“A
quanto possiamo discernere, l'unico scopo dell'esistenza umana è di
accendere una luce nell'oscurità del mero essere.”
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Carl
Gustav Jung nasce a Kesswil, sul lago di Costanza (Svizzera) il 26
luglio 1875 e voglio parlavi del suo interesse e dei suoi attenti
studi sulla medianità e i fenomeni paranormali. Fortemente dotato a
livello paranormale, nella sua autobiografia dal titolo: “Ricordi,
sogni riflessioni”, Jung esordisce con queste parole: “La mia
vita è la storia dell'auto-realizzazione dell'inconscio”. Per
questa ragione si avvicinò allo studio dell'ermetismo gnostico. Da
queste sue esperienze disseminate negli anni, estrapolò le sue
teorie sulla coscienza, influenzate dall'antico pensiero gnostico, il
movimento magico-religioso dai contorni ermetici, sviluppatosi in
particolar modo nel II, III secolo nell'ambito del cristianesimo
esoterico-iniziatico, del quale costituiva la maggiore tendenza
eterodossa.
Jung
individua nell'essere umano il soggetto primario della Scienza Sacra
(Ars Regia) e il suo perfezionamento, il vero fine realizzativo
dell'intero ciclo di operazioni occultate in seno a labirintici
codici simbolici che ne occultavano il vero volto. Sarà proprio il
simbolo a spingere Jung verso un'indagine mirata a penetrare quel
mondo misterioso, oscillante tra universi paralleli, scienza, storia
e metafisica. Il simbolo è lo strumento elettivo della Conoscenza,
il veicolo che trasporta la mente nelle altre dimensioni e consente
di disvelare le dinamiche oscure dell'interiore. Esso è
intermediario fra varie realtà e differenti livelli di coscienza. I
miti, le leggende, le religioni del passato, fanno capo alla veste
simbolica che ne racchiude l'essenza e ne unifica il linguaggio
ponendolo sotto l'egida di un'unica forma espressiva. Colui che si
appresta a penetrare nel Tempio Misterico lo deve fare con la
coscienza e la sua intima natura scevre da sterili superstizioni di
ordine profano, elementi perturbatori responsabili di una condizione
(o stato) alterata. Questo processo, delicato e indispensabile allo
sviluppo delle potestà magiche-alchemiche, Jung lo aveva intuito.
Superando la realtà profana e ristretta che nulla concede
all'autentica evoluzione, egli si è liberato dalle catene
profanizzanti a favore della sua vera essenza interiore, vera LUCE e
profondo amore. Inoltre a partire dagli anni '40 si occupa, persino,
anche di un nuovo fenomeno, che andava intensificandosi sempre di
più, soprattutto dopo la fine della seconda guerra mondiale:
l'ufologia. Con Jung e alcuni suoi discepoli l'esoterismo degli anni sessanta ha risvegliato la consapevolezza del "principio femminino".
E.d.R.7
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