Brillavano della più splendente luce le Sette candele,
portate all'interno di una lanterna, protette e accarezzate,
colei che le riunisce e accoglie le ammira e canta loro candide parole,
quanti dolori al freddo e al gelo dei cuori che la circondano,
quale timore di non poter riunire tutte quante le meravigliose pepite di luce,
ostacoli, perdite che feriscono nell'animo..
Quale voglia di poterle finalmente accarezzare e portare lontano, lontano,
ammirare luoghi sconosciuti, parlare con la natura, udire il suono del vento,
portarle al proprio fianco per poter essere libere di brillare.. illuminando il mondo.
Le Sette Candele risplendono e vengon riconosciute, magiche e lucenti attiran gli sguardi, ma non solo di coloro che le riconoscon con amore.. anche di coloro che voglion ledere il loro cammino di luce.. e così ecco una lanterna.. una lanterna Stirpe, la protezione.. alta, altissima, la Stirpe, che non perché lontana non si erge al fianco di coloro che camminano per rendere giustizia attraverso la conoscenza.. quale splendido risveglio.
Colei che ricerca tiene nel proprio cuore una candela che alta si erge con un'altra che però è parte di quelle sei candele, perché fedele, vicina nel proprio compito.. ne manca una, una candela strappata da colui che l'ha usurpata inviando venti furiosi che la spensero.. nulla più, seduta accarezzando ciò che ne rimane in attesa di lasciarlo randagio nella grigia foresta.. quanto difficile e doloroso abbandonarlo ma ormai non vi è più luce e la sua tenera e fasulla immagine solo può accontentare coloro che bassi camminano nelle lande perdute.
Dedicato a i Sette con amore nell'attesa di rincontrarli e a Giorgio P. sporco nel proprio tradimento, tutto ciò che eravamo e che avremmo dovuto essere, briciole in cambio di tutta la tua essenza.. miserabile il tuo agire, quanto il tuo volere.
Ora tutto è spento.. in te non vedo e alcun altro vedrà mai più nulla. L.C. 777
Nessun commento:
Posta un commento