lunedì 30 dicembre 2019

Sette Cavalieri Templari





"I lampi squarciavano la notte illuminando la piccola cappella da cui uscirono sette uomini dalla lunga tunica e sul bianco mantello la Rossa Croce Templare.
Gli uomini si posero in cerchio, le spade, salde nel loro pugno si alzarono verso il cielo, poi le punte si unirono come a formare un triangolo. Un lampo più possente degli altri si scagliò contro le punte delle sette spade e scivolò sino all'elsa illuminando i loro volti, senza ferirli!
Il tuono fece eco rimbombando nella vallata.
Gli uomini abbassarono le spade e conficcarono la punta nella roccia, come a formare sette croci!
Una voce possente giunta dal nulla gridò tre volte: "Chi difenderà il Santo Sepolcro?". I sette Cavalieri Templari posero il palmo della mano destra sul cuore, poi stesero il braccio con il pugno chiuso, senza l'elsa della spada stretta tra le dita, e risposero tre volte: Nessuno! Il Tempio è distrutto!".


A Gavarnie, nei Pirenei francesi, piccola località a 1400 metri, c'è una piccola cappella dove furono sepolti sette Cavalieri Templari. Narra la leggenda che nella notte dell'anniversario della morte dell'ultimo Maestro dell'Ordine, Jacques de Molay (18 marzo 1314), il Suo spirito raggiunga la cappella dove sono sepolti i sette Templari e formuli loro questa invocazione a proteggere il Santo Sepolcro! Storia e leggenda si fondono, ma da secoli in questa piccola cappella sette Templari riposano e il Tempio senza più le loro spade a difenderlo resta violato, distrutto...
Ma i Cavalieri del Tempio sono sopravvissuti al rogo che distrusse l'Ordine, sono sopravvissuti sotto altri nomi, come nello scontro del 7 ottobre 1571 dove la Lega Santa sotto le insegne pontificie e la coalizione cristiana, combattè vittoriosa, e sono sopravvissuti ai secoli bui e i loro spiriti di difensori della Cristianità hanno continuato a difendere i misteri che li vogliono custodi del Sacro Graal, dell'Arca dell'Alleanza e dei misteri delle grandi Cattedrali! I loro nomi divennero quelli dei Cavalieri di Rodi, di Malta e di Cipro, si divisero in Rosa Croce, Massoneria, ma il pensiero era immutato!

I loro segreti sono racchiusi nelle grandi opere, le Parole incise nelle pietre sono la Memoria del Tempo: spetta a noi scoprire i messaggi occulti celati nelle pietre delle grandi cattedrali, negli affreschi delle chiese gotiche e se mi seguirete nel viaggio attraverso i Misteri Templari scopriremo angoli di rara bellezza, scrigni d'arte pittorica, sculture esoteriche ed ermetiche, simboli misteriosi ed alchemici e chissà, forse, se sapremo privarci della nostra presunzione e arroganza che ci fa credere di essere culturalmente superiori all'uomo delle epoche passate... Forse scopriremo la Vera Essenza della... Pietra Filosofale, il vero Calice del Sacro Graal e forse scopriremo anche noi stessi e la nostra Anima, il nostro 'IO' e il Segreto della Fonte dell'Eterna Giovinezza... 
Scritto di Alexander Màscàl


Contributo di Mauro e la piccola Valeria




martedì 12 novembre 2019

100 Years After Debussy's Death, He Remains the First ‘Modern’ Composer – An essay on Claude Debussy by Stephen Hough in the New York Times

Alessandro NardinIl mare di Debussy si spalanca agli occhi e alle orecchie di chi gli si accosta, lasciando il malcapitato al cospetto di una distesa dai confini incerti.
Debussy intuì nella simbologia dell’Acqua una via per il ritorno al Principio. La musica non è che la voce più autentica di questo ritorno. Questa intuizione anticipava di fatto le scoperte della fisica degli anni che seguirono: la natura fluida vibratoria della materia, l’esistenza di una realtà prima ed ultima che connette tutti i fenomeni.


Claude Debussy e la sua percezione della musica
Claude Debussy visse e compose nella Parigi fin de siecle, teatro delle più importanti innovazioni artistiche e culturali ma anche di quella che viene conosciuta come la “rinascita occultista”: egli frequentò quegli stessi luoghi in cui poeti e pittori simbolisti incontravano i mistici rosacroce e gli epigoni della nuova alchimia. Ebbe quindi il modo di abbeverarsi delle stesse radici della conoscenza e di sperimentare direttamente, tramite i suoni, una visione del mondo al tempo stesso fisica e spirituale.

