato così a guardare solo in basso vedendo solo il fango e a non scorgere le stelle che indicano la via.
I tormenti che provocano le passioni, le delusioni, la rabbia l'affanno per non venire sopraffatti dagli altri. Per questo dopo averlo letto bisogna guardare alla miserevole vita a cui ci costringiamo attraverso i doveri e legami famigliari non sempre fonte di gioia, alle costrizioni di regole che la società, le chiese, le scuole ecc. ci obbligano e come noi stessi “come untori” continuiamo a diffondere partendo dai nostri figli. Quando ci decideremo a non produrre più tutte queste energie basse che rendono tutti noi schiavi dentro caverne oscure, privi della luce che deriva dall'armonia del distacco e dell'equilibrio che proviene dalla conoscenza di chi siamo, e di come mal usiamo il tempo terrestre provocando danni a noi e agli altri. Smettiamola con questa Gran Commedia cambiamo, trasformiamo questi fuochi distruttivi in energia positiva, portiamo pace nella nostra anima e nell'anima del mondo! Proviamoci non è poi così difficile e così distruggeremo quella fitta ragnatela di sentimenti e doveri negativi che avvolge il mondo e l'umanità.
Voglio ricordare che agli inizi della sua carriera in “Come vi pare”. Shakespeare aveva già espresso la corrispondenza ermetica fra il teatro e il mondo, fr l'artista e il Creatore e fra il microcosmo e macrocosmo.

E il mondo intero
una ribalta. E tutti uomini e donne,
sono gli attori. Essi han le loro uscite
e i loro ingressi e ognun vi rappresenta assai più di una parte.




Studio dello scriba dei Sette: Sofia


Il corpo dell'Anima e lo sciamano

sciamano danzante grotta dei cervi di Porto Badisco

L'Anima è un “corpo” che funge da veicolo a se stessa, per poter essere attiva nel suo universo parallelo ed esperire la propria esistenza individuale, così come il corpo fisico ci permette di esperire la nostra esistenza fisica nel regno della materia. Anche il corpo dell'Anima può essere ferito e subire la perdita di alcune sue componenti! Si tratta di un ologramma vibrante e splendente di pura energia; l'ologramma è un immagine tridimensionale all'interno della quale le onde energetiche si incrociano, determinando un modello di interferenze, depositario delle informazioni relative all'intero movimento e interagire delle energie. L'Anima, infatti, non è soltanto un sistema energetico, ma anche una banca dati contenente le esperienze accumulate nel tempo, necessarie al suo sviluppo. Il corpo dell'Anima opera come un'enorme ologramma, al pari dell'Universo multidimensionale, possiede la verità dell'intero Universo!
1 - La sostanza del corpo dell'Anima è la vera e propria energia della Forza della Vita stessa. Nel corpo fisico il sangue fluisce e circola nell'organismo, convogliando il nutrimento ad ogni singola cellula. Nel corpo mentale, invece, è il pensiero che si dispiega a tenera “viva” la mente. La sostanza del corpo dell'Anima è il Ch'i; il suo movimento genera la Luce non fisica. L'Anima, dunque, è un corpo di luce.
2 - Il corpo dell'Anima è un campo di energia dinamica, all'interno del quale veicola l'intelligenza del Sé dell'Anima, in quell'Universo parallelo che è il regno dell'esistenza dell'Anima. Nella sua dimensione la sostanza del corpo dell'Anima possiede una propria luminosità. Quando qualcuno, nella dimensione fisica si complimenta con noi per come siamo “radiosi”, è perché ha colto la sostanza del corpo della nostra Anima. Quest'ultimo è caratterizzato da una “forma”, che si potrebbe dire ovoide; tuttavia, allorché l'integrazione con il Sé dell'Anima è in via di compimento, esso assomiglia più alla fiamma di una candela. Anche per tale ragione le candele hanno acquisito nel tempo una tale predominanza nelle pratiche religiose e mistiche
3 - Essendo composto di “Luce”, il corpo dell'Anima può diffondersi a mano a mano che la luce si intensifica. O contrarsi allorché la luminosità decresce, andando in tal modo a formare un'involucro contenente i corpi fisico ed Energetico, di cui lo Spirito si libera, sottraendo loro la vita nel momento della morte. La luce del corpo dell'Anima è variegata: gli attributi -positivi- generano colori chiari e luminosi; le tendenze -negative- esprimono, al contrario, tonalità cupe.
4 - Gli sciamani di tutte le culture, attraverso la mutazione della consapevolezza, sono in grado di entrare in contatto con il corpo dell'Anima. Lo stato alterato di consapevolezza in tal modo raggiunto non riguarda la mente e non è nemmeno un'invenzione dell'immaginazione, ma rappresenta l'esperienza di un altra realtà, resa possibile dal cambiamento della consapevolezza cosciente, stimolato dal rullo del tamburo e dal suono dei sonagli. Il ritmo del sonaglio e i battiti monotoni del tamburo, infatti, inducono all'immersione in uno stato di rilassamento e di tranquillità . Uno sciamano è pertanto una specie di viaggiatore dello spazio, capace di percorrere lo spazio “interiore” e di esperire la consapevolezza a quel livello.
M.G.T.777

