Sull'Isola
di Pasqua
(meditazione
d'un mago-esorcista)
Non
appena il tramonto sopra le onde
si
spegne in un fuoco tardivo,
io
erro solitario in mezzo a voi,
fra
le rocce spaccate mi aggiro.
E
voi, in disparte dalla strada,
raggelate
su un mucchio di pietre,
vi
ergete immobili e severe,
mute
figure gigantesche.
Non
vedo il vostro volto nella nebbia,
ma
so che è spaventevole ed austero.
Mormoro
parole di esorcismi,
supplico
un dio sconosciuto.
E
molte domande mi tengono in ansia:
chi
creò la famiglia dei giganti?
Chi
scolpì nella roccia questi uomini,
chi
li pose a guardia delle nebbie?
E
noi chi siamo? Misera tribù senza nome!
Piccoli
pesci sono la nostra preda!
Noi
non sapremmo trasformare in statue
blocchi
di pietre dal petto duro!
Un'altra
stirpe, una stirpe possente
qui
regnò una volta minacciosa,
ma
il tempo fugace ha nascosto
tutto
quello che avvenne in antico.
Nessuno
ci canterà del passato.
Ma
voi, torve, su un mucchio di pietre
vi
ergete in un silenzio sonnolento,
vetuste
figure terribili!
Custodendo
l'oceano e gli scogli,
siete
muti per sempre, ciclopi!
Oh,
se alle nostre domande
voi
déste almeno un responso!
E
non appena sopra le onde
la
lontananza si spegne in un fuoco tardivo,
io
erro solitario in mezzo a voi,
fra
le vetuste rocce spaccate.
Valerij
Jakovlevič Brjusov
(poeta
e scrittore russo (Mosca 1873-1924). Esordì con la raccolta di
poesie Simbolisti russi (3 vol., 1894-95), composta prevalentemente
da suoi versi, che costituì la prima affermazione ufficiale del
decadentismo-simbolismo russo di cui fu il teorico. Nel 1904 diede
inizio alla pubblicazione della rivista simbolistaVesy (La bilancia)
che visse cinque anni. Coltivò diversi generi letterari. Tradusse
Verlaine, Verhaeren, Maeterlinck, D'Annunzio, Dante, Goethe,
Virgilio, ecc. Tra le numerose raccolte di poesie, spiccano: Il serto
(1906), Tutte le melodie (1909), Lo specchio delle ombre (1912), I
sette colori dell'arcobaleno (1916), Ultimi desideri (1920),
Lontananze (1922). Come narratore ha lasciato la raccolta di racconti
L'asse terrestre (1906), ispirata al modello di letteratura
fantastico-gotica di E. A. Poe e due importanti romanzi storici:
L'angelo di fuoco (1908) e L'altare della vittoria (1912), simili ai
cicli di poesie storiche e mitiche. Tema ricorrente nelle opere di
Brjusov è la rappresentazione dei lati oscuri, inconsci della
personalità umana, spesso tendenti alla perversione e a ogni tipo di
eccesso, attraverso un'indagine introspettiva che utilizza anche i
metodi della psicoanalisi. Il suo stile, ricercato, spesso
caratterizzato da espressioni retoriche e da arcaismi, risente
profondamente della convivenza di elementi decadenti nella prosa
simbolista. Brjusov è anche autore di drammi (Terra, 1907;
Viandante, 1911) e di saggi sulla forma poetica (Esperimenti, 1918;
Scienza del verso, 1919). da Sapere.it(poeta
e scrittore russo (Mosca 1873-1924). Esordì con la raccolta di
poesie Simbolisti russi (3 vol., 1894-95), composta prevalentemente
da suoi versi, che costituì la prima affermazione ufficiale del
decadentismo-simbolismo russo di cui fu il teorico. Nel 1904 diede
inizio alla pubblicazione della rivista simbolistaVesy (La bilancia)
che visse cinque anni. Coltivò diversi generi letterari. Tradusse
Verlaine, Verhaeren, Maeterlinck, D'Annunzio, Dante, Goethe,
Virgilio, ecc. Tra le numerose raccolte di poesie, spiccano: Il serto
(1906), Tutte le melodie (1909), Lo specchio delle ombre (1912), I
sette colori dell'arcobaleno (1916), Ultimi desideri (1920),
Lontananze (1922). Come narratore ha lasciato la raccolta di racconti
L'asse terrestre (1906), ispirata al modello di letteratura
fantastico-gotica di E. A. Poe e due importanti romanzi storici:
L'angelo di fuoco (1908) e L'altare della vittoria (1912), simili ai
cicli di poesie storiche e mitiche. Tema ricorrente nelle opere di
Brjusov è la rappresentazione dei lati oscuri, inconsci della
personalità umana, spesso tendenti alla perversione e a ogni tipo di
eccesso, attraverso un'indagine introspettiva che utilizza anche i
metodi della psicoanalisi. Il suo stile, ricercato, spesso
caratterizzato da espressioni retoriche e da arcaismi, risente
profondamente della convivenza di elementi decadenti nella prosa
simbolista. Brjusov è anche autore di drammi (Terra, 1907;
Viandante, 1911) e di saggi sulla forma poetica (Esperimenti, 1918;
Scienza del verso, 1919). da Sapere.it
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