Non mancano i draghi che, ovviamente solo in effigie, fanno da filo conduttore tra Palazzo e Castello, occhieggiando sulle tavole e alle finestre. Non mancano gli antenati (il castello era la dimora della famiglia Visconti d’Aragona, mentre i Dal Pozzo, di antico casato, furono infeudati da Filippo IV di Spagna come Marchesi di Annone), che sfoggiano splendidi abiti e sguardi intensi nei quadri che costellano sale, gallerie e corridoi. Non mancano nemmeno la leggenda del fantasma di una bellissima dama che di tanto in tanto farebbe la sua tutt’altro che spaventosa apparizione né lo scalone assolutamente simile a quello della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, castello stile gotico/romanico dove il maghetto Harry Potter svolge il suo apprendistato nella saga fantasy della scrittirce inglese J.K. Rowling. Una visita alla proprietà Dal Pozzo è di quelle che intrigano, sia per la storia che trasuda da ogni pietra del Castello e del Palazzo settecentesco, sia per il gusto con cui l’antico è coniugato al nuovo.
Nel Castello saloni dal fascino senza tempo, la terrazza con una splendida vista lago, il parco secolare e deliziosi giardini incastonano otto camere completamente differenti l’una dall’altra e intitolate ad altrettante dame, scelte tra le più significative protagoniste della storia del casato. Tra loro la patriota risorgimentale Cristina Trivulzio di Belgiojoso e Barbara, fanciulla del XV secolo, perdutamente innamorata del capitano Matteo de Grandis, che fu ospitato nel castello durante una missione per il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza. Partito l’amato bene per la Francia, da dove non sarebbe mai più tornato, la damigella si consumò nella disperazione. Sarebbe il suo fantasma ad apparire talora alla finestra della torre per scrutare il lago nella vana attesa di un ritorno.
Grande differenza tra Oleggio Castello ove nobiltà e bellezza ne hanno fatto la storia da Oleggio che è sempre stata un centro più popolare e di minore bellezza e storia.
Articoletto tratto dal Corriere di Novara dalla Memoria del Cavalier Errante
Barbara figlia di uno dei Visconti fu segregata nella Torre del castello nel '400 perché si era invaghita di Matteo che era un cavaliere al servizio degli Sforza alleati dei Visconti contro i Sabaudi. Purtroppo per Barbara quell'amore non poteva essere vissuto perché era stata promossa sposa ad un latro uomo.
RispondiElimina..Proprio come citato Barbara è una delle donne delle quali si cita il nome. Si narra infatti che nel XV secolo la giovane Barbara, figlia al nobil Alberto Visconti, al tempo morì di crepacuore nel castello, in seguito alla perdita del suo innamorato, partito per la Francia e mai più tornato. Ancora oggi, secondo alcuni, il suo fantasma la notte si affaccia come un’ombra alla finestra della torre, scrutando l’orizzonte come se ancora il proprio amato dovesse far ritorno gemendo di dolore.
RispondiElimina..e che dire di Cristina Trivulzio.. Lei perde il padre all'età di 4 anni, la madre è incline al divertimento e al godersi la vita e si risposa con Alessandro Visconti d'Aragona con il quale avrà tre figli e un figlio. A 16 anni destinata ad un triste cugino sposa invece Emilio di Belgioioso, un giovanotto sciupafemmine che intacca sin da subito il suo patrimonio. Accortasi dell'errore Cristina soggiorna a Genova, Roma, Napoli, Firenze, Ginevra, Lugano e in Francia. Adorata dal generale LaFayette, Cristina è un'icona importante, scrive su le "Constitutionel", disegna e è parte attiva a livello politico, riformista sociale, rivoluzionaria.. ancora oggi ricordata nella letteratura francese. Scrive articoli dal suo viaggio nei selvaggi luoghi del Vicino Oriente ( Turchia, Palestina, Siria, Libano..). Una donna matura quella che dà luce alla piccola figlia Maria. Un'eroina.. dai dodici nomi.. e che visse cinque volte.
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