martedì 17 dicembre 2013

Il destino dei Templari - dedicato a Robert Cavaliere

Il destino dei Templari di Davide Trombini e proseguimento dell'Iniziato di Agarthi....
Londra. Byron Herman è un ricco ed eccentrico antiquario che ha dedicato la sua vita a raccogliere reperti nell’inutile speranza di far luce sui grandi misteri della storia; e quella mattina il suono del campanello di casa potrebbe davvero rinvigorire le sue aspettative. A presentarsi alla sua soglia è un giovane insegnante di nome Robert Cavaliere. L’uomo ha con sé un antico documento ricevuto in eredità dal nonno morto in circostanze misteriose. Si tratta di un dispaccio nazista risalente alla Seconda Guerra Mondiale codificato col celebre sistema “Enigma”. La decodifica ha dell’incredibile: stando alle teorie di Byron, peraltro ampiamente documentate, il dispaccio rivelerebbe la posizione di un’antica nave scomparsa durante un viaggio verso il Nuovo Mondo quasi due secoli prima di Colombo. Si tratterebbe di una delle navi con cui i Templari trasportavano il loro tesoro per sottrarlo agli autori della congiura che li ha portati alla rovina. Nonostante le perplessità, Robert si fa convincere dall’antiquario a prendere parte a una spedizione per il recupero del relitto e durante il viaggio la loro nave incappa in una scialuppa di salvataggio con a bordo un solo superstite; il naufrago custodisce gelosamente un oggetto che, a detta sua, è stato ritrovato proprio in un’antica caravella.Tale ritrovamento sarà il punto di partenza per un viaggio che spazierà dall’Italia al Nuovo Mondo, alla scoperta dei segreti di un Ordine cavalleresco ritenuto estinto, ma che forse è giunto segretamente fino a noi, pronto a uscire dall’ombra sorretto dai suoi misteriosi eredi…

Recensione di R.D.M.7*: altrettanto affascinante come l'Iniziato di Agarthi, documentato da ricerche profonde e dettagliate, così continua il viaggio nella scoperta. Come l'altro romanzo mi ha risvegliato memorie personali, anche se avrei da dire molte cose ancora nascoste. La recensione che presenta il libro in poche parole da la dimensione del poderoso lavoro fatto dall'autore: La ricerca enorme fatta dall’autore permette di vivere, attraverso un romanzo, la storia, i suoi misteri ed enigmi..."
 "Mistero e umanità si mescolano alla perfezione lasciando al lettore la necessità di scoprire come prosegue il libro." -  "L'incredibile seguito de L'INIZIATO DI AGARTHI" 
Arrivò così [...] sulla figura del labirinto, che si stagliava sul pavimento [...]. Era circolare, con un diametro di circa 12 metri. Internamente, si snodavano lunghi e arcuati corridoi disposti come cerchi concentrici, che creavano un tortuoso percorso diretto al centro del cerchio. Il robusto accompagnatore aveva parlato del labirinto impresso sul pavimento, sostenendo che un tempo, i pellegrini lo percorrevano tutto in ginocchio, come sostituzione al pellegrinaggio in Terra Santa.



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