Alcuni di noi hanno la possibilità di " vedere ", vi è chi parla dell'occhio oniveggente.. che tutto vede e tutto può vedere, " The all seeing eye ", il terzo occhio che aperto viaggia lungo il tragitto della conoscenza e del pensiero senza limite di confine.
Vi è chi riconosce la sola pura veggenza e chi invece associa questo piccolo, ma meraviglioso simbolo in modo elementare e " spicciolo ", parlandone come un immagine presente in alcune chiese cattoliche, o come divinità che gli ebrei chiamano Jahvé o ancora un Dio per i cattolici ecc. Le interpretazioni e classificazioni in realtà sono molteplici e sono del tutto conosciute, una mistura di ingredienti combinati e più volte assaggiati, ma che talvolta vengono nuovamente tirati fuori dalla dispensa per preparare qualcos'altro di apparentemente nuovo ma che in realtà si è già più volte mangiato, sotto forma di un cibo diverso ma lo si è già mangiato e rimangiato. E' forse il momento di ritenere questo simbolo per ciò che realmente rappresenta.
Una coscienza confusa non può percepire la presenza del Divino, di ciò che è un " vedere ", un " sentire ", quando la mente si rasserena, il cuore incomincia ad aprirsi, e il corpo e la vita diventano il tempio in cui dimora il vostro Divino Sé.
E' da capire che l'Universo non è una macchina, come in molti vogliono far credere, una macchina perfetta o imperfetta, con ingranaggi controllati da varie organizzazioni, società, individui che credono di poter spiegare ogni cosa attraverso un mare di informazioni che in realtà sono soltanto frutto di quanto si è riusciti a carpire, semplici informazioni riportate e puramente trascritte, ma assai più complesso e veritiero è esporre quanto personalmente si sente e si riesce a vivere attraverso le enormi capacità personali, perché in molti le abbiamo ma molti di noi non le sanno usare, o meglio, escludono di saperle usare allora..
.. L'Universo è vivo, organico, avere una consapevolezza vigile dell'Universo significa compiere un viaggio continuo, una volta percepito il nostro Sé, in quel momento, si spalancheranno possibilità infinite dinnanzi a voi e potrete cominciare a vivere!
Vivere è vedere al di là di ciò che si è sempre pensato di vedere, è riuscire a camminare e non solo puntando i piedi al terreno sottostante le nostre scarpe, è riuscire ad avere intuizioni eccelse e soluzioni e ottenimenti inaspettati, incredibili e magici doni che sono frutto di azioni e decisioni profonde.
Essere aperti al Sacro del vedere significa vivere esperienze senza bisogno di alterare una coscienza propria, quell'occhio è simbolo di magia, una magia che abbiamo nel cuore, una forza tutta nostra, del nostro spirito, della nostra anima e a dispetto di quanto chiunque potrebbe contestare si tratta di capacità psichiche che si possiedono ma che in molti si tende a soffocare, a escludere.. perché nella cultura che ci circonda queste esperienze non vengono sempre considerate e apprezzate. Nel momento in cui si vuol " vedere " lo si decide, si fa della palestra mentale, quello che chiamiamo esercizio per il corpo esiste anche per la mente ed è ciò che controlla e regola " tutto " di noi. La mente è tutto, il nostro " Io superiore " è realmente colui che ci conduce per mano e se riusciamo anche a tratti a sentirlo.. allora non potremo mai sbagliare e tutto ci parrà perfetto. Come dicono sempre la mia cara madre e il mio caro padre.. " il giusto equilibrio tra materialità e spiritualità questa è l'equa perfezione ".
Essere condotti oltre questa nostra realtà conducendo ad una proiezione o sensazione di quanto sta per avvenire, di quanto si sta per vivere, ..e se fosse molto di più..?? La nostra mente e il nostro cuore sono al centro del nostro essere, liberare dei blocchi che regnano in noi significa aprire delle porte, aprire delle porte significa liberare delle parti di noi sino all'ora sconosciute o inutilizzate, inutilizzabili perché non ritenute utili o rilevanti, è questa nostra indifferenza al Sacro del nostro essere che ci conduce dritti a una materialità e pura fisicità che a nulla può portare se non a una fine, perché è ciò che conosce fine un giorno e ciò che invece rimane immortale è destinato a un esilio se non riconosciuto, curato, amato, consacrato.
L'Occhio Oniveggente è ciò che tutto può vedere ed è molto semplicemente in noi, è parte di noi, custodito all'interno di un cassetto che è solo fatto di pura armonia del cuore, l'animo puro che non esprime giudizio e che non solo viaggia per propria conoscenza e coscienza ma persegue un'alta conoscenza e un sacro del vivere che nulla lascia al caso.. non parliamo di nulla di scientificamente classificabile, ma che in più casi venne utilizzato e sfruttato a favore di teorie e poveri credi, come per tanti altri simboli..
.. Come ogni lato della medaglia se ne può conoscere ciò che da sempre appare, ciò che agli occhi ci viene presentato, attraverso vari mezzi e strumenti, o con un pizzico in più di volontà e vero sapere conoscerne gli ampi e profondi significati che non riguardano prettamente il mondo per quello che non è e appare ma il mondo per quello che è realmente, in ogni propria componente e perfetta creazione.. L.C. 777
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