Ennigaldi
principessa e sacerdotessa figlia dell'ultimo re babilonese Nabonedo , (l'ultimo re dell'impero neo-babilonese) la si può
definire, anche, la prima donna archeologa, perché nel 530a.C. nella
città di Ur aveva allestito un museo raccogliendo pezzi
d'antiquariato provenienti dalle regioni meridionali della
Mesopotamia. Ma erano ben tre i suoi impegni sociali, uno era come
insegnante, un altro era come curatrice del museo ma la carica più importante era quella di Sacerdotessa.
Ennigaldi
diventa Sacerdotessa nel 547 aC., incarico tenuto anche da sua nonna
Adad-Guppi. Al suo nome aveva aggiunto l'appellativo di Nanna perché
era sacerdotessa del dio Nannar (conosciuto anche come Sin che
impersonava la Luna e Nanna in specifico si riferisce alla fase del
plenilunio). Per antica usanza una delle figlie del re sumero si
doveva occupare del culto lunare, e delle giovani del rango superiore
votate a diventare sacerdotesse.
Ma
lei va ricordata per l'eccezionale iniziativa del museo , sappiamo
che il museo è stato costruito con il sostegno e l'incoraggiamento
di suo padre il re, che era egli stesso un antiquario impegnato e
collezionista di reperti antichi. E 'difficile sapere dove il suo
interesse per il passato provenga, ma potrebbe avere qualcosa a che
fare con il fatto che veniva da umili origini e che aveva spodestato
il suo predecessore. Senza una storia ricca di suo regale da cui
attingere, è possibile che Nabonedo avesse trovato un sostituto
nella antica città di Ur.
I
Sumeri sono stati il primo popolo a intuire il valore delle concezioni religiose e delle idee individuali, a dotarsi del Codice delle leggi,
e soprattutto a inventare una serie di simboli incisi che,
corrispondessero a quanto pronunciato a voce, dette inizio a ciò che
chiamiamo storie e storia. Questa cultura e comunicazione portò
Ennegaldi ad organizzare un museo, catalogando importanti manufatti
antichi e opere d'arte risalenti fino a duemila anni antecedenti. Di
tutto questo ne siamo venuti a conoscenza attraverso gli scavi
effettuati nel 1925, dall'archeologo Leonard Woolley. Tra i reperti
furono trovati alcuni cilindri d'argilla, ognuno con testo cuneiforme
esplicativo in versioni diverse: la lingua più antica sumera e
quella dell'epoca. Reperti ben ordinati, però non in successione
temporale dai più antichi ai più recenti. Come mai? E perché
Ennigaldi voleva che i cilindri avessero la funzione di essere
ritrovati, e letti, da chi successivamente facesse ristrutturazioni o
distruzioni al palazzo reale e alla ziqqurat?
La
ziqqurat era un tempio e non una tomba come le piramidi egizie,
assomiglia molto alle piramidi a gradoni del centro America. Le scale
servivano al dio Nannar per scendere sulla terra, non alla
sacerdotessa al cielo (e viene logico pensare a questi dei che
vengono dal cosmo per insegnare agli uomini sulla terra). In quella
regione sono state ritrovate numerose ziqqurat, ed ognuna aveva un
nome, quella di Ur si chiamava Etemenniguru “casa la cui terazza
incute terrore”. Il luogo ove si manifestava il dio la cui presenza
incuteva paura.
Si
sa inoltre che fu riportata alla luce a Ur una grande pietra nera
ovale, coperta di sculture in rilievo con ai lati delle iscrizioni.
Era un cippo di registrazione della posizione e anche dei contorni di
una proprietà fondiaria, con la dichiarazione su come è venuta
legalmente nelle mani del proprietario. E una terrificante
maledizione su chi provasse a rimuovere il punto di riferimento o
deturpare e distruggere il ricordo.
A
che cosa si riferiva quel terrore? Esperti inglesi ipotizzano che
come ora sono nel mondo in costruzione i depositi per le maledette
scorie nucleari, che faranno paura anche in futuro, così Ennigaldi
voleva mettere in guardia i posteri. Da che cosa non riusciamo ancora
a capirlo. Ma un paragone contemporaneo ce lo permettiamo... noi
stiamo allestendo qualcosa che in futuro sarà un rompicapo per i
posteri: i siti nucleari. Un archeologo del futuro di fronte al sito
sconosciuto non si fermerà. I cartelli di pericolo saranno sbiaditi,
e forse incomprensibili perché chissà quale lingua userà. E allora
il curioso va avanti: come sempre hanno fatto i suoi predecessori
violando la necropoli che sono i cimiteri dell'antichità sin dai
tempi degli etruschi, le piramidi egizie o maya, e così via. Allora
qualcosa di peggio di una maledizione si abbatterà inesorabilmente
su di lui e sul pianeta. Per questo il “NO” alle centrali
nucleari va sostenuto con forza e decisione.
Riflessioni
e storia raccontata dalla giovane scriba dei 7: Sofia
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