giovedì 15 settembre 2016

Le verità di Oriana Fallaci


Ricordare Oriana Fallaci, a dieci anni dalla sua morte, per ricordare quanto la sua lungimeranza ha visto giusto negli accadimenti attuali e quanto sia vero che stiamo soccombendo in uno oscuro tunnel senza ritorno piegati sotto il giogo islamico. Chi vede deve reagire portando avanti la libertà di pensiero e di azione, smettendola di fare i "buonisti" e guardando la realtà, facendosi rispettare, portando come vessillo la propria cultura, l'arte e tutte le bellezze di anime volte al VERO MONDO SPIRITUALE ove non c'è un dio maschilista che comanda solo odio e dove l'amore non esiste per nessuna creatura vivente, non bisogna abbassare la guardia ed accettare supinamente la fine della nostra civiltà, che se pur ha fatto molti errori da una parte dall'altra è stata capace di aprire strade ove si è potuti camminare e crescere ed evolversi.
Ecco cosa diceva Oriana con grande lucidità profetica:
"Parigi è persa: qui l'odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia". È una delle "profezie" più inquietanti e apocalittiche, di Oriana Fallaci. Subito dopo le nuove stragi a Parigi, su Facebook in molti hanno condiviso i passaggi più duri di alcuni tra i libri e i discorsi della giornalista toscana, fiera oppositrice (controcorrente) dell'Islam e delle sue pulsioni fanatiche e radicali, soprattutto dopo l'11 settembre 2001.  
"Islam contro ragione" - "Illudersi che esista un Islam buono e un Islam cattivo ossia non capire che esiste un Islam e basta, che tutto l'Islam è uno stagno e che di questo passo finiamo con l'affogar dentro lo stagno, è contro Ragione. Non difendere il proprio territorio, la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, è contro Ragione. Accettare passivamente le sciocche o ciniche menzogne che ci vengono somministrate come l'arsenico nella minestra è contro Ragione. Assuefarsi, rassegnarsi, arrendersi per viltà o per pigrizia è contro Ragione. Morire di sete e di solitudine in un deserto sul quale il Sole di Allah brilla al posto del Sol dell'Avvenir è contro Ragione. E contro Ragione anche sperare che l'incendio si spenga da sé grazie a un temporale o a un miracolo della Madonna".
Il Corano e i cani infedeli - "Il Corano non mia zia Carolina che ci chiama «cani infedeli» cioè esseri inferiori poi dice che i cani infedeli puzzano come le scimmie e i cammelli e i maiali. È il Corano non mia zia Carolina che umilia le donne e predica la Guerra Santa, la Jihad. Leggetelo bene, quel «Mein Kampf», e qualunque sia la versione ne ricaverete le stesse conclusioni: tutto il male che i figli di Allah compiono contro di noi e contro sé stessi viene da quel libro. È scritto in quel libro".
La rabbia e l'orgoglio - La Guerra Santa - "Intimiditi come siete dalla paura d'andar contro corrente cioè d'apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All'annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci. Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri".
Riflessione di R.D.M.7* - M.G.T.777

venerdì 2 settembre 2016

Dimenticare sè stessi

 
"La sofferenza più grave per il corpo e per l'anima è vivere separati dalla propria fonte di Luce e di Amore, umiliandoci in gretti giochi terrestri uccidendoci ogni giorno, una morte lenta e dolorosa. Strisciamo a terra disperati,,,
Se solo alzassimo lo sguardo verso l'alto, verso il cielo potremmo vivere nelle due dimensioni in modo consapevole. Tra Terra e Cielo, tra materia e Spirito, ma spesso scegliamo una morte senza più ritorno abbandonando la gioia della Vita di ciò che siamo realmente."
Pensiero di R.D.M.7*