domenica 8 gennaio 2017

Bruges è un libro

 
Passeggiamo lungo i canali, preferibilmente a ottobre, quando ilo rosso delle foglie si mescola a tutti i grigi, agli ultimi tiepidi raggi di sole. Casette così bianche e minuscole che ogni anno scompaiono un po' di più, il Beghinaggio e poi lo specchio d'acqua, e silenzio e ancora silenzio sui bordi dei canali deserti, oltre alla statua di van Eyck. Niente più zoccoli, ruote di fiacre e nemmeno carillon dai ritornelli sorprendenti. Allora la poesia di Bruges cancella il turismo, l'opulenza dei cittadini. e la realtà diventa riflesso. Sì, è un libro che dovrebbe scaturire da questa perfezione mentale - la pietra sembra fatta per i morti-.
 

 
Beghinaggio
E poi un giorno, sul quai vert, passiamo davanti a una botteguccia di libri antichi, e subito in vetrina vediamo un volume giallo, malridotto. Georges Rodenbach Bruges la morta. Certo, l'abbiamo già sentito. Ma è nel cuore di Bruges che compriamo questo opuscolo sciupato, in cui per volere dell'autore sono riprodotte foto in bianco e nero che illustrano il racconto. Bruges la morta. Un titolo inoppugnabile, su cui soffermarsi a lungo prima di scivolare le pagine. Bruges la morta, immobile come nei quadri di Khnopff - un lembo di muro dell'ospedale Saint-Jean, una donna pallidissima e provocante riflessa in un occhio della strega. L'inizio della lettura conferma il mistero a forza di descrizioni statiche e ferite. Ma presto l'estetica simbolista raggiunge i propri limiti, e più ancora il racconto. La città-donna diventa donna, e muore, poi rinasce in una illusione che prende carne, e delude. Bisogna ammetterlo Bruges la morta è lettera morta.
 
 
Khnopff & Bruges
 
Allora perché questa soddisfazione perversa? Più avanti riprenderemo in mano il libro, non in cerca di Bruges, ma della voglia di tornarci, di camminare nell'idea di un libro. E al tempo stesso una tristezza e un dolcissimo piacere autunnale: sapere che la città da scrivere è quella che nessuno scriverà. (di Philippe Delerm)
 
Bruge d'autunno
 
E' affascinate viaggiare nei luoghi attraverso degli scritti, assaporare sensazioni da descrizioni di città o altro attraverso le parole di uno scrittore. Spesso nei libri non ci accorgiamo di vivere anche le città attraverso gli occhi e le parole magistrali di chi racconta. Ecco cosa mi affascina, non le descrizioni da agenzia dei viaggi, ma quelle che sono parto di un elaborazione che va oltre l'immagine da cartolina, ma compenetra e fa conoscere attraverso un calendescopio di colori ed emozioni che lo scrittore ci comunica. Ho scelto Bruges e Philippe Delem per iniziare un viaggio che è anche oltre il visibile.
Postato dallo scriba dei sette: Sofia
 
Il Libro: https://it.wikipedia.org/wiki/Bruges_la_morta
 

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