martedì 24 dicembre 2013

STONEHENGE

Creation of Stonehenge by Rathsi on DeviantArt

STONEHENGE


Nella pianura al risveglio del sole
all'ombra allungata dei giganti di pietra
un vecchio pastore sorveglia le greggi.
Vive solo il pastore
immerso in regali ricordi
di quando le pietre avevano vita.
Nella pianura al mezzo del sole
all'ombra accorciata dei giganti di pietra
un vecchio pastore sorveglia le greggi.
Vive solo lontano dal mondo
fuggendo l'arrivo dei barbari goti
che scendono a frotte dai pullman di lusso.
Nella pianura al calare del sole
all'ombra allungata dai giganti di pietra
un vecchio pastore sorveglia le greggi.
Vive solo fuori dal mondo
perché il mondo ha distrutto quel luogo
che in passato era punto di forza.
Nella pianura all'assenza del sole
all'ombra scomparsa dei giganti di pietra
un vecchio pastore sorveglia le greggi.
Viveva in attesa il vecchio pastore
dell'alba annunciante il risveglio...
delle pietre che avevano vita.

Da: Ballate Nordiche di R.D.M.7*

1 commento:

  1. Stonehenge è un chromlec, un complesso megalitico (dal greco mégas “grande” e lithos “pietra”) che si trova presso Salisbury, in Gran Bretagna. È costituito da dolmen (da tol “tavola” e men “pietra”), elementari strutture architettoniche costituite da due o più sostegni verticali su cui poggia una grande lastra piatta.
    Secondo la leggenda, fu il famosissimo mago Merlino ad erigere Stonehenge per servirsene come “osservatorio delle sette porte e delle sette finestre”. Sembra sia riuscito a trasportare fin lì pesanti massi, prelevati in Irlanda dal “posto dove ballano i giganti”, grazie all’aiuto di forze magiche. Oggi si sa che Stonehenge è molto più antico del mago Merlino: è stato realizzato in più fasi e la più antica risale al 2800 a.C. I suoi massi provengono da una cava sulla costa occidentale del Galles, a circa 380 chilometri di distanza di strada carrabile dal luogo in cui fu eretto Stonehenge. Nessuno, infatti, è ancora riuscito a spiegare come uomini dell’età della pietra abbiamo potuto trasportare un carico così grande.
    Esperti geomantici hanno definito questo posto “ombelico geomantico dell’Inghilterra”, poiché effettivamente sorgeva all’incrocio di tre antichissime “vie reali” inglesi: la Harroway, la South Down Ridgeway e la Icknield Way, strade esistenti da prima dell’arrivo dei Romani e che attraversano il paese da Nord a Sud e da Ovest a Est. Alcuni archeologi suppongono che Stonehenge fosse un luogo centrale di culto dove i fedeli affluivano in occasione delle feste durante le quali erano celebrati i misteri. Tali solennità erano presiedute da una dinastia di alti sacerdoti o di arcidruidi, di cui l’ultimo rappresentante pare sia stato appunto il mago Merlino.

    Quando l’astronomo Gerard Hawkins analizzò la costruzione dal punto di vista astronomico, scoprì che l’intero complesso non è altro che un gigantesco computer astronomico preistorico, che consentiva ai nostri antenati di fare complicati calcoli celesti (per sapere ad esempio dove si trovavano le stelle fisse, le date più importanti, nel corso dell’anno, della loro posizione rispetto allo Zenith, la posizione della Luna e del Sole); essi avevano escogitato perfino un sofisticato sistema di linee di collegamento fra sassi e tumuli funerari, che consentiva loro di prevedere le eclissi di Sole e Luna.
    A giudizio del filosofo e geomante John Mitchell Stonehenge non è solo un tempio del Sole e della Luna, ma è un “Modello dell’Universo”.
    Dice il professor Atkinson che, qualunque cosa sia stato un tempo, “Stonehenge è principalmente un tempio, quindi una struttura in cui gli uomini di allora riuscivano a mettersi in contatto e a comunicare con esseri o forze extraterrestri”. Indipendentemente dal modo in cui il professor Atkinson è giunto a questa convinzione, sorprende che, proprio nel cielo sovrastante il cerchio di pietre, vengano tanto spesso avvistate misteriose luci e dischi luminosi.
    Sofia lo scriba dei Sette

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