domenica 8 febbraio 2015

Un libro: Phobia porta a riflettere sulla paura...

Alle volte i libri sanno sorprendere... ti metti a leggere un libro che tratta di argomenti che dovrebbero farti crescere e scoprire cose nuove  del mondo interiore e della sfera spirituale e rimani deluso perché in realtà ti lascia un vuoto e ti delude, scritto probabilmente solo per realizzare vendite ma poi intraprendi la lettuta di un libro che dovrebbe solo farti passare qualche ora senza impegno tipo un thriller tanto per distrarti e invece il racconto ti prende per mano portandoti in un sentiero più impegnativo e si s muovono dei meccanismi interiori profondi che portano a galla domade sopite e paura obliate ma ancora vive dentro dite, questo mi è accaduto leggendo il libro di Wulf Dorn: "Phobia".Ben scritto capace di trascinarti fino all'ultoma pagina in mille sensazioni per poi alla fine trovarto davanti al commento dello stesso scrittore che ben spiega quali erano i suoi intenti nello scriverlo e comprendi che è riuscito nell'intenti di portarti a quel tipo di presa di coscienza. Ecco le sue parole:"Molti di noi appartengono ormai a una generazione che conosce la guerra e la devastazione in Europa solo dai racconti dei nonni. E anche se nel mondo si continua a combattere con le armi, da qui le guerre sembrano abbastanza lontane dalla nostra vita quotidiana. Ma gli attacchi terroristici di questi ultimi anni hanno dimostrato quanto il nostro senso di sicurezza si illusorio. Adesso sappiamo che in ogni momento qualcosa può penetrare nel nostro apparentemente invulnerabile mondo del benessere, portandoci via proprio quel senso di sicurezza, e questa esperienza ci ha segnati nel profondo.
La paura è onnipresente nella nostra società, come dimostrano i media.. Temiamo i cataclismi, l'inquinamento, i cambiamenti clinmatici, le radiazioni nucleari, i cibi tossici e le epidemie, così come l'inflazione, la dissoccupazione e la vecchiaia. E l'elenco potrebbe continuare a lungo.
Non intendo dire che la paura in generale sia un sentimento deprecabile. Come l'amore e la curiosità, infatti, è una delle emozioni basilari dell'esistenza. Una persona che non conosce la paura non riuscirebbe a sopravvivere. immaginiamo soltanto se non avessimo paura di camminare in mezzo a un'autostrada trafficata, solo per fare un esempio (volutamente esagerato).
Ma la paura può assumere anche dimensioni patologiche. Se le lasciamo troppo spazio nelle nostre vite, prenderà il soppravento. Ci  renderà insicuri e inibiti, limitando il nostro agire razionale. E quando inzierà a impadronirsi delle nostre vite, le conseguenze saranno fatali, per noi stessi e per la società in cui viviamo. La paura, infatti, è un terreno molto fertile per la diffidenza, l'odio e la discriminazione, e dà il potere a tutti coloro che la strumentalizzano per raggiungere i propri scopi.
Perciò sta a noi interrogarci sulle nostre paure e affrontarle. La paura, infatti, ha una casa, come dice George Otis in questo romanzo. Si insidia nelle nostre teste, ed è soltanto lì che possiamo incontrarla."


P.S. Si parla molto dei media che instaurano la paura con servizi shock come nei telegiornali o altri programmi, ed è vero, ma ho notato un programma televisivo che sembra voler portare aiuto e conoscenza mentre sta portando ad un'accrescere della paura rendendo chi lo segue, e si lascia impressionare, impaurito anche della propria ombra questo programma è "Rivelazioni" tenuto dal misterioso Adam Kadmon che nel frattempo sta facendo palate di soldi sfruttando le paure che instaura e parlando di un amore universale che certamente non porta il suo fare e il suo dire e che pericolosamente in tanti stanno vedendo il lui un Messia.

E.d.R./

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