L’Acqua, elemento cardine della sua vita compositiva, ne è la più perfetta trasposizione.

Quale immagine dell’acqua avrebbe potuto influenzare Debussy? Egli colloca la musica all’interno della natura stessa: è qui che si rivela il suo pensiero più autenticamente esoterico.
Per lui «la musica è una somma di forze sparse» e la sua origine «è iscritta nella natura.» 
Essa si colloca pertanto fra il moto sensibile dei fenomeni e il moto vitale interiore, «non limitandosi solo alla riproduzione esatta della natura ma ai legami misteriosi tra la natura e l’immaginazione.»
In una delle definizioni più ermetiche, Debussy arriva a definire l’arte musicale «una misteriosa matematica che partecipa all’infinito e che presiede al moto delle acque e al gioco delle curve descritte dalle brezze mutevoli».
Le origini esoteriche della musica di Debussy
La musica è causa e al contempo effetto di un movimento interno alla natura delle cose: il movimento fenomenico dell’aria e dell’acqua che percepiamo con i nostri sensi, non è che una derivazione.
È interessante a questo punto confrontare queste riflessioni con quelle di François Jollivet-Castelot, lo scienziato coevo del compositore, frequentatore delle stesse società rosacroce che segnò una rinascita del pensiero e della pratica alchemica.

Il fondatore del Hyperchimie, in un testo del 1901, così riassume le caratteristiche del Mercurio filosofale: «Il Mercurio simboleggia la forza vibratoria universale, il fluido, il principio passivo estremo delle cose. Acquoso, esso racchiude l’Acqua e l’Aria che tendono senza sosta a entrare.»
Se il Mercurio-Acqua è “vibrazione”, come dice Jollivet-Castelot, è anche suono: l’Aria, è l’elemento che vivifica il suono, e che lo conduce al cospetto della realtà naturale e degli uomini capaci di ascolto.
La questione più importante e più carica di conseguenze è data proprio dalla natura vibratoria che caratterizza l’elemento liquido: non un semplice movimento ma un’oscillazione permanente, nascosta nel cuore stesso della materia e che per sua stessa natura è suono.
Debussy lo ha reso fenomeno reale tramite la propria musica.

Musica e dinamicità della materia

Il Principio è vibrazione, la vibrazione è suono, il suono è Vita.

Questo ci porta al cospetto della modernità: ai nostri giorni, mediante metafore musicali, è stato con limpida chiarezza il compianto professor Emilio Del Giudice a descrivere le oscillazioni di energia interne all’acqua.
La sensibilità del prof. Del Giudice lo portò spesso a mettere in parallelo la coerenza interna della dinamicità della materia e la musica.
«Le oscillazioni del campo costituiscono la musica al cui ritmo le molecole danzano collettivamente.»
È la danza di Śiva della tradizione induista, «il flusso incessante di energia che attraversa un’infinita varietà di configurazioni, che si fondono una nell’altra.»
Per Del Giudice, c’è un elemento privilegiato in cui è possibile riscontrare l’armonia interna della materia, l’elemento che già Talete, primo filosofo, intuì come origine della vita e della cui maternità universale Debussy fu cantore devoto: l’acqua appunto.
«L’acqua liquida è stata riconosciuta da tempo come la matrice di molti processi, compresa la vita.» Ci ricorda Del Giudice. 

La comprensione della realtà attraverso la musica

«In re immobili, numquam fit sonus.»  In un mondo inerte, non esiste alcun suono.

Ma il mondo non è mai inerte. Ce lo dice la scienza, che nega la possibilità della stasi totale delle particelle ponendo lo zero assoluto come un punto d’arresto teorico irraggiungibile o aprendo le porte alle infinite armonie della teoria delle stringhe. E ce lo conferma la musica.
Claude Debussy si sentì investito della responsabilità di tradurre in musica la vita della materia, il ciclo continuo di rigenerazione che nella morte vede i prodromi della rinascita, la vibrazione perpetua, il respiro dell’universo. La danza di Śiva, nella sua arte, non si è mai arrestata.
Così come noi oggi possiamo comprendere l’esistenza delle più piccole, invisibili particelle solo dalle tracce lasciate nelle loro collisione, così la via esoterica di Debussy è comprensibile solo da ciò che ci ha lasciato: è nel bagliore accecante della sua musica che la sua mente illuminata ha lasciato la sua impronta.
«Solo i musicisti hanno il privilegio di captare tutta la poesia della notte e del giorno, della terra e del cielo, di ricostruirne l’atmosfera e ritmarne l’immenso palpito.»


