mercoledì 25 dicembre 2013

I Misteri Celati degli Yuga

Molti popoli antichi, in particolare i Tibetani e gli Indù, avevano notato che quando ci allontaniamo dal centro della galassia ci "addormentiamo" e quando svoltiamo l'angolo ci ridestiamo.
Gli antichi saggi divisero l'ellisse creata dalla precessione degli equinozi in segmenti chiamati yuga. La maggior parte delle informazioni concernenti gli yuga fu raccolta più di 2000 anni fa, in un periodo conosciuto come Kali Yuga. Per una coincidenza si trattò di uno dei periodi più "addormentati" dell'intera ellisse, così quasi tutto ciò che è stato scritto sul ciclo cosmico negli ultimi 2000 anni è stato intepretato da persone "addormentate" che cercavano di recepire dalle antiche scritture cose che non riuscivano a comprendere.
Perciò gli studiosi alterarono questi scritti a tal punto che nessuno fu più in grado di comprendere alcunché, in altre parole, la maggior parte delle loro informazioni non è affidabile (un esempio Darwin).
Gli antichi scoprirono due punti situati a 900 anni da un lato e dall'altro del momento in cui ci addormentiamo e di quello in cui ci risvegliamo.Questi punti sono entrambi associati a terribili cambiamenti... Cambiamenti della consapevolezza degli esseri umani e mutamenti della posizione dei poli e dei pianeti.
Il grado di mutamento dell'asse dei poli terrestri in ogni tempo è direttamente correlato con la consapevolezza sulla Terra e con il grado in cui tale consapevolezza cambierà. Cioé vi è una relazione matematica tra consapevolezza e il cambiamento della posizione dell'asse polare.
Un altro modo di considerare tutto questo è l'analogia tra il nostro addormentarci o destarci cosmico e il ciclo tra la notte e il giorno prodotto dalla rotazione quotidiana della Terra sul suo asse. Per la maggior parte, durante la notte, e il giorno molte di esse sono sveglie nel periodo di tempo in cui il pianeta dorme, LA PARTE MASCHILE PRENDE IL PREDOMINIO PER PROTEGGERCI, ED E' SEMPRE UNA FEMMINA CHE CI RIPORTA VERSO LA LUCE.
M.G.T.777



Nessun commento:

Posta un commento