venerdì 16 maggio 2014

A mio padre.. René.

Esempio di saggezza e bontà d'animo,
il tuo arrivo una pietra dal saggio e importante segreto, un cielo immenso, brillante,
..con il rammarico di non aver potuto passare più tempo terreno insieme,
rimane la tua meravigliosa presenza nel cuore... Lara 777



...immensa la gratitudine per il tuo vegliare.. e proteggere..
...nell'attesa del ritorno


Dedicata a Renè


Amour pour l'éternitè

Questo nostro Amore
non ha il senso del tempo...
... perché d'eterno si fregia!

lirica di E.d.R.7

giovedì 15 maggio 2014

Automi, robot e Ciechi Corpi dal funesto compito

Gli automi, uomini che vagano più che camminare, conducono la loro vita tastando il terreno e usando l'olfatto per captare ciò che può essere loro nutrimento. Non parlo di cibo, parlo di energia, quella forza luminosa che è contenuta in alcuni di noi, quella luce che si mostra e fa sì che coloro che sono intorno a te ti " guardino ", sei in disordine? sei non in forma? sei bello? ..nulla di tutto questo, potresti essere in qualunque modo, in qualsiasi stato d'animo, la gente comune ti noterebbe comunque, è la tua energia, è il potere che contiene il tuo eterno sapere che li attira, " sei ".
Nessun problema sino al sol guardarti, il reale problema è nel momento in cui coloro che la sentono, oltre che esserne semplicemente attirati, come coloro che l'ammirano, tentano di carpirla, usurparla per poter farlla loro; sì, esatto, è un meraviglioso bottino da rubare e più colui che lo custodisce " è ricco " nel suo profondo più gli automi usurpatori, ladri dalle buone intenzioni e care, fasulle parole agiscono.. e se non vi riescono da soli ben presto giunge con loro un bel gruppo pronto ad aiutarli ( ..non camminano soli, molto spesso hanno messo in piedi un gruppo devoto a qualcuno.. che fu importante, di cui ne sanno nulla, mai li hanno incontrati, le loro menzogne in merito raggiungono livelli di spiccata qualità, l'inganno è all'ordine del giorno, li usano per ottenere ampi profitti economici.. e le loro prede sono da convincere e coinvolgere attraverso questo mezzo, non è l'unico, certo..).

