Narra
Ovidio (Metamorfosi): “Pan che, mentre tornava dal colle Liceo, la
vide, col capo cinto d'aculei di pino, le disse queste parole...». E
non restava che riferirle: come la ninfa, sorda alle preghiere,
fuggisse per luoghi impervi, finché non giunse alle correnti
tranquille del sabbioso Ladone; come qui, impedendole il fiume di
correre oltre, invocasse le sorelle dell'acqua di mutarle forma; come
Pan, quando credeva d'aver ghermito ormai Siringa, stringesse, in
luogo del suo corpo, un ciuffo di canne palustri e si sciogliesse in
sospiri: allora il vento, vibrando nelle canne, produsse un suono
delicato, simile a un lamento e il dio incantato dalla dolcezza tutta
nuova di quella musica: «Così, così continuerò a parlarti»,
disse e, saldate fra loro con la cera alcune canne diseguali,
mantenne allo strumento il nome della sua fanciulla.”
Pan
fabbricò così uno strumento musicale al quale diede il nome di
"siringa" (che ai posteri è anche noto come il "flauto
di pan") dalla sventurata fanciulla che pur di non sottostare al
suo amore, fu condannata a vivere per sempre come una canna.
“Nel
bosco si espande il suono del flauto e tutta la natura ne gioisce, le
acque cristalline scorrendo veloci si uniscono con il loro canto,
così le fronde degli alberi danzano gioiose e nella folta e sacra
cattedrale verde si ode rumori di zoccoli che si avvicinano alla
ricerca della fanciulla che crea questo canto melodioso, non
spaventarti al suo giungere e continua a suonare ed egli ti saprà
regalare la conoscenza dei segreti del regno animale e dei boschi
depositari di Sapere. “
Dedicato
a Lara da A.G.7 - Faglia
Che il dolce suono possa fluire melodioso lungo ogni spazio, che a ogni creatura giunga l'amore che solo dal cuore può nascere.. continuerà il mio flauto a suonare e io ad ascoltare.. Grazie per le tue meravigliose parole. L.C. 777
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