La musica è … una materna ninna nanna. Traduci in suoni i nostri
sentimenti quando non possiamo esprimerli a voce, e traduce in parole i nostri
silenzi. Attraverso la musica lodiamo, amiamo, speriamo e ricordiamo. Nel
respiro dell’anima, nei contorni del volo di un colibrì e ne vento ch la
trasporta, la musica si modella e si frange in colori infiniti, sfumata e
sempre diversa, eternamente creativa. E’ lo Spirito che prende forma.
La musica viene trasportata dalle vibrazioni delle molecole dell’aria,
come le onde dell’oceano. E’ forse unica nel cogliere e comunicare il mondo
interiore degli uomini, raccogliendo fatiche e sofferenze, dolore e piacere e
confezionandoli in inni, preludi, studi e notturni. E’ la tessitura della
deliquescenza del tempo, del flusso e il riflusso degli stati d’animo e del
significato. Rumina, tentenna, contempla e stimola.
Nella musica usiamo ordine e fantasia, arrangiandone gli elementi –
melodia, ritmo e armonia – in strutture e motivi pregni di significato. I suoi
ritmi sono capaci di scuoterci mani, piedi e tutto il corpo al pulsare dell’universo.
Le armonie vivono di complicatezze esplorativa e di curiosità in rapporti e
proporzioni, consonanza e dissonanza, assonanza e risonanza. Le melodie si
librano in voli fantasiosi, tessendo dolori e meraviglia.
Quando la musica si sposa al linguaggio, la parola diventa canto,
le intenzioni si elevano e siamo indotti ad ascoltare nel nostro profondo,
trasformando il profano in sacro. La musica consola lo spirito e calma l’istinto
selvaggio, così come Orfeo, battendo il canto delle sirene con la sua lira,
modifica il corso di fiumi e disorienta creature e alberi, mentre Radha e
Krishna suonano il flauto e danzano con giubilo.
Tratto dal libro: Quadrivium testo di Jason Martineau
Postato da: R.D.M.7*
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