venerdì 4 luglio 2014

Il lamento.. affonda la tua essenza.

Un lamento dal canto stanco, attrae a sé ciò che più vi è di perso, non vi è consolazione bensì amaro sconforto, vi è profonda tristezza e alcun ottenimento appare all'orizzonte, perché proprio noi stessi medesimi traiamo dal nostro profondo quanto più vi è di distruttivo, il pensiero di ciò che ci spaventa e turba, impossibile ai nostri occhi la soluzione e allora sopraggiunge ...il lamento.

E' candido pane per chi si oppone a noi lungo quel nostro amato e sacro cammino, un cammino che non potrebbe esser fatto di sola felicità, alcuna fatica e privo di prove o sacrifici. L'umano di per sé ha prove da superare, ma noi... come mai potremmo pensare di non esser disturbati, ostacolati, è come giocare una partita e i giocatori della squadra avversaria decidono tutti di mettersi seduti in campo nel guardarci fare goal! E' un'amara partita, ma se veniamo ostacolati allora significa proprio che siamo sul sentiero giusto, che ciò che facciamo non è perdente bensì vincente.
Ma è pur vero che se la squadra è forte li mette a tappeto comunque, segnato un goal molto facilmente ne segnerà un secondo.. un terzo.. continuerà ad essere sempre più abile e giungerà a meriti e vittorie..
Ecco che il lamento deve lasciar posto alla speranza, alla profonda volontà di riuscire e di ottenere.. che il cuore trovi il modo di emergere sempre più di modo da supplire al dolore.. perché il lamento è espressione di dolore.. possiamo sopportare il dolore, possiamo, se veramente vogliamo riusciamo a sopportarne ogni propria gradazione e allora.. capito questo non vi è nulla che può fermarci.
La forza di volontà di ognuno di noi è alimentata da noi stessi e non può essere cacciata via da nessuno se non esclusivamente da noi. 

Nulla è impossibile, agire significa non soccombere a ciò che esternamente ci viene inflitto, sta a indicare una maturità e volontà, ma soprattutto spirito di gran forza. Agire, pare nulla vero? Agire è tutto, in qualunque condizione siamo.. vi è chi utilizza il termine " reagire ", non è la stessa cosa, " reagire " è aver subito e doversi difendere, essere passivi, in realtà si subisce cercando poi di leccarsi le ferite, " agire " è attaccare, è ottenere attraverso un'azione individuale, solo e soltanto nostra. Ecco la vera forza. 
" ... Adesso bisogna attaccare " questo disse un giorno il mio caro padre e ancora oggi continua a ricordarmelo, sebbene con altre parole, con altre gesta, con tutta l'anima di chi ha combattuto e dato tanto nella speranza di poter riuscire in tutto ciò in cui molti altri hanno fallito.. soprattutto per coloro che  han deciso di fallire.


Pensiero tratto da una conversazione avvenuta con mio padre e mio fratello, R.D.M e M.G.T, con immensa gratitudine e eterno amore, L.C. 777   


..e m'incamminai..

1 commento:

  1. Ora è il momento di attaccare e non solo difendersi perché vanno stravolte le azioni di chi ci attacca che ormai ci crede vinti e stanchi, ma il vero guerriero IMPUGNA L'ARMA DELLA GIUSTIZIA e l'affonda nel cuore di chi fino a quel momento ha creduto di avere la vittoria impugno. Prosegui e cammina e non temere colui che sta nell'ombra mentre tu a volto scoperto prosegui camminando il giorno e la luce e lui invece striscia nella notte che lo nasconde.Crede di esserti alle spalle per ghermirti e non sa che tu ti stai avvicinando alle sue per l'ultima battaglia...
    R.D.M.7* - M.G.T.777

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