A tal proposito voglio raccontarvi una storia, la storia di una coppia, a me immensamente cara, scoperta in breve tempo ( il nostro tempo terreno ) come la mia famiglia, la famiglia giunta dai nei tempi, non ci si riconosce immediatamente, vi possono essere dubbi che proprio pronvengono da un proprio saggio vissuto, io tranquillamente sarei potuta essere " un falso ", un falso giunto per interrompere un compiersi, non pensiate sia così una rara realtà perché è il contrario. 
Ahimé gli usurpatori al mio arrivo erano da tempo giunti e facevano " scorpacciata " di eterno sapere, profonde conoscenze, prelibato e proibito animo, sana energia... stavano, perdonatemi il termine,  " risucchiando " questa coppia, in particolare il loro interesse era rivolto all'uomo, al marito della donna che era parte di lui, una lotta all'ultimo sangue, credetemi, l'ho vissuta in prima persona, con i miei stessi occhi, coloro che si erano detti " cari amici " erano i loro " peggiori nemici ", coloro che avrebbero messo la parola fine a un giusto lieto ottenimento. L'uomo scriveva molto, interessi, pensieri, progetti, alte ricerche, un giorno non riuscì più a scrivere.. non gli mancavano i lumi, né movimento delle mani.. mancava il tempo, l'energia, colei che illumina il nostro essere, il nostro esistere quella era impegnata a favore di altro, di altri ahimè.  
Il loro mezzo iniziale, rubarvi tempo, tempo e denaro, il tempo  è realmente denaro.. vi da modo di essere impiegato a vostro favore. Farli entrare a far parte di un gruppo fu solo l'inizio, domandarono loro favori, iniziarono insieme attività, incontri.. riuscirono a dare la colpa a colei che mi è al fianco di aver spinto un pulsante per mettere fine all'universo, riuscendo ad avvalersi della forza di concederle il perdono, che esseri malvagi, che spazzatura esiste in questo mondo, vi accadesse mai di vivere anche qualcosa di minimamente simile a questo, scappate, non avete colpe, non avete fatto nulla, non fatevi abbindolare da false supposizioni, non ripiegate su di loro solo perché vi sentite soli, isolati, non per nulla lo siete, attenzione, vaneggiamenti di menti malate e assetate di potere, infliggete loro la massima colpa di esistere, fate esultare il vostro cuore e pugnalateli mentalmente al cuore lasciandoli soli, ciò che meritano è di ottenere l'esilio massimo con la E maiuscola, di trovarsi a non potere più riempire i loro portafogli con la forza altrui per riuscire a sopravvivere.




Se iniziate a vedere che ogni vostro progetto o obiettivo personale fallisce, fermatevi, non datevi colpe inutili, pensate a chi avete vicino, cos'è che non quadra, rammentate sempre, non può dipendere solo da voi o tutto andrebbe per il verso giusto, non aggregatevi mai a un solo gruppo, non fate di una " nicchia " ciò che potrebbe divenire " una fossa comune ".
Siate voi stessi, con il vostro Sé, conoscete coloro che giungono, ascoltateli, sentiteli, percepite ciò che danno e come vi sentite, ascolatevi.. se giungeranno le persone giuste lo sentirete, non vi chiederanno nulla, non pretenderanno, non vi vincoleranno,  tutto segue un moto naturale  puramente spontaneo, un sentire colmo d'amore che nulla a che vedere con questo lurido volgere di chi manovra e agisce con il plagio e il forte illecito.

Nel mio caso potei vivere vedendo come un " dicente migliore amico " non ebbe nemmeno il coraggio di guardare negli occhi colui che chiamava " fratello " e badate, non vi fu modo, attirai l'attenzione facendo il suo nome, girò la testa verso di lui ma non soffermò mai lo sguardo, ciò mi fa ancora tremare gli occhi.. è che realmente colui che ho ritenuto e ritengo un padre lo riteneva realmente importante, leale. Il nemico mascherato da migliore amico che non osa guardare negli occhi colui che sta uccidendo.. povero miserabile, un automa, o semplicemente un essere immondo, che predica ciò che non sa nemmeno cosa sia, ma teme, perché ha paura. Ecco il loro tallone d'achille, penso di potervelo dire, chi usa la forza.. nella parola, nell'agire.. ha paura, è insicuro, debole interiormente e maschera con un finto e nullo potere.
Per costui Tre persone si erano unite, si erano appena ritrovate e quel numero probabilmente iniziò a martellare come una scadenza, un campanello d'allarme suonò.. ..ad un nuovo inizio. Il nemico percepisce, annusa come un cane da tartufo, senza offendere il cane, ma è così, sente, riesce nel profondo a capire e agisce nel tentativo di distruggere, ..bloccare.

Ebbene.. l'uomo dal saggio sapere, dovette lasciare questo mondo terreno causa l'involucro che non resse più, non è l'anima a non reggere il tiro all'interno di uno spazio medico, preferisco chiamarlo così, è il corpo, il fisico, il nostro mezzo, che è legato a dei valori specifici entro i quali deve riuscire a rimanere saldo.. ma se la stanchezza è tale, nonostante la tenacia, ahimé è lui, il corpo terreno, ad avere la meglio in certi casi.. Trascorsero mesi, un lungo riposo, ogni giorno andammo al cospetto del nostro amato che " riposava ", non illudetevi, in alcuni casi vi è in corso una " battaglia " , ma questo è un altro discorso.. un lungo discorso..  lui non potè fare a meno di andarsene, ma rimanemmo ancora noi. 
Oggi, la moglie e io continuiamo ancora a camminare lungo il sentiero di questo spazio terreno, siamo ancora qui, questa è la sfortuna per colui e coloro che hanno creduto di poter mettere fine a una verità, al reale sacro del vivere, al compito de I Sette.