Postato da - G.M.T.777

martedì 5 novembre 2019

Coltivare il proprio mondo interiore

Scegliere con cura ciò che si ritiene più prezioso per sé può davvero fare la differenza.
Coltivare il proprio mondo interiore è fondamentale per il benessere e la salute fisica generale. I pensieri, le emozioni, i valori e gli atteggiamenti hanno un’enorme influenza sul modo in cui si sperimenta il mondo. Ecco perché sempre più persone iniziano a prestare attenzione a questo aspetto fondamentale della vita.
Ciononostante, trovare il modo di coltivare il proprio mondo interiore a volte può essere complicato. Dopotutto, alla nascita, non ci viene fornito un manuale di istruzioni su come essere felici. Alla luce di ciò, in questo articolo condividiamo con 3 modi per iniziare a lavorare in modo efficace su questo versante.

Coltivare il proprio mondo interiore: gli aspetti più importanti

Per prendervi cura della vostra salute fisica, potete iniziare da tre pilastri fondamentali: alimentazione, esercizio fisico e riposo. Analogamente, a livello mentale potete concentrare il lavoro su:
  • pensieri e le credenze.
  • Gli atteggiamenti e i valori.
  • Le emozioni ricorrenti.
Nelle prossime righe analizzeremo ciascuno di questi aspetti in modo approfondito.

1- I pensieri e le credenze

La componente più importante del mondo interiore è il modo di pensare, il dialogo interiore. Sappiamo ormai da millenni che ciò che proviamo dipende molto da quello che pensiamo di noi stessi e da ciò su cui concentriamo la nostra attenzione mentale. Per iniziare a essere più felici, risulta dunque necessario modificare consapevolmente il modo in cui ci si parla.
Forse pensate di essere tra coloro i quali non parlano mai con se stessi. Ebbene, in realtà lo fate eccome, anche se non ve ne rendete conto. Anche se non siete consapevoli dei vostri pensieri, essi hanno comunque un effetto molto potente sul vostro umore. Per tale ragione, la prima cosa da fare è identificare il tipo di pensieri che impegnano la mente.
Una volta identificati, il passo successivo è quello di cambiarli con altri più utili. A tale scopo, la cosa migliore da fare è riconoscere le convinzioni irrazionali e tentare di trasformarle in idee realistiche e favorevoli.
Per esempio, potreste ritrovarvi a pensare di essere delle persone inutili. Ciononostante, appena ci riflettete vi rendete conto che si tratta di un’esagerazione. In quali campi siete davvero bravi? Cosa riuscite a fare se vi impegnate? Questo tipo di riflessioni  possono aiutarvi ad accrescere la vostra autostima e a ottenere una visione più realistica del mondo.
«Che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragione.»
-Henry Ford-

2- Gli atteggiamenti e i valori

Il secondo aspetto più importante per coltivare il proprio mondo interiore è modificare i propri atteggiamenti e valori; ovvero l’importanza che si dà a ogni aspetto della propria vita e a ciò che si ritiene più importante. Scegliere con cura ciò che si ritiene più prezioso per sé può davvero fare la differenza.
A seguire trovate un elenco di valori potenzianti e limitanti. Usateli per rendervi conto di quello a cui state dando la priorità nella vostra vita e se ciò vi fa del bene o del male.
  • Avere sempre ragione. Per alcune persone, il bisogno di avere sempre ragione è la cosa più importante in assoluto. Per loro, dunque, è normale litigare con i propri cari o fare di tutto affinché gli altri li ascoltino e poter quindi dimostrare di avere ragione. Di solito, tutto ciò provoca frustrazione ed è anche un ostacolo per il benessere generale.
  • Evitare i rischi. Molti vivono la propria vita paralizzati dalla paura. La sicurezza e la mancanza di rischi sono fondamentali; appena possono, evitano di affrontare qualsiasi forma di incertezza. Il più delle volte, ciò li porta a non sfruttare buona parte delle opportunità che vengono loro offerte.
  • Sforzarsi al massimo. Per alcuni l’aspetto più importante della propria vita è dare il 100% in tutto quello che fanno. Questo di solito li porta a provarci in ogni situazione, ad affrontare le paure e a raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati; anche se ovviamente la strada non è mai sgombra dalle difficoltà.
  • Libertà. Per alcuni, la capacità di non dipendere da nessuno e di scegliere in ogni momento cosa fare è l’aspetto più importante. Ciò può avere conseguenze sia positive che negative. La verità è che chi sceglie questo valore rispetto agli altri tende ad avere una vita molto più gratificante. 

