Quando arrivi al cospetto della piccola chiesa di San Calocero, che è posta su un'altura, entri immediatamente in uno stato di quiete e ricezione perché senti che questo luogo custodisce “una conoscenza terrena e celestiale”.
La chiesa è circondata dalla natura e sovrastata dal cielo e dal piazzale la vista spazia nella sottostante piano, mentre all'orizzonte svettano i Corni di Canzo e la Grigna, da qui si domina il Lambro e la strada che conduce a Canzo ed a Castelmarte. Ecco un altro gioiello dello Spazio Sacro Lariano.
Il santuario della Madonna di S.Calocero fa parte del: “Il Cammino di Sant'Agostino - I venticinque Santuari mariani” denominato Il Cammino della Rosa percorso mistico della Brianza, e che ha lo stesso valore del famosissimo “Cammino di Santiago”.
Foto Ars Faber |
Il piazzale è circondato da 15 cappelline con altorilievi in cotto rappresentanti i 15 misteri del Rosario opera dello scultore Casati di Inverigo. E' un luogo di preghiera che da tanti secoli il popolo di Caslino venera ed è situato nella parte d’oriente, solitario e silenzioso e incantevole. L’intera costruzione risale al XII secolo, ad esclusione del campanile risalente al Medioevo. Il nartice e le finestrelle sono di stile Barocco, mentre il campanile, di pietre squadrate, alto circa 3 metri appare nella sua bellezza primitiva. Per raggiungerlo è necessario percorrere un viale fiancheggiato da cipressi.
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Esiste una leggenda legata a questo santuario: i Caslinesi avevano fatto eseguire da un pittore un quadro dedicato alla Madonna di S.Calocero, ma quando fecero per sistemarlo esso appariva di dimensioni troppo grandi, per poter essere collocato al posto precedentemente destinatogli. Nella disperazione generale si decise di rimandare tutti i lavori al giorno seguente. Giunta l’ora della riunione, non appena il sagrestano ebbe spalancato la porta della chiesa il quadro, che la sera prima era troppo grande, vi sta invece a meraviglia. Oggi sul lato esterno all'altezza del quadro si nota una sporgenza, come se il muro avesse ceduto un poco per dar spazio all'effige.
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L’origine di tanta devozione a questa Madonna sta nella credenza che in epoca remota sia apparsa durante un periodo di carestia, porgendo frutta ad un bambino piangente per la fame. Uniche notizie di antiche carte, dal 1561 in poi sono quelle riguardanti la molteplicità delle grazie e dei miracoli ricevuti.
Sul davanti proprio nella facciata vi è ora una recente fontanella sostituita alla vecchia FONTE BENEDETTA – che venne benedetta da S. Carlo nell'anno 1574, che da quel momento, anche nei tempi di maggiore siccità, fu sempre alimentata da acqua limpidissima. Oggi quella fonte è conosciuta come Acqua Santa. Come poteva mancare una fonte in un luogo ove si respira la presenza del Principio Femminile, della Madre.
E.d.R.7
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