..Un'eredità è stata lasciata, un fitto sapere, quale funesto compiere si è compiuto, quanta ignoranza e crudeltà da parte di coloro che hanno osato tanto.. e sono fuggiti, nelle loro menti sanno ciò che è avvenuto.. e sta per avvenire con l'arrivo e l'incontro del Raduno.. è tempo.. tenete duro, non cadete in ciò che potrebbe sentenziare il vostro lieto cammino. Colei che ricerca non è lontana.. è più vicina di quanto pensiate.. prima di tutto nel cuore.. per poi ritrovarvi e non è sola, con lei colei che prima fu. L.C. 777


    
Colei che è ricercatrice dei propri fratelli lotta per un loro lieto ardire,
per tutti  coloro che sono e sono stati.. I Sette 

mercoledì 14 maggio 2014

Menestrello del lago

Davide Van De Sfroos
11 maggio 1965
“ogni foglia calpestata ha un ruggito ed un sussurro,
ogni pietra ben posata ha un silenzio vincitore
e sorregge il mio viaggiare
tra il percorrere e il pensare
possa un sogno senza veli nel mio cuore nevicare”

Acqua, terra e aria hanno plasmato i suoi pensieri ed il suo fuoco interiore ha forgiato questi elementi in oro.
Davide è un – macrocosmo – dentro un -microcosmo - capace di dare emozioni con le parole e con i suoni con la semplicità di chi è “GRANDE”. La sua arte nasce dall'alchimia del suo mondo interiore ricco di piccole storie e di grandi magie tutte comunque Conoscenze che attraversano lo specchio, che vanno oltre l'immagine ingannatrice.
Curiosità sul suo nome: Van de Sfroos è un nome fittizio che restituisce foneticamente, in lingua lombarda e nella variante Dialetto laghée|laghée (o tremezzino) diffusa nella zona del lago di Como, la frase Vanno di contrabbando (o, meglio, Vanno di frodo). L'idea di quel soprannome nacque grazie ad un barbiere: mentre Davide e i suoi amici parlavano del loro gruppo al parrucchiere loro amico, lui disse: "Ma è tutta una roba de sfroos ..."

Butàvi i oecc in mèzz ai stèll, saràvi el cieel in un sedèll, Tarantola, Voodoo, Macumba, Sabbah...ormai non servon più...
e Cristo o Trismegisto e Conte di Cagliostro,
la Cabala, il Tetraktis e di ogni astro
un tempo ero il Maestro....

(tratto dal brano: Il Libro del Mago)

E.d.R.7

Lirica dedicate alle isole/anime....


Isole di bianco corallo

Spazi di sogno
come
isole di bianco corallo
poste
nell'oceano della memoria
riemergono per ricordarmi
la mia origine.



Dedicata a tutte le isole del vasto arcipelago di anime che vivono questa esperienza terrena, sicuramente "isole" ma che insieme compongono il mondo e l'oltre.
Lirica di E.d.R.7

domenica 11 maggio 2014

Inno della Madre/Padre




   































