Sul fare della sera del 22 Marzo scorso nell'antica Basilica di San Michele a Oleggio
(Novara) un piccolo gruppo di persone si è riunito per una
meditazione nata dall'incontro con Grazia Francescato e con il suo
libro: “Lo sguardo dell'anima” che proprio a pagina 203 cita
questa basilica, l'evento è avvenuto grazie all'Associazione Ars Faber che
ha avuto dal Comune di Oleggio il permesso dell'apertura della chiesa
solo per il gruppo.
Foto di Paola Semino |
Ma
per Eliana e Lara, entrambe cuore e anima e promotrici
dell'Associazione Ars Faber, questo evento dedicato a Renaldo De
Maria fondatore dell'Associazione ed Uomo di Grande Conoscenza e
Coscienza Universale, è stato un viaggio a ritroso nei tempi per
andare a quella partenza di un compito/esperimento, che oggi
guardando il vivere dell'umanità, pare miseramente fallito e c'è da
chiedersi quanto ancora vi possa essere la presenza di quell'Essere
di Luce che è l'Arcangelo Michele, ma qui non ci si riferisce all'immagine sfruttata dalle chiese ma del Fratello Cosmico che
per tanto tempo ha seguito e protetto il destino dell'umanità ora
giunto al termine del mandato celeste.
Purtroppo
al presente l'immagine del Guerriero Cosmico viene spesso sfruttata ed usata
da alcuni ingannatori che intrappolano anime e menti in fredde prigioni
di falsità dicendo di seguire la via micaelica e che sono in
contatto con l'Arcangelo Michele. Ma per Eliana e Lara quel giorno ha
significato andare nel passato per chiudere nel presente per un nuovo cammino....
Foto Ars Faber |
Foto Ars Faber |
Foto Ars Faber |
Ma
riportiamo dal libro della Francescato:”A una mostra di dipinti del
mio amico Vincenzo Attingenti, incontrai un critico d'arte, Alfredo
Barbagalli, stazza generosa e occhi appuntiti. Mi chiese il mio libro
e, dopo averlo letto, si precipitòa casa mia.
Il
mio territorio nativo – Oleggio Castello e l'omonimo, più grande,
paese di Oleggio, sempre in provincia di Novara – avevano forti
radici micaeliche, mi informò.
“Nella
tua zona, in epoca romana, stazionava la V Legio – da cui il nome
dei paesi. Era stata creata da Giulio Cesare nel 52 a.C. Ed era
formata dai Galli transalpini. Veniva detta Alaudae, ovvero Allodole,
per via del casco piumato che portavano. La data di scomparsa è
incerta, ma alcuni studiosi la collocano intorno al 69/70, quando
sembra sia stata sterminata a tradimento duranta la rivolta batava,
avvenuta in Germania. In epoca longobarda si è verificata una sorta
di sovrapposizione del culto micaelico, molto diffuso tra i
Longobardi, all'iconografia della Legio che finì con il divenire,
nella memoria collettiva 'La legione degli arcangeli'.
Non
a caso nella chiesetta piovana di San Michele a Oleggio, si trova una
delle prime raffigurazioni strutturate del miracolo del Gargano,
ovvero dei due celebri episodi che hanno al centro proprio il
toro...”.
Ma
c'è di più nell'area del paesino di Mezzomerico vicno alla Basilica
è stato trovato un tesoretto micaelico longobardo del VII secolo
venti monete auree, alcune con la raffigurazione di Michele.
Nulla
avviene per caso adesso è arrivato il momento di lasciare uno spazio
che è diventato arido e nemico e aprire un nuovo capitolo di questo cammino "nel compito"... ma questa è un altra storia.
E.d.R.7
- La
chiesa di San Michele, già menzionata nei documenti nel 973, fu
parrocchiale di Oleggio sino al XVI secolo, quando venne edificata la
nuova chiesa di San Pietro; mantiene oggi funzione di chiesa
cimiteriale. La chiesa costituisce una delle principali testimonianze
dell'arte romanica nel novarese sia in virtù della sua architettura,
sia dei cicli di affreschi posti all'interno. -
..uno spazio divenuto arido e nemico, il momento finalmente di lasciarlo, con sé porta via dolori, scoperte legate a colui che ha fatto parte del mio passato e che anche per lui, io con Eliana e René ancora immerso nel suo sonno, grazie al loro sapere, ho potuto coglierne memoria e viverla, da qui, tanti tasselli hanno dato vita a ciò che fu, vissuto con cuore e mente.. Lascio per ora questo discorso ma presto ne parlerò e con il cuore lascio questo luogo nella disperazione di chi all'ora visse la perdita del proprio unico vero amore. L.C. 777
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