    3- Coltivare il proprio mondo interiore: le emozioni

    L’ultimo aspetto fondamentale da considerare per coltivare il proprio mondo interiore è il modo in cui ci si sente. Tuttavia, la forma migliore per lavorarci è quella indiretta. In altre parole, invece di provare a cambiare direttamente le emozioni, è molto più efficace modificare i propri pensieri, i valori e la propria vita in modo tale che risulti tutto più soddisfacente.
    Naturalmente, se i nostri sentimenti sono fuori controllo, possiamo imparare a usare degli strumenti per poterli gestire al meglio. Di questo si occupano principalmente le terapie psicologiche. Ciò nonostante, e tranne in casi estremi, vi potrete occupare delle emozioni solo una volta che avrete sotto controllo gli altri due elementi del vostro mondo interiore. 
  • articolo tratto da: la mentemeravigliosa e postato da Nonna Paola di Roma su concessione di E.d.R.7 

martedì 29 ottobre 2019

Il Bambino e il Mago di Salvatore Brizzi, Riccardo Geminiani

“Prova a osservare, se gli adulti che ti circondano sono davvero felici oppure no. Prova a leggere nei loro occhi: c’è amore per la vita oppure paura per quello che accadrà domani?
In verità spesso gli adulti sono molto più impauriti dei bambini.
Anch’essi sono vittima di paure immaginarie, che scomparirebbero in un istante se fossero capaci di aprire gli occhi e svegliarsi una volta per tutte. 
Ma gli adulti non si fidano più della vita, e pensano di essere diventati saggi per questo motivo.[..] I grandi vivono in un costante stato di confusione mentale colmo di pregiudizi sulle cose e sulle persone, una specie di sogno ad occhi aperti che impedisce loro di scorgere la realtà.”


Nel libro di Salvatore Brizzi e Riccardo Geminiani “Il Bambino e il Mago” leggiamo una storia intensa tra un bambino di nome Geremia e un Mago che ci introducono in modo innovativo e piacevole nel mondo dell’esoterismo.
Un libro commovente sul significato della vita, perché in modo semplice si rivolge sia agli adulti che decidono di intraprendere un cammino di crescita interiore, sia ai loro figli. Con un scambio di lettere tra il piccolo Geremia e il mago siamo guidati in un percorso narrativo per comprendere come essere presenti a se stessi, vivere il presente e non giudicare, ma bensì sviluppare l’attitudine a perdonare.



Ti insegno un altro trucco: quando la sera ti spogli per andare a dormire e quando la mattina ti vesti per andare a scuola, mentre compi queste operazioni non pensare ad altro, ma concentrati solo sui movimenti che stai facendo, senza distrarti con altri pensieri… “
Un altro grande insegnamento che trovo indispensabile per affrontare in modo diverso le giornate è capire che i guai che ci troviamo ad affrontare non sono “solo problemi, ma dobbiamo vederli come esperienze indispensabili, senza le quali non potremmo imparare a conoscere una nuova parte di noi stessi.
Ogni difficoltà, ogni guaio ci rende più forti, e non dobbiamo scoraggiarci!

In una lettera il mago insegna a Geremia proprio come superare le difficoltà più o meno da “grandi” della vita..
Il mondo reagisce al tuo amore così come alle tue paure. Per cui sei tu che in verità hai in mano la situazione.
I punti su cui lavorare sono tre:
1) Osserva con attenzione le sensazioni che provi all’interno di te.
2) Impara a non temerli perché in fondo possono farti solo ciò che tu permetti loro di farti.
3) Ama il modo in cui è fatto il tuo corpo, sennò incontrerai sempre qualcuno a cui non piace.
Non prendertela con quei “bambini” e non desiderare MAI che spariscano dalla tua vita. Semplicemente osserva la sensazione di paura tutte le volte che la senti e manda amore a quelle parti del tuo corpo che vengono prese in giro.”