Dentro di me c'è la solitudine della prima e del primo sulla terra e sento pulsare stelle sotto la mia pelle ed il sangue scende in quattro fiumi e l'alluce porta il più lontano pianeta, il più freddo nevoso il più mio ed il sole sta tra gli occhi come un diamante.
Tutte le mie gocce fremono di vita, di corpi cigliati, d'alberi e dinosauri, celeste il cielo arioso nel mio ventre, uragani e grandine tra i polmoni e il cuore, cuore mio, vulcani e fuoco mentre l'essere umano si forma nella nuca ad immagine di me Madre/Padre, ed egli piccolissimo grida distruggendo l'abisso di fantasmi.
Io sono la Madre/Padre e porto l'oro sulla fronte e sull'occhio destro, e porto l'argento nel cervello nello stomaco e nell'occhio sinistro, e porto il mercurio nelle cosce, nei piedi, nelle braccia, nelle mani nella lingua e porto il rame nella gola e nelle reni, e porto lo stagno nel fegato nelle vene nei polmoni e nei muscoli nei fianchi, e porto sulla testa l'ariete e il toro sul collo spalle e braccia per sostenere i gemelli ed il segno del cancro lo porto nel petto nel polmoni e nella milza ed il leone che veglia ristà nel mio stomaco appoggiandosi al fegato battendo, la vergine m'accarezza il ventre e sostiene le mie interiora quando la bilancia pesa le mie reni mentre il sagittario punta lontano da me. Col capricorno che galoppa tra le cosce rimbalzo sulle natiche impaurita/o dalla fonte dell'esterno e l'acquario mi regge le gambe sostegno per il mio cammino, ed i pesci nuotano attorno ai miei piedi e saturno luccica sopra il mio scheletro lo stringe ride nei muscoli e mi stringe i fianchi. ed i miei denti di perla.
Giove è il mio fegato, mi scorre nelle vene sbatte i polmoni, allarga il diaframma e lo stringe.
A cavallo delle reni tengo Marte ed il Sole ho nel cuore nelle arterie nell'occhio destro nel mio lato destro. E Venere mi sale in gola e Mercurio fa parlare la mia lingua mettendomi ali ai piedi.
Luna d'argento nel cervello nell'occhio sinistro, nel lato sinistro.
Io sono Madre prima di tutto e poi Padre guardatemi da lungi poiché riconosco gli immemori, che si ciberanno al mio seno che riceveranno la conoscenza del Padre guerriero io vi creo con amore e lasciandovi sperimentare le vite nei mondi e chi potrà tornerà tra le mie braccia nel pensiero della mia mente nel mio cuore che palpita in eterno perché IO SIA e perché voi siate.

R.D.M.7* - M.G.T.777
A.Z.7°

venerdì 9 maggio 2014

Ritrovare le conoscenze che la chiesa ha combattutto per avere potere

Le chiese le abbazie e le cattedrali cristiane in genere furono costruite nei luoghi di culto pagani. I culti pagani dedicati a divinità e a eroi furono trasformati, grazie alle reliquie in culti cristiani, dedicati ai santi e ai martiri. La dea madre pagana, cui erano consacrati numerosi templi fu sbrigativamente cristianizzata per così dire battezzata e costretta a una conversione forzata. La maggior parte delle chiese denominate “Notre Dame”, sparse nel territorio francese, erano originariamente consacrate a dame affatto diverse: Iside per esempio divenne la
Vergine di Le Puy, Rosmerta, patrona del fiume Meuse, o Arduina divinità tutelare delle Ardenne. Riconsacrandoli, la chiesa “purificava” e “santificava” i luoghi di culto e li adattava alla propria dea madre, la Vergine Maria,una grande madre privata dell'originaria importanza è così soggetta alle regole di un dio maschilista. Ma per la popolazione del luogo tuttavia la diversa denominazione aveva ben poco significato, poiché una dea madre valeva l'altra.
Il popolo continuava a rendere omaggio alla stessa divinità qualunque fosse il nome che la gerarchia ecclesiastica cristiana aveva scelto per lei.
Lo stesso avvenne in tutta Europa come ad esempio in Irlanda che la dea pagana Brigit patrona del fuoco, fu semplicemente identificata con la presunta figlia di un druido convertitasi al cristianesimo e che aveva fondato una comunità religiosa. Canonizzata come santa Brigit, la dea pagana, fu per così dire, spiritualmente purificata e il suo culto acquistò legittimità. Va detto che la magia pagana sopravvisse non solo attraverso la cristianizzazione delle sue divinità e dei luoghi di culto, ma anche in altre forme come, i romanzi di avventura incentrati sul così detto Graal. Si crede generalmente che questi romanzi siano specificatamente cristiani, poiché il Graal è considerato una reliquia cristiana e, nel XII secolo lo era effettivamente diventato.
Ma le storie del Graal del XII secolo sono un prodotto delle crociate e riflettono un processo di ibridizzazione, un innesto spesso forzato di materiale giudaico-cristiano su racconti molto spesso più antichi di origine celtico-pagana.
Questi racconti più antichi non hanno alcunché di cristiano e sono a volte indicati come storie del “Graal pagano”. Il Graal che vi figura non ha nulla a che vedere con Gesù rappresenta invece il calderone magico nel quale i feriti potevano essere risanati e i morti riportati in vita. Il protagonista delle storie del “Graal pagano” non è Parsifal, né tanto meno i più tardi Lancillotto e Galaad, ma Galvano la cui ricerca ha lo scopo di rendere di nuovo fertile la terra.


