Parlando
di Svizzera e occultismo molti penseranno al Monte Verità, vicino a
Locarno: considerato ancora tutt'oggi un luogo di rigenerazione
energetica, il monte, dalla sorprendente vegetazione mediterranea, è
stato teatro di uno degli esperimenti utopici più sorprendenti
dell'epoca moderna, antesignano rispetto al movimento degli hippies,
negli anni Settanta, e a quello della new age degli anni Novanta.
Ma
a ben vedere, le esperienze legate al mondo dell'esoterismo, in
Svizzera, affondano le radici ben prima.
Se
percorriamo a ritroso la linea del tempo, ci imbattiamo in un gigante
dell'esoterismo, l'anello che collegò per primo il mondo magico a
quello scientifico: Filippo Teofrasto Bombasto von Hohenheim
(1492-1541), che amava farsi chiamare Paracelso. Già il nome
suggerisce la consapevolezza di una certa superiorità, un'autostima
salda e un piglio da profeta. Paracelso girò mezz'Europa e passò un
periodo anche a Ferrara, all'Università, dove sicuramente entrò in
contatto con la cultura fiorentina dell'epoca e con la sapienza
esoterica di Marsilio Ficino. Sua peculiarità fu quella di
trasferire quei contenuti nell'ambito della medicina; nacque così la
spagiria, la medicina esoterica dell'Occidente, che tratta le piante
secondo un procedimento alchemico e ricercandone la traccia
astrologica, la quintessenza legata a un preciso Arcano,
rappresentato da un astro. La spagiria, che tutt'oggi si usa anche se
non gode della fama di altre terapie, ricorda e anticipa per certi
versi l'omeopatia, i cui principi teorici furono formulati dal
tedesco Samuel Hanhemann alla fine del diciottesimo secolo.
Ma
continuiamo a sondare i percorsi di questa fiaba esoterica: dopo
questo grande medico del 1500, ci ritroviamo catapultati fra fine
Ottocento e inizio Novecento. Ritorniamo quindi al Monte Verità,
fondato da un personaggio ticinese veramente intrigante per apertura
di vedute e interessi eclettici, lo scrittore e teosofo Alfredo
Pioda. Sotto l'influenza dei movimenti libertari che scossero la
storia europea dell'Ottocento, fu tra i primi a pensare alla
fondazione di un centro intellettuale internazionale ad Ascona, in
modo da offrire uno spazio che agisse da polo di attrazione per le
numerose e diverse personalità che approdavano sulle rive del lago
Maggiore - anarchici, politici, medici, poeti, pittori, sognatori.
Erano gli anni di Cattaneo e Mazzini; anni di grandi rivolgimenti
politici, di pensiero, di utopia. E utopica fu l'esperienza del Monte
Verità, dove vennero a incrociarsi personaggi che miravano a una
rigenerazione della società in senso comunista o addirittura
anarchici, artisti che volevano vivere un'esperienza comunitaria,
danzatori, teatranti, accomunati dalla voglia di vivere insieme
isolandosi dalla società, per ritrovare il senso dell'esistenza a
contatto con la natura tramite la coltivazione delle piante,
l'alimentazione vegetariana e il nudismo.
Il
fatto che questa esperienza fu fondamentale per la cultura europea
tout court è sancito sul sito della società teosofica italiana,
dove si legge che «il primo Centro Studi Teosofici fu promosso nel
1891 a Milano dalla signora J. Murphy in collaborazione con uno
scrittore di Locarno, il dottor Alfredo Pioda». Perché questa
esperienza di grande impatto e di libertà inaudita ebbe luogo a
Locarno, in Svizzera? Le ragioni vanno probabilmente cercate nella
storia di questo Paese, che da sempre ha cercato una pacifica
convivenza in mezzo a un Europa turbolenta e sanguinaria, trovando
quindi (in anticipo rispetto ad altre realtà politiche e culturali)
valori importanti come quello della tolleranza.
Non
a caso troviamo tutto e il contrario di tutto. Nel 1912 Rudolf
Steiner fondò a Basilea la Società antroposofica, che, seguendo un
moto contrario rispetto a quello che animava il Monte Verità, nato
nel solco della teosofia, da questa mirava ad affrancarsi. Rudolf
Steiner, talento precocissimo nell'arte esoterica di rinvenire
simboli e significati, ottimo conoscitore di Goethe, dopo essere
stato a lungo presidente della Società Teosofica tedesca e
austriaca, venne allontanato dalla stessa per non aver voluto
riconoscere nel ragazzo indù Krishnamurti la reincarnazione del
Cristo. Per questo si trasferì in Svizzera e diede avvio a un nuovo
movimento, che, oltre ad essere speculativo, voleva anche agire
praticamente sul vissuto dell'uomo, a livello pedagogico, alimentare,
architettonico e oltre.
Ancora
oggi a Dornach, vicino Basilea, si può ammirare lo splendido
Gotheanum, un edificio particolarissimo, dove le forme, pur
abbracciando l'uomo, non dimenticano di ricordargli l'appartenenza al
cielo, oltre che alla terra
Una
chicca, solo per testimoniare che sì, esiste una marca esoterica in
Svizzera: risale al 1921 uno dei più importanti libri di studio sui
tarocchi, realizzato da Oswald Wirth, di Brienz (vicino Berna),
occultista legato al francese Stanislas de Guaita e abile
pranoterapeuta. Tutto e il contrario di tutto, dicevamo. Già. Negli
anni Settanta Elémire Zolla fonda a Lugano, nella splendida cornice
di Villa Heleneum, l'Istituto di Alti Studi Ticinesi, che ebbe durata
breve (tre anni, in totale, dal 1970 al 1973) ma che si risolse in un
tentativo di sfuggire alle secche del materialismo imperante in
Italia, dove dominava una cultura di sinistra che Zolla giudicava
piatta e priva di spirito; per tre anni la Villa vide la presenza di
eminenti studiosi provenienti da tutta Europa che indagavano campi
diversi, come l'archeologia, la storia dell'arte, la musica sacra,
l'egittologia, la simbologia e l'orientalistica.
Questo articolo di Laura Di Corcia, giornalista ticinese, e solo un piccolo tuffo nella Svizzera esoterica, c'è molto di più in questo piccolo stato, inoltre vi sono luoghi di potere e tanti misteri e grazie ad ancora una buona parte di natura vi si trova l'incanto dei contatti con gli elementali. E' tutta da scoprire e vivere.
R.D.M.7*
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