Con questo bellissimo libro “Il Bambino e il Mago” ci riscopriamo ad imparare due cose indispensabili per vivere quella vita che tanto desideriamo.
Per primo, ricordiamoci che ogni volta che ci accade qualcosa nella vita, dobbiamo pensare che siamo stati noi ad attirarlo. Cominciamo fin da subito a pensare in modo differente rispetto al nostro consueto; per secondo, ricordiamoci sempre di ringraziare la vita per tutte, ma proprio tutte le cose belle che accadono nella vita.

“La GRATITUDINE è una potente chiave magica, che è a disposizione di tutti in qualsiasi momento. Impara da adesso a ringraziare, nel tuo intimo, per le cose che hai, affinchè diventi un’abitudine quotidiana, un atteggiamento di vita.
La via della lamentela si percorre solo in discesa: non si fa nessuna fatica ma porta sempre più in basso. “

- Postato da Mauro che nella leggere questo libro alla sua bambina, insieme a lei, è riuscito a scoprire cose nel suo mondo interiore.-

domenica 27 ottobre 2019

Sophie Wilkins ~ Pittore di realismo magico

L'arte magica di Sophie Wilkins in armonia con la natura • Arte

L'artista canadese Sophie Wilkins sogna un mondo fantastico in cui gli esseri umani e la natura convivono in perfetta armonia

Un nuovo mondo si crea nella mia testa, la luce si ammorbidisce e il tempo svanisce. Un universo parallelo in cui animali e umani condividono in rispetto reciproco creando un equilibrio perfetto per raggiungere l'Unità. Sento il bisogno e la responsabilità di creare un mondo in cui leggerezza e semplicità siano aspetti predominanti. Dove la forza e la debolezza sono accettate in modo che il mio angioletto possa allargare le ali liberamente. Il mondo deve evolversi e il suo popolo deve risvegliarsi. Sophie Wilkins



Risultati immagini per sophie wilkins art




Sophie Wilkins   Tutt Art



Sophie Wilkins   Tutt Art





Risultati immagini per sophie wilkins art







lunedì 21 ottobre 2019

777

❥ℬℯℓℓℯ🥀

777


Tu sei sulla strada giusta in ogni area della tua vita. Resta equilibrata e spiritualmente consapevole, così da potere continuare a muoverti in questo cammino illuminato.
(Doreen Virtue)
postato da M.G.T.777



domenica 13 ottobre 2019

Dizionario Arcano Sapere - S come Sciamano









SCIAMANO = Maestro dell’estasi

“Nelle tribù lo sciamano può avere qualsiasi età, può essere anziano o giovane, ma tutta la tribù, tutte le età, lo spingono nel suo stato di trance e lo ascoltano. Senza distinzione. È solo questione di una certa tendenza psichica presente in un’individuo.“ Jim Morrison








giovedì 26 settembre 2019

Esseri spirituali nel corpo materiale


Il sè divino – Tu Sei Luce!