Bisogna ridare lo spazio in modo veritiero a Conoscenze che le chiese monoteiste hanno volutamente obliare ed obbligare i propri fedeli in una cieca ignoranza per meglio manipolarli per mantenere ed avere un potere.
R.D.M.7*

giovedì 8 maggio 2014

Giudicare... un non vedere.

Giudicare è il metodo giusto per imboccare una strada buia che non porta a nulla se nonché alle quattro grandi signore che ai lati d'essa si sporgono con cotanta forza e imperando portano il loro volere sperando sempre  nell'incontro con un allocco o ignorante che possa alimentarle.. Ira, Invidia, Accidia, Superbia, per loro l'alimento base è l'umano essere e il suo estremo desiderio di apparire e smania di potere.
Ahimé coloro che ignorano non sono pochi e giudicare pare divenire l'arma migliore da attuare, in questo territorio così strettamente legato alla materia il rischio è all'ordine del giorno. Si traccia così un vincolo terribile, una treccia di nodi che man mano ci lega a una palla di piombo che terrà bassa la nostra anima.. talmente bassa da pian piano indurla a sprofondare, un forte soffrire.. l'insoddisfazione e la sofferenza saranno tali da non riuscire più a comprendersi, a sentirsi.. cosa vi è di peggio, nulla. E' l'annullamento di noi stessi.

Pensare di compiere un giudizio verso qualcuno, condannarlo, non è qualcosa che accresce la nostra autostima, al contrario, la macchia, torna indietro al doppio della velocità e ci colpisce inevitabilmente e in questo nulla viene omaggiato, vi è lo scotto di dover subire il peso di quanto si è compiuto e se si persevera...

Chi può eleggersi giudice in merito a qualsiasi situazione e in quali circostanze questo è possibile. In realtà il giudizio rimane decisamente qualcosa di molto più alto, molto più elevato.
Nel momento in cui giudichi, in realtà giudichi te stesso... scrisse un aforisma incredibile Rinaldo De Maria nel suo libro, mi rimase saldamente impresso, non solo nel cuore ma anche, e soprattutto, nella mente.. ..Quando chi è su un certo cammino fornisce a coloro che iniziano a incamminarvici la comprensione, il sentire, il capire e lo svelare senza commettere errori, che anziché portare a una crescita interiore provvedono ad annientarla e distruggerla. L.C. 777



"..come bolle d'aria spero il pensiero umano volga al futile e leggero.."

questo è il volere di chi non vuole si giunga alla vera conoscenza


mercoledì 7 maggio 2014

Il flauto, tra musica e vita



Un flauto dal dolce suono e colei che ne emetteva le gentili note in realtà evadeva dal mondo e fuggiva oltre l'immenso che custodisce la placida calma e serenità, adorna i cuori di quel meraviglioso gioioso gioco che diverte e entusiasma, vola al di sopra di ogni difficoltà e tristezza per sfociare in un lungo respiro che termina con un sorriso.

Il gesto nel suonare diviene evasione, meraviglioso viaggio lungo vibrazioni e candide sensazioni che nulla hanno di misterioso né di pesante.. non conosco tenebre e non temono giudizi alcuni, questo gesto è un dono perché nell'elargire la fatata musica si esprimono pensieri e parole, si esterna la luce che si ha nel cuore e perché no, anche lacrime di gioia e emozione.. la musica è un meraviglioso mezzo per guarire la propria anima da ogni peso, lei associata ad altre arti e scienze è un tesoro nascosto, misterioso tutto da svelare e questo sarà un bellissimo viaggio al di là di ogni vostro terreno immaginare.

A quella che fu la mia mamma terrena, a colei che mi è stata accanto spronandomi all'arte della musica.. ma anche a colei che ai tempi non capì che altrettanta musica veniva udita al fine di fuggire da questa realtà che presto compresi non essere così vera e pura.

