Nessuno
deve pretendere di essere creduto ciecamente e nessuno, per
responsabilità verso se stesso, deve credere ciecamente. Credere
ciecamente significa accettare quale verità ciò che un altro
asserisce, e se questo possiamo concederlo alla persona che stimiamo,
la cosa potrebbe portarci ugualmente alla catastrofe il giorno in cui
questa persona, appunto perché uomo, cadesse nell'immoralità.
Quando
più persone dichiarano la stessa verità, si dovrebbe avere meno
probabilità di essere ingannati, ma anche questo presenta i suoi
rischi, poiché sappiamo che gruppi di uomini, per loro fini,
travisano la verità o ne ostacolano la ricerca: basti l'esempio di
Galileo Galilei.
L'uomo
interessato alla conoscenza deve ascoltare senza accettare, ascoltare
tutti, ascoltare anche quello che il “buon senso” rifiuta,
ascoltare l'affine e il contrario, resistere di fronte alle
persistenti affermazioni di molti, impegnando però tutta la sua
forza magnetica per non lasciarsi suggestionare, essendo di capitale
importanza per sopravvivere come entità pensante.
Marcello
Tarantola – Per piacere vecchio muori... e i miei figli saranno di
Luce
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