Se non vivete che per la spiritualità, perderete un poco la coscienza della vostra missione sulla terra e, per questo fatto, non sperimenterete la vita come si deve. Se vi preoccupate troppo dell’aspetto materiale, vi taglierete fuori completamente dalla spiritualità e non riceverete l’aiuto considerevole che essa vi può dare per aiutarvi a vivere tutte le esperienze della vita. 
Qualsiasi cosa capiti, sappiate che sarà sempre per il bene, per la trasformazione, per la crescita delle anime che si trovano attualmente a vivere l’esperienza sul pianeta Terra. In realtà dovete preoccuparvi di una cosa sola : il vostro avanzamento, dovete preoccuparvi solo di conoscervi meglio.
Qualsiasi cosa possiate pensare voi avanzate e spesso non è quando vi sentite pieni d’Amore che avanzate di più. Avanzate realmente quando vi fate delle domande su voi stessi.
Per avere più facilmente coscienza di ciò che siete, dimenticate ogni tanto la vostra personalità oppure cercate di trasformarla.
Quando vi guardate allo specchio, cercate di scorgere la gioia che c’è in voi, questa bellezza che niente e nessuno può offuscare, questa bellezza Divina, questo irradiamento. E’ questa la vostra realtà, il resto non è che illusione, il resto appartiene alla terra, il resto è materia che si decompone, il vestito che vi è servito e che vi serve ancora per manifestare la vita, per sperimentare la vita su questo mondo.
Non dimenticate che ogni giorno voi scrivete la storia della vostra vita e che, quando ci raggiungerete, ci racconterete tutte queste meravigliose cose che avete fatto, l’immenso Amore che avete potuto dare, le grandi gioie che avete provato, i vostri scambi così profondi. lavorate alla pace interiore, alla serenità, perché, quando siete completamente turbati, preoccupati, quando avete delle paure, qualsiasi esse siano, si produce in voi un immenso scompenso energetico e come vorreste poter accedere ad altri livelli di coscienza ? Non potete andare avanti che nella calma, nella serenità, nella pace, nella gioia e nella fiducia.
Per essere degli esseri forti bisogna sempre andare avanti e per potere andare avanti, non dovete caricarvi inutilmente di pesi o cose che non servono. Per poter camminare facilmente, bisogna essere il più leggeri possibile nei propri movimenti. Questo si applica al vostro corpo fisico, ai vostri pensieri, ai vostri stati emozionali, così come ai vostri livelli di coscienza..
pensieri di A. Gravinese
Posto queste frasi trovate in rete perché ben si sposano con il pensiero che ha accompagnato la mia vita terrena, rivolto in special modo verso tutti quegli umani che immersi solo nella dimensione materiale, che dovranno abbondonare nel momento della morte, dimenticano e non scoprono la loro vera identità e la ragione del loro viaggio terreno. Esistono anime che però hanno un compito più elevato e che escono dalla folla ma che immersi in questo mondo materiale perdono la coscienza di sé condannandosi a una vita in cui poi sentono disperazione e mancanza costante di qualcosa, per questa ragione iniziare a fare  i primi passi come fanno tutti gli umani è essenziale anche per ritrovare "gli altri" sul proprio cammino. Chissà che queste parole diano la voglia di ritrovare il proprio compito, e il sentiero da percorrere per svolgerlo, superando  la furiosa falsa realtà dell'attuale situazione epocale che state vivendo.
A. Zanatta

domenica 22 settembre 2019

I ponti del Diavolo

I ponti del diavolo e altri luoghi misteriosi e infernali in Piemonte e Valle d'Aosta




I ponti del diavolo e altri luoghi misteriosi e infernali in Piemonte e Valle d'Aosta
Di Claudio Santacroce

Claudio Santacroce, ricercatore e studioso originario delle Valli di Lanzo, autore di saggi e articoli etnografia, dialettologia e folklore, ha pubblicato il libro “I ponti del diavolo e altri luoghi misteriosi e infernali del Piemonte e della Valle d’Aosta”, strettamente legato alla sua terra di origine, visto che a Lanzo Torinese sorge il celebre “Ponte del Diavolo”.