Non per ultimi, perché primi, a tutti coloro che riconoscono la musica come altissimo mezzo verso ciò che più reale e alto esiste, il mezzo che conduce il nostro spirito e la nostra anima a capire, a sentire, a viaggiare.. a tutto ciò che ci circonda e che dovremmo più saper amare e apprezzare, a loro.. tutti. Piccoli, grandi amanti della musica che echeggia tra i rami vestiti di fiori e foglie, lungo i veloci e lenti ruscelli, tra soffi d'aria che l'accompagnano.. a tutti coloro che abitano e vivono. L.C. 777




Paolo Gondino e il sacro suono

Foto di Riflessisolari - 11/9/2011
Un esperienza indimenticabile quella avuta durante la Biofera di Canzo nel 2011 con Paolo Mujukkei Gondino che trasportava le persone presenti nel magico mondo del suono... quello sacro, quello che ti mette in contatto con il tuo Sé Superiore sia con le campane tibetane che con un Gong che ispirava rispetto e quasi timore a sol guardarlo Un esperienza veramente indimenticabile.
Paolo Mujukkei Gondino, abita a Costigliole d'Asti ed è un vecchio bodhisattva Zen.
Da tempo la sua vita si è intrecciata con quella delle Campane Tibetane: di cui sono custode nonché tutore di centinaia e antiche Singing Bowils giunte sino a me grazie alla benevolenza di amici monaci Buddhisti Tibetani che periodicamente me le hanno affidate affinché le custodisca. Vado così in giro, come un monaco errante, a tenere incontri e seminari esperienziali gratuiti, per far conoscere questo magico mondo a chi forse è in attesa di un'indicazione armonica ed equilibratrice per il proprio cammino. Nel mio peregrinare mi accompagna un grande Gong da 42" che insieme alle Campane tesse un arazzo sonoro dove la forza si intreccia con il cuore, lo spirito con l'anima.
Gli incontri che conduco si svolgono in genere nell'arco di un pomeriggio e hanno carattere esperienziali e i partecipanti possono infatti ascoltare gli armonici scaturite dalle Campane, armonici scaturite dalle Campane tenute nelle proprie mani e immergersi in prima persona nelle coinvolgenti sonorità del Gong.
E.d.R.7


martedì 6 maggio 2014

Il cantore della “gioia universale”


Rabindranath Tagore
6 maggio 1861
La nostra vita procede
dal mistero della notte
nel mistero glorioso
della luce del giorno”

Tagore detto “il Santo” un volto asciutto e pensoso, che nella vecchiaia acquisterà il fascino dolce e grave di un profeta biblico; una voce affascinante; un animo sensibile e una tale “carica” di umanità, che non poteva non esplodere nella poesia, una poesia fatta di amore: amore verso Dio, verso gli uomini, verso tutte le umili e pur meravigliose cose del creato. Questa poesia, comunque, non fu un dono ma una conquista. Una conquista preparata lentamente dapprima attraverso lunghe, sognanti contemplazioni della sublime armonia della natura, ma poi bruscamente accelerata dal contatto diretto, concreto, coi problemi più impellenti dell'uomo.
Ma attraverso tutte queste esperienze egli ebbe una consolante certezza: noi siamo immersi nella stupenda, esaltante verità del Principio Creatore, nella sua bellezza, che si manifesta tanto nella natura quanto nello spirito umano.
E questa certezza lo aiutò a sopportare la realtà del dolore. La morte gli portò via quasi contemporaneamente ciò che amava di più: la moglie e due dei tre figli. Era il dolore che entrava brutalmente nella sua vita. Eppure Tagore ebbe ancora – anche dopo la tragedia- la forza di scrivere: “Il mondo è nato dalla grande gioia e nella grande gioia entriamo dopo la morte”. I duri colpi del destino avevano creato in lui una nuova e più profonda sete di infinito, di amore universale, di silenzio colmo d'amore verso la creazione.
Nel 1913 una notizia stupì il mondo e lo stesso poeta: il Premio Nobel per la letteratura era stato assegnato al poeta indiano Rabindranath Tagore. Era la prima volta che questo onore toccava un asiatico.
In un mondo che, nel breve volgere di tre decenni, si preparava ad affrontare due guerre inumane, l'ascetica figura di Tagore, con la sua barba da profeta e lo sguardo limpido e severo, rappresentò il simbolo della fratellanza universale, della profonda umanità di chi sa vedere la divinità attraverso le creature.
I motivi poetici delle sue poesie, tutti improntati sulla natura, il dolore, la fratellanza umana, il misticismo sono vissuti attraverso questa “gioia” che penetra in tutto il creato. Questa gioia che nasce nell'essere umano dalla certezza di essere completamento immerso nella verità, nella bellezza, nell'eterna felicità della divinità, nella quale anche tutti gli uomini si scoprono fratelli e scoprono il senso della loro vita.

