domenica 18 maggio 2014

Riflessione sulla prosa di Shakespeare

Shakespeare non ti porta ad elevarti al di sopra dell'umano ma ti trascina coi suoi magistrali ed incantevoli scritti a comprendere quali catene non ti fanno elevare tenendoti prigioniero sulla terra, a tutti i distruttivi sentimenti come la gelosia di Otello, l'odio, la sete di potere, lo stesso amore troppo umano che restringe il “campo visivo” che non ti permette di ESSERE in un turbinio di lotte ed estasi che ti svuotano, e ti fanno trascorrere questa breve vita terrestre nell'inconsapevolezza.
Ha descritto tutte quelle grettezze in cui viviamo dimentichi della nostra deità, portato così a guardare solo in basso vedendo solo il fango e a non scorgere le stelle che indicano la via.
I tormenti che provocano le passioni, le delusioni, la rabbia l'affanno per non venire sopraffatti dagli altri. Per questo dopo averlo letto bisogna guardare alla miserevole vita a cui ci costringiamo attraverso i doveri e legami famigliari non sempre fonte di gioia, alle costrizioni di regole che la società, le chiese, le scuole ecc. ci obbligano e come noi stessi “come untori” continuiamo a diffondere partendo dai nostri figli. Quando ci decideremo a non produrre più tutte queste energie basse che rendono tutti noi schiavi dentro caverne oscure, privi della luce che deriva dall'armonia del distacco e dell'equilibrio che proviene dalla conoscenza di chi siamo, e di come mal usiamo il tempo terrestre provocando danni a noi e agli altri. Smettiamola con questa Gran Commedia cambiamo, trasformiamo questi fuochi distruttivi in energia positiva, portiamo pace nella nostra anima e nell'anima del mondo! Proviamoci non è poi così difficile e così distruggeremo quella fitta ragnatela di sentimenti e doveri negativi che avvolge il mondo e l'umanità.
Voglio ricordare che agli inizi della sua carriera in “Come vi pare”. Shakespeare aveva già espresso la corrispondenza ermetica fra il teatro e il mondo, fr l'artista e il Creatore e fra il microcosmo e macrocosmo.

E il mondo intero
una ribalta. E tutti uomini e donne,
sono gli attori. Essi han le loro uscite
e i loro ingressi e ognun vi rappresenta assai più di una parte.




Studio dello scriba dei Sette: Sofia


2 commenti:

  1. Un pezzo molto bello cara Sofia, mi ha particolarmente toccata questo tuo post perché denota quanto grandi nomi del passato tra i quali proprio Shakespeare abbiano trattato tematiche " vere ", spiritualmente profonde, grandi verità che si palesano tra le loro parole. ..incantevoli le tue parole. L.C. 777

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  2. Grazie per questo splendido post che denota quanto sia attenta la tua ricerca del Vero adorato scriba....
    E.d.R.7

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