sabato 26 luglio 2014

L'esploratore dell'inconscio

A quanto possiamo discernere, l'unico scopo dell'esistenza umana è di accendere una luce nell'oscurità del mero essere.”

Carl Gustav Jung nasce a Kesswil, sul lago di Costanza (Svizzera) il 26 luglio 1875 e voglio parlavi del suo interesse e dei suoi attenti studi sulla medianità e i fenomeni paranormali. Fortemente dotato a livello paranormale, nella sua autobiografia dal titolo: “Ricordi, sogni riflessioni”, Jung esordisce con queste parole: “La mia vita è la storia dell'auto-realizzazione dell'inconscio”. Per questa ragione si avvicinò allo studio dell'ermetismo gnostico. Da queste sue esperienze disseminate negli anni, estrapolò le sue teorie sulla coscienza, influenzate dall'antico pensiero gnostico, il movimento magico-religioso dai contorni ermetici, sviluppatosi in particolar modo nel II, III secolo nell'ambito del cristianesimo esoterico-iniziatico, del quale costituiva la maggiore tendenza eterodossa.
Jung individua nell'essere umano il soggetto primario della Scienza Sacra (Ars Regia) e il suo perfezionamento, il vero fine realizzativo dell'intero ciclo di operazioni occultate in seno a labirintici codici simbolici che ne occultavano il vero volto. Sarà proprio il simbolo a spingere Jung verso un'indagine mirata a penetrare quel mondo misterioso, oscillante tra universi paralleli, scienza, storia e metafisica. Il simbolo è lo strumento elettivo della Conoscenza, il veicolo che trasporta la mente nelle altre dimensioni e consente di disvelare le dinamiche oscure dell'interiore. Esso è intermediario fra varie realtà e differenti livelli di coscienza. I miti, le leggende, le religioni del passato, fanno capo alla veste simbolica che ne racchiude l'essenza e ne unifica il linguaggio ponendolo sotto l'egida di un'unica forma espressiva. Colui che si appresta a penetrare nel Tempio Misterico lo deve fare con la coscienza e la sua intima natura scevre da sterili superstizioni di ordine profano, elementi perturbatori responsabili di una condizione (o stato) alterata. Questo processo, delicato e indispensabile allo sviluppo delle potestà magiche-alchemiche, Jung lo aveva intuito. Superando la realtà profana e ristretta che nulla concede all'autentica evoluzione, egli si è liberato dalle catene profanizzanti a favore della sua vera essenza interiore, vera LUCE e profondo amore. Inoltre a partire dagli anni '40 si occupa, persino, anche di un nuovo fenomeno, che andava intensificandosi sempre di più, soprattutto dopo la fine della seconda guerra mondiale: l'ufologia. Con Jung e alcuni suoi discepoli l'esoterismo degli anni sessanta ha risvegliato la consapevolezza del "principio femminino".
E.d.R.7


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