Per questo tutte le moltissime liriche di Tagore sembrano altrettante preghiere. Tagore in modo instancabile e gioioso ha sempre cercato dietro alla molteplicità, l'Unità, e dietro il finito, l'Infinito. Non si rinchiuse mai in un esperienza particolare, ma si avventurò alla ricerca di se stesso, da un'esperienza ad un'altra, tra spirito e materia, e come un impetuoso fiume alla fine trovò il suo oceano di Verità. 
E.d.R.7

giovedì 1 maggio 2014

Credere non basta...


Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante.”
Di Kahlil Gibran - Segreti nel cuore da La tempesta


M.G.T.777

Flash sui Talismani


Il Potere scaturisce dalla Conoscenza”
Un talismano ben fatto permette di essere sempre in sintonia con quelle che sono le energie cosmiche ed aiuta a comportarsi nel modo giusto al momento giusto, aiuta a comprendere noi stessi e gli altri attraverso gli equilibri che esso trasmette, offre un'infinità di possibilità che sono immaginabili finché non si è entrati in contatto con la straordinaria dimensione della magia, che purtroppo l'uomo occidentale contemporaneo tende a ignorare e a disapprovare, da una parte, come “immaginario frutto della superstizione che alberga in menti deboli” e dall'altra parte invece subisce “credulone” quella che viene spacciata per magia ed invece è tanta immondizia creata da pseudo maghi e maghette che guardano all'interesse del guadagno ma nulla hanno a che vedere con la CONOSCENZA MAGICA che implica la conoscenza di se stessi e dei meccanismi creativi segreti della Natura terrestre e cosmica.
Che cos'è un talismano?
Il talismano è un'antenna ricevente non un antenna trasmittente. Infatti un talismano è “un'antenna psichica” che favorisce di godere degli influssi cosmici che portano protezione e che vengono dispersi in larga misura nel vivere “non cosciente” quotidiano di noi essere umani.
Molti pensano che un talismano debba necessariamente essere un oggetto da portare addosso, un qualcosa di costruito facendo uso di determinati materiali.
Il che è vero ma soltanto in parte. I talismani sono generalmente per tradizione magica costituiti prevalentemente da pergamena su cui vengono tracciati simboli particolari operando in particolari momenti della giornata del mese o dell'anno, ma un talismano può essere qualsiasi altra cosa: una pietra di fiume trovata per caso e trasformata in antenna psichica attraverso operazioni magiche o anche un rametto d'albero colto in un particolare momento e seguendo determinati rituali o ancora una forma in pietra o metallo utilizzata secondo determinate regole, come ad esempio un chiodo piantato nel tronco di un ulivo in particolari momenti astrali, persino qualcosa di assolutamente privo di consistenza come ciò che si chiama “forma-pensiero”, cioè un'immagine della nostra mente proiettata in dimensioni dove può acquistare una propria autonomia ed esistere indefinitamente anche dopo che la nostra stessa mente l'avrà dimenticata.
E per essere sinceri sono proprio queste “forme-pensiero” ad avere la massima energia talismanica.
Ma questo vuol essere solo un breve discorso su questo potente mezzo magico, un'Arte le cui origini affondano nella notte dei tempi, un'Arte che spesso è stata usata male e che spesso ancor oggi viene usata male. Non bisogna allinearsi per paura o per egoismo a chi ne fa cattivo uso ma bisogna viverla come la fonte di una condizione di conoscenza serenità e giustizia.
Mai e poi mai il talismano deve essere utilizzato per danneggiare qualcuno. L'unico suo scopo è quello di facilitare il cammino non quello di ostacolare il cammino degli altri esseri umani favorendo quello personale.
Ma più importante che mai è il nostro Talismano Interiore che viene alla luce e risplende quando finalmente nella Conoscenza di Noi stessi possiamo attingere alla Conoscenza Universale eccoci allora giunti  a "casa" nel Regno Incontaminato della Creazione.
R.D.M.7*


R.D.M.7*