Da questo ponte, con la nota leggenda sulla sua diabolica costruzione, Santacroce ha avviato una ricognizione che ha portato alla raccolta di 222 storie, leggende e curiosità su luoghi del Piemonte e della Valle d’Aosta nei quali il diavolo ha lasciato traccia del suo passaggio e della sua opera. Questo numero non è casuale, perché 222 si ottiene dividendo 666, il “numero della bestia”, diventato simbolo del diavolo, con il 3 simbolo della Trinità e della perfezione!
Come si diceva, è a Lanzo Torinese che troviamo il ponte del diavolo più noto. In Piemonte ve ne sono altri, nelle varie province, a Ronco Canavese e ad Alice Superiore (Torino), a Dronero e a Neive (Cuneo), in Val Mastellone (Vercelli), a Cannobio e a Trasquera (Verbania). La Valle d’Aosta ne possiede uno, a Pont Saint Martin.
Non esiste un modello architettonico costante di ponte del diavolo. Quello che caratterizza e accomuna questi particolari ponti è la leggenda che attesta l’intervento del diavolo per la realizzazione di un’opera impossibile ai comuni mortali. Dotato di sovrumane capacità edilizie, il diavolo non dimostra però particolare astuzia: la leggenda narra invariabilmente che il maligno, dopo aver realizzato il ponte, è stato beffato da un santo, da un religioso, addirittura da un contadino scaltro e da una ragazza accorta.
Nei racconti tradizionali popolari del Piemonte, il diavolo viene spesso ingannato e beffato con vari stratagemmi, lo aveva già notato Tancredi Tibaldi nel suo studio del 1911 intitolato “Il diavolo nella leggenda e nella tradizione in Val d’Aosta”: «Per una inspiegabile contraddizione, il diavolo, che in tutta la cristianità ha fama di esperto maestro di perfidia, è raffigurato invece nelle tradizioni e leggende … come uno scemo, un minchione di una ingenuità paradossale, che non riesce in nessuna gherminella».
Apprendiamo poi dalla lettura del libro che il diavolo è transitato ed ha agito non solo su ponti, ma in castelli, case, abbazie, cappelle, piloni, camini, garitte e mulini. E poi ancora gallerie, canali, pozzi, strade, rotaie, sedie, scrivanie, porte, campane, carri, possono rappresentare luoghi o oggetti in cui il maligno ha lasciato una perpetua traccia, una firma invisibile e terribile.ùCosì montagne, valli, passi, colline, bricchi e rocche, pietre, rocce, impronte, dirupi, campi, pascoli, grotte, tane, buchi, gorghi e fontane, ogni luogo che ci circonda, ogni oggetto che sfioriamo può essere pervaso dalla sua inquietante presenza...
È curioso ricordare, in conclusione, che il libro di Santacroce è stato recensito anche su La Stampa, su La Repubblica e soprattutto da Oddone Camerana su “L’Osservatore Romano” di sabato 11 gennaio 2014. Camerana si è soffermato sui ponti del diavolo, indicati come “una realtà attraente e conturbante”, ed ha portato così questo particolare aspetto “demoniaco” del Piemonte sulle pagine dell’organo ufficioso della Santa Sede. E così Santacroce (il cui cognome è di per sé una scaramanzia) è entrato col diavolo addirittura in Vaticano!!!
Articolo di Milo Julini
Risultati immagini per ponte del diavolo pont saint martin
Pont Saint Martin.
postato da R.D.M.7* su segnalazione di Mamma Bruna

venerdì 20 settembre 2019

Il silenzio la strada che conduce a se stessi

AL



« Alleato alla bellezza di un paesaggio, il silenzio è una strada che conduce a se stessi. Un momento di sospensione del tempo in cui si apre un passaggio che concede all’uomo la possibilità di ritrovare il suo posto, di raggiungere la pace … La punteggiatura del silenzio gustato in diversi momenti dell’esistenza mediante il ricorso alla campagna o al monastero, al deserto o alla foresta, o semplicemente al giardino, al parco, appare un ritorno alla sorgente, un tempo di riposo prima di ritrovare il rumore, inteso nel senso sia letterale sia figurato di un’immersione nella civiltà urbana. Il silenzio produce allora un’acuta sensazione di esistere. Segna un denudamento che permette di fare il punto, di raccogliere le idee, di ritrovare un’unità interiore, di risolversi a una decisione difficile. Il silenzio sfronda la persona e la rende di nuovo disponibile, debella il caos nel quale si dibatte» .
David Le Breton, “Il mondo a piedi. L'arte della marcia” 

Postato da M.G.T.777

giovedì 18 luglio 2019

Dedicato a Lara


Un leggero fruscio ti avverte che con una carezza il tuo papà d'anima ti augura un nuovo anno, un nuovo cammino ove risplenda il sole della gioia e della vittoria.

Con tutto il mio amore e con  la mia mano nella tua per sorreggerti sino a quando ne avrai bisogno.
Papà René
  

Auguri Lara!



Dall'infinito un mio augurio che colmi il tuo cuore d'amore e che le nostre anime siano sempre unite da quel fuoco che ci fa INSEPARABILI.
Tuo Matteo

domenica 16 giugno 2019

Come Vivere Felici in un Mondo Imperfetto


Lettura consigliata da Mauro 💗

Come Vivere Felici in un Mondo Imperfetto



"Se vogliamo costruire la pace nel mondo, costruiamola in primo luogo dentro ciascuno di noi."

