mercoledì 4 dicembre 2013

LE GABBIE

Il primo incontro con la vita è con un signore e con una signora (poi scopri che essi sono tuo padre e tua madre, in parole povere la tua famiglia), non ti sembra di averli scelti, o per lo meno non ti ricordi coscientemente di questa scelta, essa condizionerà il tuo cammino per i prossimi 18 lunghi, lunghissimi anni, ma il condizionamento a cui sarai sottoposto in questo periodo ti accompagnerà a braccetto fino alla tomba, e anche le tue ribellioni vere, o presunte (alla ricerca della tua divinità) saranno soffocate tra mille rimanda menti e stupide scuse e loro (tuo padre e tua madre) ti impediscono di vedere la tua divinità, non c'è cattiveria in loro (c'è amore) tu sei il loro bambino, anche a 40 anni, ed e' giusto che ti comporti seguendo i loro schemi.


Dopo aver esaminato la prima gabbia che trovi alla nascita (la famiglia), la gabbia successiva,la seconda, da cui e' molto difficile da uscire, e' la scuola (scuola come preparazione all'entrata in società), quindi e' il luogo dove il bambino (futuro uomo) viene “ammaestrato – lavaggio del cervello” secondo i dettami del potere vigente, e' una scuola dove i cristiani sono martiri e non ribelli fomentatori, e una scuola che ti addestra a rispettare e a seguire i dettami del potere, e' una scuola che non tollera e punisce chi non segue le regole imposte, e chi si ribella, ed e' “diverso” viene additato in modo molto negativo.
Quindi la scuola ti incanala in un binario da cui e' molto difficile uscire e una scuola che non serve a insegnare ma serve solo a inquadrare.




La terza gabbia che riesce a inquadrarti sono le amicizie che, il più delle volte tendono a rinchiuderti all'interno di un cerchio e ti spingono a divenire parte della massa, le amicizie ti pilotano in fatto di gusti, anche sessuali, ti pilotano in fatto di letture, e tendono, anche se in maniera non cosciente, a differenza delle due gabbie precedenti che agiscono in modo molto più cosciente, a pilotarti anche in fatto di moralità. Attenzione, pensaci bene, le amicizie sono sempre inerenti al tuo ceto sociale (la famiglia e la scuola) – se frequenti scuole pubbliche avrai un giro di amicizie – se frequenti una scuola privata avrai un giro di amicizie diverso – ma chi decide quale scuola devi frequentare: La Famiglia.



La quarta gabbia è la chiesa (la chiesa intesa, quasi sempre, come edificio ) che ti chiude in una gabbia dove la grande forza delle sbarre si chiama “paura”, ti impongono l'idea di un Dio, un Dio che forse non esiste neanche, un Dio cattivo che pero' perdona se lo invochi, un Dio che giudica ma attraverso i suoi rappresentanti terreni, i preti. Qui non scegli ma abbracci la chiesa della famiglia e accetti l'imposizione della scuola.





La quinta gabbia è il lavoro, un impegno per produrre cose inutili, un impegno per distrarti, un impegno per impedirti di vedere la tua divinità, un impegno che deve essere costante e che ti deve seguire per tutta la tua esistenza, il premio? Una pensione da fame, una vecchiaia priva di interessi, mentre lavoravi ti veniva impedito di crearti un interesse, al limite potevi coltivare un hobby ma doveva essere un hobby privo di reale impegno potevi solo riempire le ore di noia (mentre non eri al lavoro) con un qualcosa di non impegnativo.
Voi mi direte ma se non si lavora come possiamo vivere... verissimo ma sta a noi, ad ognuno di noi reinventarsi non il lavoro ma il creare... e con l'evoluzione che è in atto sicuramente questa gabbia verrà aperta, perché già vediamo come questo modo di essere schiavi di una catena di montaggio sta fallendo per fortuna... l'economia dovrà avere un'impronta nuova, il materiale non dovrà più essere nettamente separato dal mondo spirituale. E credetemi, qualsiasi lavoro attuale può divenire “creativo” se vissuto e trasformato con i nuovi parametri materia-anima e spirito.
Tutti insieme possiamo trasformare, bisogna crederci e non farci fermare da questo mondo moribondo, ma far rinascere tutto in una Nuova Luce.



La sesta gabbia è trasversale a tutte perché è quella che ti insegue senza sosta dalla nascita alla morte, la sesta gabbia è la società intesa proprio come status sociale, ed entrano in gioco tutte le altre gabbie: la famiglia, la scuola, gli amici, la chiesa, il lavoro.
Come siamo incasinati e ci siamo incasinati da soli perché ognuna di queste gabbie ci allontana dalla nostra divinità.


Poi arriva l'ultima, la settima gabbia (qui sembra il settimo sigillo, e mai nome fu più giusto, e si ritorna ad una gabbia della chiesa nel libro dell'apocalisse) la settima gabbia (come nel famoso film di Bergman) è la Morte, il signore di tutto che chiude il cerchio.
E noi, dalla nascita sappiamo (anche se qualche volta lo dimentichiamo) che il nostro percorso esistenziale e' destinato a questo incontro.
Domanda: ma proprio perché è una gabbia siamo così sicuri che il nostro percorso terreno deve finire con questo incontro, ma chi ce lo dice, ma chi ci ha convinti di ciò. Quando moriamo cosa ci succede? Nessuno lo sa. Possiamo ipotizzare tantissime cose ma forse nessuna di queste ipotesi rispecchia la realta' dei fatti.
Sappiamo solo che non lo sappiamo. Io affermo: noi siamo divinità immortali che le gabbie ci impediscono di vedere, di comprendere e di arrivarci.
Ecco perché sconfiggere le gabbie, liberarci da questa prigione, deve essere lo scopo della nostra esistenza perché è l'unica maniera che abbiamo per giocare a scacchi con la morte e vincere, vincendo la morte affermiamo finalmente la nostra deità.


- Faccio una postilla e parliamo di Gesù, Gesù è morto (qualcuno può dire ma poi e' risorto), Gesù non ha sconfitto la morte, Gesù non ha preso coscienza della sua divinità, Gesù è risorto nelle parole degli apostoli, sono gli apostoli che hanno creato il figlio di Dio, sono gli apostoli che hanno decretato la divinità di Gesù.-

R.d.M7*



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