Pont Saint Martin from the highway |
Pont
Saint Martin (Pon
Sèn Marteun in patois valdostano; Pont San Martìn in piemontese;
Martinstäg in walser) è
un grazioso paese in Val D'Aosta al confine con il Piemonte, allo
sbocco della valle di Gressoney.
Già
degna di nota è la chiesa romanica un tempo cappella dei Templari
conservata nel cimitero del paese costruita tra il 1590 e il 1595 dal
barone Pierre di Vallaise su un terreno di proprietà della sua
famiglia, a lato della casa-forte, fu intitolata al Preziosissimo
Sangue e Corpo del Nostro Signore Gesù Cristo e alla Beata Vergine
Maria.
La
chiesa è a pianta rettangolare, a tre navate, divise da pilastri
affrescati con scene di Vita di Santi. I dipinti interni, in discreto
stato di conservazione, portano la data del 1726. L'abside poligonale
è provvista di deambulatorio che prolunga le navate laterali. Le
volte sono a vela, divise da cordoni di pietra grigia. La facciata è
stata affrescata nel 1600: i dipinti rinascimentali raffigurano scene
delle Sacre Scritture. Sul fianco destro è addossata la Cappella del
Santo Rosario, contemporanea del resto della costruzione. Il
presbiterio è posto su un gradino sopraelevato rispetto al pavimento
della navata: era anticamente delimitato da due colonne di tufo,
ancora visibili sui muri laterali.
Le
navate sono illuminate da quindici grandi finestre, un tempo dotate
di vetri a piombo con le immagini di San Martino, la Gloria di
Cristo, a Vergine e i Dodici Apostoli. Nel
1904 una ordinanza del Consiglio Comunale di Pont-Saint-Martin ne
avrebbe addirittura disposto la demolizione, per consentire
l'ampliamento del cimitero attiguo. L'intervento del parroco don
Fortunato Quendoz fu decisivo e valse a salvare dalla distruzione il
gioiello di architettura sacra: nel 1910 la Direzione Regionale dei
Monumenti Antichi dichiarò infatti la Chiesa di Fontaney monumento
nazionale.
Ma
la magia scaturisce semplicemente dal ponte che dà il nome al
paese... che è un ponte romano del I secolo d.C. sul torrente Lys.
La leggenda vuole che questo però sia il secondo ponte, dopo che il
primo era stato travolto dalle acque del torrente. A farlo costruire
fu San Martino vescovo di Tours, propagatore del monachesimo oltre le
Alpi, ma più noto per essere stato il santo che diede metà del suo
mantello ad un povero. Martino era anche un esorcista e pertanto con
il diavolo aveva una certa scomoda dimestichezza. Il maligno,
infatti, lo tormentava perfino durante la messa, così che il santo
fu costretto a firmare un patto per la costruzione di questo ponte:
dovette promettere all'avversario l'anima di chi per primo lo avrebbe
attraversato.
Ma
il diavolo fu gabbato dall'astuzia del vescovo: il primo a
percorrerlo fu, infatti, un .... cane (povera animuccia però!).
Questa è una leggenda che è diffusa in tutto l'arco alpino,dal
cuneese all'alta Valtellina e al Friuli, e persino in Emilia-Romagna
e Sardegna.
Se
avete occasione vi consiglio di visitare questi luoghi perché vi si
respira quel mistero che veramente fa nascere nella mente immagini di
lotte fra santi e diavoli, streghe e sortilegi e mistici cavalieri di
cui parlano tante leggende il tutto impreziosito da una natura che lo
rende di una bellezza che ti entra nel cuore. C'è quel pizzico anche
di mistico e sacro che ricorda in alcuni momenti la regione francese
della Linguadoca il luogo ove si respira l"anima" dei
Catari!
Mi
dimenticavo di dirvi che questa leggenda che fa parte del ricco
repertorio della valle del Lys, rivive ogni anno nel carnevale
storico. E nel carnevale di Pont-Saint-Martin, i personaggi
principali sono rappresentati dal diavolo,da San Martino, dalla ninfa
del Lys, dai Romani e dai Salassi.
Il rogo del diavolo al Carnevale di Pont Saint Martin |
Postato dallo scriba dei Sette: Sofia
Grazie Sofia per questo tuo bellissimo post su quello che è il paese in cui ho vissuto e ove ancora risiede la mia residenza.. E' proprio vero, pur essendo un piccolo paese ( ..non più di 1900 abitanti ) è colmo di mistica magia, un luogo ricco di profondi misteri, miti e leggende.. L.C. 777
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