In tempi difficili come quelli attuali, le parole del Dalai Lama rappresentano un potente stimolo per affrontare la nostra esistenza con consapevolezza e profondità, e allo stesso tempo imparare ad apprezzare la bellezza della nostra vita. Suddivisa in 25 capitoli, l'antologia realizzata con estrema cura da Alan Jacobs raccoglie gli scritti più significativi di quello che è ritenuto uno dei maggiori maestri spirituali viventi, il cui sorriso e insegnamento hanno marcato profondamente gli ultimi cinquant'anni. Con un linguaggio di facile comprensione, ma anche di grande respiro, il Dalai Lama suggerisce un percorso di conoscenza e insieme di compassione, che riguarda la dimensione spirituale ma anche tematiche fondamentali come la pace, la salvaguardia dell'ambiente, l'autodeterminazione del Tibet. Gli insegnamenti e le pratiche illustrate in questo libro sono oggi indispensabili per dare senso alle nostre esperienze e ritrovare le ragioni per una felicità sobria ma autentica in un mondo ogni giorno più caotico e imperfetto.

Come Vivere Felici in un Mondo Imperfetto - Daslau Lama Alan Jacobs

domenica 9 giugno 2019

La musica... tra linguaggio e viaggio

Molti di noi ritengono la musica sia un mezzo di evasione, di accompagnamento, la ritroviamo pressocché presente in ogni luogo pubblico a diverse vibrazioni a seconda dello scopo, perché la musica può divenire anche un'arma oltre che essere una splendida compagna.
Una determinata tipologia di musica è in grado d'incentivare il soggetto ad acquistare, una vera e propria spinta verso l'azione di volontà e necessità, la musica può rivelarsi anche utile al fine di ottenere un determinato tipo di comportamento da parte dell'uomo divenendo un traghetto verso un fine, ma la musica è anche un mezzo altamente terapeutico.

La musica è purezza e bellezza,
quanto di piu' meraviglioso, 
capace di dare e dire tanto a tutti

La musica è un vero e proprio linguaggio, 
alcuni musicisti riescono a unirsi a lei, 
 creando un indissolubile legame.
Suonando uno strumento parli ad ogni mondo e spazio, sfiori ogni dimensione
 per mezzo di un unico e meraviglioso linguaggio.

Puoi esprimere al mondo intero ciò che hai nel tuo profondo,
non esisti più, pulsi,
esprimi un sacro lontano dalla materia
che tocca la volta delle sfere celesti, 
perché suonando te ne vai e c'è il tuo divino sé a parlare, 
Solo lui.





E così la musica diviene fonte di energia pura 
avrai donato qualcosa a chi ti ha udito,
lascerai un segno in lui,
un'energia speciale,
Solo tua


" La musica è una nobile e alta realtà 
capace di plasmare la vita di chiunque lo desideri,
 non vi è fine più nobile che  quello di donare al prossimo ciò che hai nel cuore. 
La musica è forza e potere, 
è l'agente di spiritualizzazione più naturale che esista al mondo..
 fonte di guarigione e bellezza "


L.C.V.777

Dedicato alla mia dolce mamma Bruna 
che mi ha accompagnata per mano lungo il sentiero della musica








venerdì 31 maggio 2019

Kihili Kunturpillku - Frattali della divinità



Fractales de la Divinidad.
Siamo tutti parte di una creazione meravigliosa, portiamo in noi la luce, l'amore e la coscienza, abbiamo doni illimitati i quali sono i nostri regali per condividerli, portiamo in noi la saggezza, i sentimenti, gli atti e le parole che illuminano... nasce Vita da dove camminiamo e il nostro respiro pulisce l'anima e profuma l'aria, riempiamo gli spazi di colori e bagliori, la nostra voce risuona come una melodia attraverso il tempo e lo spazio, i nostri cuori pulsano seguendo il ritmo dell'infinito e abitiamo il tutto...
È arrivata l'ora e il momento atteso, svegliarsi dal lungo sogno, aprirci alla grazia, cercare il equilibrio e equilibrio, unirci nella grandezza di amare ed essere amati.
La felicità, ricchezza, opulenza in tutti gli aspetti della nostra vita, questi sono diritti divini e siamo qui per renderli realtà... ed è così!!

Kihili Kunturpillku. Una donna che viaggia in tutta l'America Latina tenendo discorsi e raccontando, dalla sua esperienza, come si può vivere "liberati dal sistema economico" e vivere nella spiritualità di Luce.

Postato da: R.D.M.7*