domenica 24 agosto 2014

Sull'isola di Pasqua

Sull'Isola di Pasqua
(meditazione d'un mago-esorcista)

Non appena il tramonto sopra le onde
si spegne in un fuoco tardivo,
io erro solitario in mezzo a voi,
fra le rocce spaccate mi aggiro.

E voi, in disparte dalla strada,
raggelate su un mucchio di pietre,
vi ergete immobili e severe,
mute figure gigantesche.
Non vedo il vostro volto nella nebbia,
ma so che è spaventevole ed austero.
Mormoro parole di esorcismi,
supplico un dio sconosciuto.

E molte domande mi tengono in ansia:
chi creò la famiglia dei giganti?
Chi scolpì nella roccia questi uomini,
chi li pose a guardia delle nebbie?

E noi chi siamo? Misera tribù senza nome!
Piccoli pesci sono la nostra preda!
Noi non sapremmo trasformare in statue
blocchi di pietre dal petto duro!

Un'altra stirpe, una stirpe possente
qui regnò una volta minacciosa,
ma il tempo fugace ha nascosto
tutto quello che avvenne in antico.

Nessuno ci canterà del passato.
Ma voi, torve, su un mucchio di pietre
vi ergete in un silenzio sonnolento,
vetuste figure terribili!

Custodendo l'oceano e gli scogli,
siete muti per sempre, ciclopi!
Oh, se alle nostre domande
voi déste almeno un responso!

E non appena sopra le onde
la lontananza si spegne in un fuoco tardivo,
io erro solitario in mezzo a voi,
fra le vetuste rocce spaccate.

Valerij Jakovlevič Brjusov


(poeta e scrittore russo (Mosca 1873-1924). Esordì con la raccolta di poesie Simbolisti russi (3 vol., 1894-95), composta prevalentemente da suoi versi, che costituì la prima affermazione ufficiale del decadentismo-simbolismo russo di cui fu il teorico. Nel 1904 diede inizio alla pubblicazione della rivista simbolistaVesy (La bilancia) che visse cinque anni. Coltivò diversi generi letterari. Tradusse Verlaine, Verhaeren, Maeterlinck, D'Annunzio, Dante, Goethe, Virgilio, ecc. Tra le numerose raccolte di poesie, spiccano: Il serto (1906), Tutte le melodie (1909), Lo specchio delle ombre (1912), I sette colori dell'arcobaleno (1916), Ultimi desideri (1920), Lontananze (1922). Come narratore ha lasciato la raccolta di racconti L'asse terrestre (1906), ispirata al modello di letteratura fantastico-gotica di E. A. Poe e due importanti romanzi storici: L'angelo di fuoco (1908) e L'altare della vittoria (1912), simili ai cicli di poesie storiche e mitiche. Tema ricorrente nelle opere di Brjusov è la rappresentazione dei lati oscuri, inconsci della personalità umana, spesso tendenti alla perversione e a ogni tipo di eccesso, attraverso un'indagine introspettiva che utilizza anche i metodi della psicoanalisi. Il suo stile, ricercato, spesso caratterizzato da espressioni retoriche e da arcaismi, risente profondamente della convivenza di elementi decadenti nella prosa simbolista. Brjusov è anche autore di drammi (Terra, 1907; Viandante, 1911) e di saggi sulla forma poetica (Esperimenti, 1918; Scienza del verso, 1919). da Sapere.it(poeta e scrittore russo (Mosca 1873-1924). Esordì con la raccolta di poesie Simbolisti russi (3 vol., 1894-95), composta prevalentemente da suoi versi, che costituì la prima affermazione ufficiale del decadentismo-simbolismo russo di cui fu il teorico. Nel 1904 diede inizio alla pubblicazione della rivista simbolistaVesy (La bilancia) che visse cinque anni. Coltivò diversi generi letterari. Tradusse Verlaine, Verhaeren, Maeterlinck, D'Annunzio, Dante, Goethe, Virgilio, ecc. Tra le numerose raccolte di poesie, spiccano: Il serto (1906), Tutte le melodie (1909), Lo specchio delle ombre (1912), I sette colori dell'arcobaleno (1916), Ultimi desideri (1920), Lontananze (1922). Come narratore ha lasciato la raccolta di racconti L'asse terrestre (1906), ispirata al modello di letteratura fantastico-gotica di E. A. Poe e due importanti romanzi storici: L'angelo di fuoco (1908) e L'altare della vittoria (1912), simili ai cicli di poesie storiche e mitiche. Tema ricorrente nelle opere di Brjusov è la rappresentazione dei lati oscuri, inconsci della personalità umana, spesso tendenti alla perversione e a ogni tipo di eccesso, attraverso un'indagine introspettiva che utilizza anche i metodi della psicoanalisi. Il suo stile, ricercato, spesso caratterizzato da espressioni retoriche e da arcaismi, risente profondamente della convivenza di elementi decadenti nella prosa simbolista. Brjusov è anche autore di drammi (Terra, 1907; Viandante, 1911) e di saggi sulla forma poetica (Esperimenti, 1918; Scienza del verso, 1919). da Sapere.it


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