giovedì 28 gennaio 2016

Una Farfalla in inverno..

Un istante dal candido volo..
..perché tu possa udire ciò che ho da dirti..
..nel silenzio delle parole ma nel forte urlo del cuore. 
A mio padre René, Lara.


Sempre più numerose le persone che dicono di aver fatto un misterioso incontro, assolutamente privo di senso, una farfalla dai vivaci colori, solitamente nero, bianco, arancio.. o altri colori che riprendono la vivacità della natura, la sua reale essenza, capolavoro di una creazione perfetta. 
La sua serenità e leggerezza, lei si posa e ci guarda, tranquilla, ferma, non scappa, anzi, si lascia ammirare e accarezzare. 
Quale risposta a un simile ardire.. posso raccontare ciò che fu per me e per la donna che è da sempre una madre per me. Avvenne in un novembre ove per la prima volta nella mia vita ho davvero sentito che un mio mondo precipitava, una spirale di crudo gelo aveva invaso per qualche istante ogni mia singola parte del corpo, non percepivo più calore e la mente non aveva nulla da dire.. silenzio. L'anima soffriva perché sapeva..
La scomparsa di mio padre era giunta, come una nevicata in piena estate, un appuntamento anticipato a cui tutti eravamo assenti perché non'era tempo, ma per noi tutto è diverso. Non è destino.. è lotta. Camminavamo lungo un'aiuola, faceva davvero molto freddo, indossavamo piumini perché il clima era rigido e il respiro usciva dalla bocca come fumo bianco svanendo senza fretta nell'aria.
Ad un certo punto il mio sguardo venne attirato da una bellissima farfalla dai vivacissimi colori: bianco, arancio, giallo, ma anche nero, un pout pourri di colori! Rimasi stupita a guardarla, anche colei che era al mio fianco non poteva crederci, una farfalla con un freddo simile, come è mai possibile! E poi d'istinto, dato non scappava all'avvicinarsi della mia mano, decisi di accarezzarle il musino.. avvicinando il dito non sapevo nemmeno se sarei riuscita a toccarle quella piccolissima testolina, immaginate quanto piccola sia una farfalla, pensavo non appena l'avrei toccata sarebbe fuggita e invece la vedevo perfettamente, con i suoi due occhioni neri allungati, lucidi, un nero così lucido da farvi rispecchiare i pochi fili d'erba di fronte a lei e il mio dito che l'accarezzava al di sotto della lieve curva del suo bellissimo viso. Riuscii non ad accarezzarla una volta, ma due volte e ciò che mi lasciò ancor più di stucco è che nell'accarezzarla con il dito lei alzò e abbassò il musetto accompagnandolo, come uno dei nostri piccoli grandi amici animali che quando li accarezziamo accompagnano la nostra carezza.
..non tarderò a comprendere che quella farfalla era l'anima del mio papà René che era lì per salutarci, ho tralasciato quelli che sono particolari razionali che potrebbero ancor più darvi modo di comprendere che il luogo ove mi trovavo, le circostanze.. tutto poteva condurre a ciò, ma tutto questo fu possibile perché noi non siamo esseri viventi che vivono la loro vita con il solo corpo, con la sola materia.. ma vivono questa vita come un passaggio importante, da vivere con il proprio involucro lasciando aperte le porte a tutto ciò che è intorno e al di sopra del nostro essere..

.. e così, dovesse accadere di vedere una farfalla in pieno inverno.. non andate via, fematevi per un istante a guardarla, ammiratela e salutatela perché lei  è lì per voi.
L.C.V. 777
I colori dell'anima.. sono i più belli,
quelli ai quali uno sguardo non può sottrarsi


Nessun commento:

Posta un commento