giovedì 19 giugno 2014

Toscana: il Lago di Noctiluca...


"I chiari" è l'antico nome con il quale venivano chiamati i tre laghi di questo territorio tosco-umbro, ossia il lago Trasimeno, il lago di Chiusi ed il lago di Montepulciano.
Come dimostrato da vari studiosi l'intera zona della Valdichiana e del Trasimeno nel Pliocene era un unico lago, solo nel Quaternario Inferiori il lago si ritirò nella sola zona della Valdichiana. All'inizio del Quaternario Madio una serie di movimenti tettonici determinò uno sprofondamento del suolo nella zona del Trasimeno, che con l'accumulo delle acque diede vita al Lago Trasimeno.
Gli altri due laghi erano ancora uniti al corso del fiume Chiana formando la Valdichiana .
Per avere una completa e bella visione del Lago di Chiusi bisogna contemplarlo dall’alto delle colline che lo circondano sia dalla parte della città, sia dalla parte opposta in territorio umbro.
Là dove la Valdichiana si spinge più a sud, questo specchio d’acqua di 3, 5 chilometri quadrati fu risparmiato,. al pari del lago di Montepulciano alla imponente opera di bonifica che nel 1800 interessò tutta l’area. Un intervento deciso per strapparla alla malaria, in vista di un futuro nel segno dell’agricoltura. All’epoca il territorio faceva da confine naturale tra Granducato di Toscana e Stato della Chiesa: curiose, e residue testimonianze di quel tempo sono le due torri chiamate “Beccati questo” e “Beccati quello”, posto alle rive opposte della parte sud del lago. Oggi il lago di Chiusi non è più luogo d’attenzione per sentinelle e gabellieri: piuttosto, è divenuto centro d’interesse per ornitologi, pescatori, canottieri e per chiunque cerchi un luogo tranquillo per riconciliarsi con la natura. Siamo a 250 metri sul livello del mare, circondati dai tipici rilevi collinari della Toscana meridionale: nel centro, dove l’acqua si fa più limpida e la profondità tocca i cinque metri, c’è pure chi d’estate si tuffa dalle piccole imbarcazioni.
Quando si arriva sulle sue sponde c’è solo una piccola spiaggia che ne permette la visione fino alla riva opposta. Una volta i Chiusini chiamavano questo specchio d’acqua “Chiaro di Luna” dove l’antica leggenda narra che venisse a contemplarsi nelle notti serene, la bella Dea del Cielo che gli etruschi chiamavano Tiu o Noctiluca.
Ma ancora una volta la leggenda non è leggenda...
Noi abbiamo abitato nella provincia di Siena e per alcuni mesi proprio a Chiusi prima di trasferirci nel comune di Buonconvento, e questa terra etrusca ci ha lasciato ricordi ed esperienze incredibili come questa legata al lago di Chiusi.
Eravamo un gruppetto di amici in una nottata ottobrina sempre a caccia di ufo, ma quella notte accadde altro... ad un certo punto sentii la presenza di una divinità, proprio così, e iniziai a chiamarla dicendo semplicemente:”Signora del lago mostrati” gli altri mi guardavano attenti e poi rimanemmo stupiti nel vedere venire verso di noi su una barca (trasparente) un donna bruna di una bellezza indescrivibile, nei lunghi capelli bruni vi erano delle stelle d'oro e i suoi occhi ci guardavano accennando ad un sorriso, ad ognuno di noi ha trasmesso parole personali in contemporanea, ricordo benissimo che nel salutarci per poi svanire disse: “Sono la Madre del cielo stellato”.
Potete ben immaginare quale ricordo abbia lasciato tutto ciò nei nostri cuori, anche di questa leggenda ne venimmo a conoscenza molti anni dopo. E dal mio cuore sgorga la seguente poesia:

Madre Stellar
Nel mistero del tuo grembo
la forza  della vita...
Nel mistero della tua mente
il sogno che crea i nostri destini... 
Nel mistero dei nostri destini
la ragione della tua esistenza.

Ma voglio anche parlarvi del breve soggiorno a Chiusi, noi abbbiamo abitato in un appartamento, allora, appena ristrutturato nelle immediate vicinanze del museo archeologico che allora era in pieno reastauro. Negli scantinati della casa avevano depositato molti reperti etruschi appartenenti al museo. Noi più di una volta siamo stati svegliati da dei rumori e mettendoci in osservazione sia io che mio marito ed Anna un amica che era con noi vedemmo un uomo (chiaramente etrusco) che tranquillamente saliva e scendeva le scale, incuriositi cercammo di capire chi potesse essere e riuscimmo a scoprire che quell'immagine del passato (e qui c'è veramente da dire che passato – presente e futuro sono una sola linea che è vero che tutto si svolge contemporaneamente) era un guerriero etrusco (la mia amica Anna ci disse che lui le aveva comunicato questa cosa) qui di lato riporto l'immagine di un reperto etrusco e per dindirindina il volto di quell'uomo era identico a questo volto ma la cosa che mi impressiono maggiormente è l'orecchino. Vi posso dire una cosa non abbiamo mai provato nessuna paura, sbigottimento sì ma paura mai, in terra toscana per tutto il periodo che vi abbiamo vissuto di avvenimenti “non normali” se così si possono chiamare ce ne sono accaduti molti. Siamo sempre stati coscienti che per noi la Toscana era un passaggio obbligato per chiudere con un lontanissimo passato.

Canopo del VII secolo a.C., Chiusi, Museo archeologico
"Guardate e vivete ogni luogo con l'anima perché tutto è espressione del Principio Creatore, che non è maschio e che non è solo femmina, ma unità creativa. Dovremmo abituarci a non cercare solo il Padre ma anche la Madre ed unirli in un solo essere, altrimenti, saremo sempre orfani della verità." 
E.d.R.7



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